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GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 2022 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT CAMPIONATO DI SERIE B CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE B Juventus, il grande vuoto. Squadra e tecnico nella bufera Mancano gioco, risultati e personalità STEFANO CARNEVALI C i si aspettava che fosse l'anno della rinascita. Il ritorno di Allegri, lo scor- so anno, era coinciso con l'aver centrato l'obiettivo minimo sta- gionale della Juventus (qualifica- zione alla Champions League). Il 'piano quadriennale' dei Bianconeri e dell'allenatore toscano era dunque atteso al 'decollo' in questa annata: com- plice una sontuosa ed esosa cam- pagna di rinforzi, si aspettava subito una vera 'rinascita'. AMARA REALTÀ - Ma le cose sono andate in altro modo, seguendo un copione inimmagi- nabile persino dai più accaniti detrattori di Allegri. In Campionato, la Juventus è ottava in classifica (a -7 dalla vetta), ha vinto solo due partite (col Sassuolo e con lo Spezia), pareggiando con Sampdoria (ultima in classifica), Roma (buona prova), Fiorentina (al ter- mine di una gara molto negativa) e Salernitana (solo dopo una cla- morosa rimonta) e perdendo a Monza (prima vittoria in Seria A per i lombardi). In Champions la situazione non è migliore: perso a Parigi (in casa del PSG, accet- tabile), i Bianconeri sono stati sorpresi tra le mura amiche dall'abbordabile Benfica e ora la qualificazione pare un miraggio. IL GRANDE VUOTO - Oltre ai risultati molto negativi, impressiona il 'grande vuoto' di idee, gioco e personalità. Nonostante i continui cambi di schema e interpreti, la Juventus non riesce a controllare le partite, né al cospetto di avversari importanti, né contro squadre di seconda fascia. Il gioco latita cla- morosamente: non ci sono auto- matismi per andare a rete e la sensazione è che molto sia affi- dato all'estro dei (tanti) campioni in campo che, però, stanno difet- tando di motivazioni e persona- lità. La paura pare il tratto distin- tivo di questo avvio di stagione: dopo i primi risultati negativi, il peso delle aspettative sembra essersi fatto insostenibile per molti. E così nessuno più osa la giocata o si prende qualche RINFORZI ALL'ALTEZ- ZA? - Bremer (costosissimo rim- piazzo del ceduto de Ligt) non sembra più l'implacabile marca- tore ammirato (anche se per una sola stagione) nel Torino. In gra- nata, però, era il - protettissimo - perno centrale di una difesa a tre. La Juve, invece, spesso gioca a 4 e, quando propone la difesa a 3, posiziona Bonucci come centra- le, schierando Bremer come braccetto sinistro. In entrambi i casi, il possente brasiliano non è messo a proprio agio. Stanno deludendo Kostic (sempre frene- tico e poco preciso nella rifinitu- ra) e soprattutto Di Maria (tanti rischio: questo, in assenza di un gioco solido, rende la conduzio- ne del pallone sterile e prevedibi- le, costringendo i Bianconeri ad attaccare, senza coralità, squadre quasi sempre schierate. Non sono un caso né il continuo ricor- rere a conclusioni dalla distanza (la manovra non funziona), né i pochi gol segnati sin qui dall'iso- latissimo Vlahovic (4, di cui 1 su rigore e 2 su punizione). Decisamente preoccupante la fase difensiva, in cui - marchio di fabbrica Allegri - la Juventus seguita a posizionarsi molto bassa, preferendo 'lasciarsi attac- care', piuttosto che aggredire i portatori di palla avversari. Concetti forse datati che non stanno sortendo grande efficacia. CONTINUA A PAG 39