L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-21-2022

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 21 APRILE 2022 GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO R accolto su una base rocciosa ai p i e d i d e g l i Appennini, un c a s t e l l o s o r - prendentemente particolare si erge sulla campagna dell'E- milia-Romagna. Non trovere- te i soliti particolari architet- tonici ad adornare questo eclettico castello, ma una serie di cupole a cipolla dora- t e , f i l e d i m i n a r e t i e u n assemblaggio di stili europei, orientali, moreschi e medie- vali che convergono per crea- re uno degli edifici più insoli- ti d'Italia. Questo strano castello, battezzato La Rocchetta Mattei, fu iniziato nel 1850 sui resti di quella che era stata un'importante roccafor- te toscana. Il suo creatore tutt'altro che convenzionale, il conte Cesare Mattei, imma- ginava che un castello impo- nente sarebbe servito non solo da sua casa personale ma anche da luogo perfetto per la produzione e la distri- buzione delle sue controverse cure medicinali. Credendo che la sua collina rocciosa f o s s e c a r i c a d i e n e r g i a magnetica capace di miglio- r a r e l e s u e c u r e , M a t t e i a m p l i ò c o n t i n u a m e n t e i l castello fino alla sua morte nel 1896. Che fosse così inna- morato della sua creazione o fosse solo un tipo idiosincra- tico, il conte non lasciò mai la Rocchetta durante gli ultimi 20 anni della sua vita. Cesare Mattei era il suc- cessore di una ricca famiglia di commercianti. Prima che avesse 20 anni, il padre di Mattei morì, ma non prima di essersi assicurato che suo figlio ricevesse un'ottima educazione multidisciplinare. Intelligente e curioso, il gio- vane Cesare divenne uno stu- dioso e uno scienziato colto, un medico autodidatta, un politico e trovò persino il favore (e il titolo) del Papa dopo la pesante donazione di un terreno strategico. La svolta cruciale avvenne quando la madre di Mattei morì dopo una lunga lotta contro il cancro. Frustrato e scoraggiato, il conte si ritirò da tutte le sue precedenti imprese e iniziò un'intensa ricerca di cure naturali. Il risultato: una nuova forma di terapia conosciuta come elet- tro-omeopatia. Il conte cre- deva che l'estrazione di "elet- tricità vegetale liquida" dalle piante e poi la distillazione di una tintura, avrebbe curato le malattie neutralizzando le cariche negative e positive all'interno del corpo. I prati- canti tradizionali e anche gli omeopatici dell'epoca ridico- lizzarono il metodo, ma esso prese piede e si diffuse in Europa e alla fine in tutto il mondo. La verità è spesso più strana della finzione. Le tinture sono state prodotte e vendute fino al 1969. Ancora oggi, ci sono organizzazioni di elettro-omeopatia sparse nei diversi continenti. La sua missione era chia- ra. Il conte iniziò la costru- zione di quello che immagi- n a v a e s s e r e u n a s o r t a d i s a n a t o r i o , u n l u o g o d o v e curarsi con l'elettro-omeopa- tia. La sua visione tangibile del castello era tanto gran- diosa quanto la sua visione curativa: voleva che il mondo notasse entrambe. Anche se la costruzione iniziale favorì una classica stilizzazione m e d i e v a l e , M a t t e i p r e s t o o p t ò p e r u n a m a g i s t r a l e miscellanea di stili moresco, orientale e gotico che si è evoluta in quello che forse è il castello più particolare d'Ita- lia. Durante i suoi 30 anni di residenza e pratica nel castel- lo, i desideri presuntuosi di Mattei continuarono a espri- m e r s i i n i n n u m e r e v o l i aggiunte. Niente era troppo stravagante o sgargiante. Il simbolismo era eccessivo in tutto il labirinto scriteriato di stili, un riflesso del modo mistico di vedere il mondo d e l c o n t e . E n t r a n d o n e l castello, gli ospiti passavano attraverso un passaggio stret- to sotto statue che rappre- sentavano il bene e il male, e finalmente entravano in un cortile illuminato dal sole. "La vostra cura si trova qui!", sembra suggerire il conte. Si dice che un simbolo rotondo posto sull'entrata principale sia perfettamente allineato con il sorgere del sole la mat- tina del solstizio d'estate, uno dei tanti simboli celestiali incastonati in tutto il castello. Ciò che sembra semplice- mente un arredamento visto- s o v a a n c h e m o l t o p i ù i n profondità. Statue, sculture, affreschi e perfino piante che rappresentano il simbolismo cristiano, astrologico, pagano e rosacrociano sono abbon- danti in tutta la struttura, tutti lì a proclamare le vedute e i concetti non ortodossi di Mattei. La morte del conte Mattei non pose fine alla sua missio- ne. Onorando i desideri di suo padre, il figlio adottivo di M a t t e i , M a r i o V e n t u r o l i , andò avanti. Le aggiunte con- tinuarono; ospiti facoltosi in cerca di cure furono ancora accolti all'interno delle mura d e l c a s t e l l o a l l i m i t e d e l sequestro; infinite le feste e le riunioni. La morte di Venturoli nel 1937 segnò l'inizio del declino d e l l a R o c c h e t t a e d e l s u o business altamente lucrativo d e l l e t i n t u r e . L a s e c o n d a guerra mondiale portò a un ulteriore declino e a un appa- rente colpo di grazia alla dinastia di Cesare Mattei. Pur evitando la distruzione dai bombardamenti, il castello non potè sfuggire all'occupa- zione tedesca dentro le sue mura. Il saccheggio, il vanda- lismo e l'incendio di mobili preziosi per riscaldarsi porta- rono a una triste distruzione dell'utopico paese delle mera- viglie. Molti anni passarono e il castello cadde in rovina. Ma come le promesse dei rimedi di Mattei, anche il castello trovò nuova vita quando tutto ormai sembrava perduto. La Rocchetta Mattei fu acquista- ta da una banca bolognese nel 2005; finalmente iniziò il restauro e le porte furono ria- perte nel 2015. La Rocchetta Mattei non offre più cure, ma sicuramente tanta curiosità. I l r e s t a u r o d e l l ' i n t e r o castello non è affatto vicino al completamento, ma ciò che è disponibile per le visite è impressionante. Le principali aree pubbliche sono state ristrutturate e ricordano la gloria originale. Le visite gui- date conducono gli ospiti su per una scala di pietra attra- v e r s o u n e l a b o r a t o a r c o moresco. Prima fermata - una cappella impressionante, la replica in scala di Mattei della Moschea-Cattedrale di Cordoba in Spagna. Un flusso sconcertante di archi moreschi bianchi e neri a forma di buco della serratura conduce verso il cielo, pun- teggiati da affreschi e abbelli- menti vorticosi. Le caratteri- stiche sembrano fondersi e convergere, sfidando le leggi della fisica - piacendo ma confondendo l'occhio morta- le come un'illustrazione di Escher. Come era suo deside- r i o , i l c o r p o d i M a t t e i f u deposto qui, sull'altare cen- trale, splendente di disegni e i s c r i z i o n i m i s t i c h e . U n a sepoltura si può dire, piutto- sto appropriata per questo autoproclamatosi redentore. Lo stupore continua all'in- terno dell'interpretazione di Mattei del cortile spagnolo dei leoni dell'Alhambra, i cui dettagli rivaleggiano con quelli reali. Una massiccia fontana di pietra con un cer- c h i o d i l e o n i s o r v e g l i a l e pareti e i pavimenti piastrel- lati con motivi intricati. Con- tinuando a camminare, tutta- via, ci si trova nella "Sala dei Novanta" di Mattei. Sorve- gliata da un'enorme finestra di vetro colorato che raffigura - chi se non lui - il Conte, la grande sala è stata progettata appositamente per ospitare la festa del 90° compleanno di Mattei. Il piano era: 90 persone di 90 anni avrebbero riempito i posti a sedere pre- visti per 90 ospiti, per poi festeggiare tutta la notte. Che peccato che il conte abbia mancato il bersaglio di soli tre anni! Nonostante l'aspetto mae- stoso della Rocchetta, molto è un'illusione alla mago di Oz. Elaborati soffitti di legno intagliato non sono altro che il risultato degli abili dipinti di un artista trompe l'oeil. G a r g a n t u e s c h i a r c h i d i marmo, se ispezionati da vicino, non rivelano alcuna pietra - solo legno realistica- mente dipinto. Quelle che sembrano forme geometriche f i n e m e n t e i n t a g l i a t e c h e decorano esoticamente certi soffitti non sono altro che cartapesta dipinta. In tutta la magnifica Rocchetta Mattei molto non è come appare, ma è piuttosto una realtà che esi- ste attraverso gli occhi di chi guarda. Una strana coinci- denza... o l'ultima parola del conte? Non lo sapremo mai. La Rocchetta Mattei: il castello più bizzarro d'Italia? I soffitti arabeggianti della Rocchetta Mattei (Photo: Wirestock/Dreamstime)

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