L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-24-2022

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GIOVEDÌ 24 FEBBRAIO 2022 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO L a Galleria dell'Accademia di Firenze ha aperto al pubblico la mostra "Michelangelo: l'effigie in bron- zo di Daniele da Volterra", a cura di Cecilie Hollberg, realiz- zata con la sponsorizzazione di Intesa Sanpaolo - con i musei Gallerie d'Italia, e Intesa Sanpaolo Innovation Center. Per la prima volta sono espo- sti in un'unica sede i nove busti in bronzo di Michelangelo, attri- buiti a Daniele da Volterra. Insieme alle tre opere già conser- vate a Firenze alla Galleria dell'Accademia, al Museo Nazionale del Bargello e a Casa Buonarroti, ci saranno importanti prestiti da vari musei internazio- nali e italiani come: il Musée du Louvre e il Musée Jacquemart- André a Parigi, l'Ashmolean Museum a Oxford, i Musei Capitolini a Roma, il Castello Sforzesco-Civiche Raccolte d'Arte Applicata a Milano e il Museo della Città "Luigi Tonini" a Rimini. Daniele Ricciarelli, detto da Volterra (1509 – 1566), fu allie- vo di Michelangelo e a lui era legato da profonda amicizia tanto da essere presente alla morte del maestro nella casa romana a Macel de' Corvi, il 18 febbraio 1564. Leonardo Buonarroti, nipote di Michelangelo, gli commis- sionò, subito dopo, due ritratti in bronzo dello zio e all'incarico dell'esecuzione di questi due busti si aggiunse una terza richiesta avanzata dall'amico e antiquario Diomede Leoni. Da Volterra morì nel 1566 Analisi digitali e rigore accademico: a Firenze si studiano le nove effigi in bronzo che ritraggono Michelangelo FABRIZIO DEL BIMBO senza aver rifinito le tre teste promesse a Buonarroti e a Leoni, come risulta dai documenti, redatti a partire dal giorno dopo la sua morte. Il problema della cronologia e della fusione delle effigi bronzee di Michelangelo è rimasto da tempo nell'ambito degli studi di storia dell'arte un punto da chiarire, sussiste infatti una sostanziale incertezza circa la provenienza dei numerosi esemplari esistenti. "L'idea di questa esposizione - dichiara Cecilie Hollberg, Direttore della Galleria dell'Accademia di Firenze - nasce dall'esigenza di dare un contributo scientifico rispetto al complesso rapporto tra originali e derivazioni. Michelangelo: l'effigie in bronzo di Daniele da Volterra è una mostra unica e inconsueta che si pone l'obietti- vo di rispondere a quesiti ancora aperti grazie anche all'utilizzo di strumenti altamente tecnologici e innovativi. Punto di partenza di questo progetto epocale su Michelangelo Buonarroti e il suo allievo Daniele da Volterra, è stato il riordino e il restauro del busto conservato nel nostro Museo, avvenuto nel 2017. Cogliamo questa occasione per offrire per la prima volta un raffronto diretto dei nove busti che riportano i tratti di Michelangelo Buonarroti, per rivederne i dati, i documenti e la relativa bibliografia. A distanza di quasi cinque secoli, è ora di trovare delle risposte". Per questo progetto espositivo tutti gli esemplari presenti sono stati sottoposti ad una intensa campagna di analisi non invasi- ve, sia classiche dei materiali che con sofisticati strumenti di ulti- ma generazione e con metodolo- gie innovative. Sono state con- dotte indagini scientifiche mai realizzate in precedenza su que- ste opere, come le analisi geolo- giche delle terre di fusione o quelle nucleari (XRF) per deter- minare la natura e la composi- In mostra alla Galleria dell'Accademia i nove busti in bronzo di Michelangelo, attribuiti a Daniele da Volterra (Ph courtesy Ufficio stampa GdA di Firenze) zione delle leghe di metallo. La proficua e stretta collaborazione con Mario Micheli - professore di storia e tecnica del restauro presso l'Università Roma Tre, noto esperto del settore che ha lavorato già sui bronzi di Riace e sulla lupa capitolina - insieme a un team formato ad hoc, ha aper- to nuovi approcci. Ogni testa è stata digitalizzata e stampata in 3D in resina in scala 1:1, grazie a Factum Foundation for Digital Technology in Conservation, organizzazione no-profit spagno- la specializzata nell'utilizzo delle nuove tecnologie per la conser- vazione del patrimonio culturale; è stata digitalmente "mappata" nei punti chiave e nelle corri- spondenze, sovrapposta e con- frontata in un lavoro di ricerca unico nel suo genere, che ha unito per la prima volta l'espe- rienza digitale al rigore accade- mico nell'individuazione delle opere originali, nominate nell'in- ventario della casa abitata da Daniele da Volterra, e della "genealogia" delle varianti da loro derivate. Per aiutare il con- fronto, sia agli occhi degli esperti che tramite software di machine learning, per l'esposizione i busti in resina sono stati allineati seguendo una linea immaginaria ricercata e tracciata lavorando sulle stampe 3D. Scopo della mostra, aperta fino al 19 giugno 2022, è produr- re il primo catalogo scientifico delle effigi in bronzo attribuite a Daniele da Volterra, edito da Mandragora, dove confluiranno le ricerche eseguite e i risultati delle indagini diagnostiche, for- nendo uno strumento indispensa- bile per gli studi.

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