L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-10-2022

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www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GIOVEDÌ 10 MARZO 2022 SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Torna a salire la curva dei contagi se calano attenzione e vaccinazioni Il booster evita del 92% la fase acuta del Covid D opo un mese e mezzo di calo, risale la curva epi- demica in Italia: più rico- veri ordinari e terapie intensive (+7). I nuovi contagi sono 22mila e il tasso di positività è all'11,7%. Le regione con il maggior numero di casi sono il Lazio, la Sicilia, la Campania, l'Emilia Romagna e la Puglia. "I dati della pandemia in netto miglioramento e la dram- matica situazione in Ucraina che ha catalizzato l'attenzione pub- blica, ora si rischia un grave calo di attenzione nei confronti del Covid, che è un problema tutt'al- tro che risolto". A dirlo è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, organizza- zione indipendente che dal 1996 promuove l'integrazione delle migliori evidenze scientifiche a garanzia della salute pubblica: "Il virus – precisa Cartabellotta - continua a circolare in maniera molto elevata nel nostro Paese: nell'ultima settimana in alcune regioni non solo si è arrestata la diminuzione del numero dei nuovi casi, ma in qualche regio- ne si vede qualche lieve aumen- to. In questa fase il dato naziona- le è influenzato al ribasso dalle Gli esperti: non abbassare la guardia (© Marian Vejcik | Dreamstime.com) principali regioni del Nord, come la Lombardia con i suoi 10 milioni di abitanti, dove la situa- zione è favorevole: questo trasci- na verso il basso il dato naziona- le mentre in diverse regioni del Centro-Sud come Abruzzo, Molise, Calabria, Puglia e Sicilia si sta già verificando un'inver- sione di tendenza". Se come la Johns Hopkins University sottolinea, la pande- mia non ha rallentato anche se in tanti stanno togliendosi le mascherine e ha superato i 6 milioni di morti a livello globale (con l'ultimo milione di morti registrato solo negli ultimi quat- tro mesi), in Italia da un lato i numeri sono ancora alti, circa 38.000 casi in media al giorno e il tasso di positività dei tamponi in crescita: molecolari al 17,4% e antigenici al 13,4% che sono valori molto elevati. Fondamentale dunque mante- nere il tasso di vaccinazione ele- vato e fare i conti con una popo- lazione a rishcio maggiore anco- ra piuttosto numerosa: gli over 50 non vaccinati o che non hanno fatto la terza dose che rischiano forme di malattia più grave sono ancora molti. L a siccità nel bacino del Po minaccia oltre 1/3 della produzione agricola nazio- nale, fra pomodoro da salsa, frut- ta, verdura e grano, e la metà dell'allevamento che danno ori- gine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. La situazione idrica è grave con fino al 40% di portata in meno e fino al 60% in meno negli affluenti. Al nord il fiume è sceso a -3,11 metri, più basso che a Ferragosto ed è rappresentativo della situa- zione di sofferenza in cui versa- no tutti i principali corsi d'acqua al nord come d'estate ma anoma- lie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dall'8% di quello di Como al 30% del Maggiore. Nella pianura padana le colti- vazioni seminate in autunno – come orzo e frumento iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità. Ma a preoccupare è lo sviluppo dei prati destinati all'alimentazione degli animali: se la secca dovesse continuare, bisognerà intervenire con irriga- zioni di soccorso. La siccità del Po minaccia oltre 1/3 della produzione agricola I l vaccino anticovid previene l'infezione con un'efficacia del 63% in caso di dose booster, e la malattia grave con un'efficacia del 92%. Lo rileva l'Istituto Superiore di Sanità che dice: L'efficacia in termini di riduzio- ne percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccina- ti "è pari al 63% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vac- cinale, 52% tra i 91 e 120 giorni, e 44% oltre 120 giorni dal com- pletamento del ciclo vaccinale", mentre è "pari al 63% nei sog- getti vaccinati con dose aggiunti- va/booster". L'efficacia nel pre- venire casi di malattia severa è "pari a 85% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 88% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 gior- ni, e 82% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vacci- nale da oltre 120 giorni". Infine e' "pari al 92% nei soggetti vac- cinati con booster". Il tasso di mortalità per i non vaccinati (107 decessi per 100.000 ab.) risulta 5 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da 120 giorni (21 decessi per 100.000 ab.) e 15 volte più alto rispetto ai vaccinati con booster. Il Po all'altezza di Voghera (Ph© Maurizio Pucci | Dreamstime.com) L e famiglie in Italia aumen- tano ma sono sempre più piccole. Il dato emerge dal censimento della popolazione diffuso dall'Istat e relativo agli anni 2018-2019 che fotografa un paese in calo demografico dove il 99,4% della popolazione resi- dente in Italia vive soprattutto in famiglia, per un totale di 59.641.488 persone. Rispetto ai dati del 2011, le famiglie sono aumentate del +5%, passando da 24.611.766 a 25.851.122. Sono quasi 10 milioni in più rispetto al 1971. La crescita del numero di famiglie ha interessato tutte le ripartizioni del Paese anche se con intensità diverse. In partico- lare, tra il 2011 e il 2019 l'incre- mento più elevato, pari al 6,8%, è stato rilevato nelle regioni cen- trali, il più basso (+3,5%) nelle due isole maggiori. A calare però è il numero medio dei componenti: nell'arco di 50 anni è sceso da 3,35 a 2,29. Vive da solo esclusivamente il 15% circa delle persone. Alla crescita delle famiglie unipersonali, il 35,1% del totale rispetto al 12,9% di cinquant'an- ni prima, si affianca la diminu- zione di quelle più numerose. Nel 1971 le famiglie formate da 5 componenti o più erano 3.437.440 e rappresentavano il 21,5% del totale delle famiglie residenti. Nel 2019 se ne contano appena 1.318.804 e costituiscono poco più del 5% delle famiglie censite. Tra i 12 comuni che hanno una quota di famiglie monocomponenti superiore alla media delle città più grandi (42,6%), due sono localizzati nel Centro Italia (Firenze e Roma), uno è nel Mezzogiorno (Cagliari) e nove sono al Nord (Torino, Milano, Brescia, Genova, Verona, Venezia, Padova, Trieste, Bologna). A Milano e Bologna queste famiglie supera- no il 50% del totale. Le famiglie si sono "rimpic- ciolite" anche nel Mezzogiorno. Il numero medio di componenti rimane costante in alcuni comuni del Nord mentre si riduce in modo consistente a Napoli, Bari, Taranto, Reggio di Calabria e Cagliari, a conferma di un pro- cesso di frammentazione che interessa anche aree in passato caratterizzate da una dimensione familiare più estesa. Più famiglie da Nord a Sud ma più piccole

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