L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-14-2022

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15 GIOVEDÌ 14 LUGLIO 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, anno- tazioni di luglio, l a m a g g i o r p a r t e delle quali hanno una "Italian Connection". A l i a , una piccola città d e l l a S i c i l i a , a o v e s t d i Palermo, è il luogo in cui gli "scout" dei proprietari di piantagioni della Louisiana spesso trovavano i sostituti della manodopera liberata dopo la Guerra Civile. Molti degli immigrati che arriva- vano da lì sostituirono gli s c h i a v i c h e t a g l i a v a n o l a c a n n a d a z u c c h e r o . I n seguito, cercarono di trova- re altri lavori o affittarono appezzamenti familiari con altri membri della famiglia o paesani vicino a Harvey, in Louisiana. *** I l j a z z , o n o r a t o d a l l e Poste americane con l'emis- sione di un francobollo Jazz Forever nel 2011, mi ricorda che il padre del jazz ameri- cano era un italo-americano di nome Dominic (Nick) LaRocca di New Orleans. Egli chiamò il suo gruppo di cinque componenti The Ori- ginal Dixieland Jazz Band. Il gruppo di LaRocca pro- dusse la prima registrazione jazz: Darktown Strutters Ball. LaRocca, nato a New O r l e a n s l ' 1 1 a p r i l e 1 8 8 9 , imparò da solo a suonare la cornetta. A LaRocca va il merito di aver rivoluzionato la musica popolare. Morì nel 1961. Nell'autobiogra- fia di Louis Armstrong, il grande Satchmo scrisse: "Quattro anni prima che io i m p a r a s s i a s u o n a r e l a t r o m b a , l a p r i m a g r a n d e orchestra jazz fu formata a New Orleans da un suonato- r e d i c o r n e t t a d i n o m e Dominic James LaRocca". *** I g r u p p i d e l K u K l u x K l a n i n A m e r i c a n o n s i l i m i t a v a n o a p r e n d e r e d i mira i neri del Sud, ma è ampiamente dimostrato che bruciavano regolarmente croci (o peggio) sui prati degli italiani o dei cattolici del Sud. Nella categoria dei "fatti peggiori", il libro di Richard Gambino, Vendetta, rac- conta la storia del peggior linciaggio d'America: l'omi- cidio di massa degli italo- americani a New Orleans nel 1891 - e le feroci motiva- zioni che lo generarono. S e c o n d o G a m b i n o , i n una piovosa notte di New O r l e a n s d e l 1 8 9 1 , D a v i d Hennessy, un sovrintenden- te di polizia di rilievo nazio- n a l e , f u u c c i s o a c o l p i d i pistola da assalitori scono- s c i u t i , p r e s u m i b i l m e n t e identificati come "dagoes". Sulla base di queste prove vaghe e dubbie, le autorità radunarono indiscriminata- mente diciannove italo- americani. Quando i primi furono processati, nessuno fu con- dannato. Tuttavia, subito dopo, una folla infiammata, sospettosamente ben orga- nizzata vista una comparsa così rapida, prese d'assalto la prigione e sparò, picchiò a morte o massacrò in altro modo undici uomini inno- centi. Nel Nord, il signor F.B. m i h a r a c c o n t a t o c h e d a "ragazzo" nella zona di Hib- b i n g , n e l M i n n e s o t a , h a visto personalmente brucia- r e c r o c i p e r i n t i m i d i r e i minatori italiani immigrati e che la maggior parte degli uomini del Ku Klux Klan, sebbene coperti da lenzuola bianche per nascondere la loro identità, erano noti per essere dirigenti e proprieta- ri delle compagnie minera- rie locali. Nel West, il Ku Klux Klan c e r c ò d i " p u r i f i c a r e l a t e r r a " e l i m i n a n d o g l i italiani e i cattolici dal Colorado. Quello che segue è un estratto del libro "Ita- lian-American Folklife in the West". Questa sto- r i a o r a l e è s t a t a r a c c o l t a intervistando gli italiani più anziani o i loro discendenti che vivevano in Colorado negli anni Venti. [Il figlio parla del padre:] "Oltre a lavorare nella fatto- ria, lavorava nelle miniere quando queste erano aper- t e . P a p à l a v o r a v a t u t t i i giorni. La pace fu disturba- ta, tuttavia, quando i senti- menti locali cominciarono a rivoltarsi contro gli stranie- ri, intorno al 1924. A quel tempo in Colorado le cose andavano male. Ce l'aveva- no con i cattolici, con gli ita- liani, forse con tutti gli stra- nieri. Ma intorno a Mount Har- ris c'erano soprattutto ita- liani. Si diceva che avrebbe- ro cacciato tutti gli stranieri da Wolf Creek, in Colorado: tutti gli italiani, tutti i catto- lici. Per purificare la terra. *** La Dichiarazione d'In- d i p e n d e n z a è u n d o c u - m e n t o c h e g l i a m e r i c a n i conoscono bene. Ma meno nota è la storia che si cela dietro una delle sue parti p i ù f a m o s e . Q u a n d o e r a ancora senatore, John F. Kennedy scrisse che la frase "Tutti gli uomini sono creati uguali" fu presa in prestito da Jefferson da un uomo di origine italiana, F i l i p p o (Philip) Mazzei, che si era s t a b i l i t o i n V i r g i n i a n e l 1773, vicino a Monticello di Jefferson. I due vicini, che già corrispondevano quan- d o M a z z e i e r a a L o n d r a , divennero amici e spesso discutevano delle loro opi- nioni politiche. I pensieri s p e c i f i c i d i M a z z e i s u l l a libertà e l'uguaglianza degli uomini furono scritti in ita- liano, ma furono tradotti in inglese da Jefferson e pub- blicati nella Virginia Gazette del 1774. Le parole di Maz- zei recitano: "Tutti gli uomi- ni sono per natura ugual- m e n t e l i b e r i . T a l e uguaglianza è necessaria per creare un governo libero. T u t t i g l i u o m i n i d e v o n o essere uguali tra loro per legge naturale". Mazzei era un uomo dai molti talenti. Nato in Tosca- na e formatosi in medicina, iniziò la sua carriera lavo- rando come chirurgo in Ita- lia e in Turchia, ma nel 1773 s i t r a s f e r ì a L o n d r a d o v e avviò un'attività di importa- zione di vino (la produzione e il commercio di vino erano le occupazioni tradizionali della sua famiglia). Mentre si trovava a Londra, Mazzei incontrò Benjamin Franklin quando acquistò da lui due stufe Franklin per il Gran- duca di Toscana. Q u e s t o p r i m o c o n t a t t o commerciale segnò l'inizio di un'amicizia duratura tra Mazzei e Franklin; attraver- so Franklin, Mazzei conob- be John Adams, che si tro- vava a Londra e lavorava per conto delle colonie ame- ricane. A l l a f i n e , J e f f e r s o n , Franklin e Adams convinse- ro Mazzei a trasferirsi in Virginia. Mazzei divenne cittadino naturalizzato. Nel suo nuovo Paese, le sue atti- vità economiche compren- d e v a n o l a p i a n t a g i o n e d i u v a p e r l a p r o d u z i o n e d i vino (sua vecchia passione) e di ulivi per la produzione di olio d'oliva. Il contributo di Mazzei alla Dichiarazione d'Indi- pendenza è stato ufficial- mente riconosciuto dal Con- gresso degli Stati Uniti in una risoluzione congiunta del 5 agosto 1994, in cui si afferma che Jefferson aveva preso in prestito l'espressio- ne "Tutti gli uomini sono creati uguali" dal suo amico e vicino Philip Mazzei.

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