L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-3-2022

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GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE 2022 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT CAMPIONATO DI SERIE B CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE A CAMPIONATO DI SERIE B N a p o l i s p e t t a c o l a r e , d o m i n a dalla Champions al Campionato STEFANO CARNEVALI L 'avvio di stagione del Napoli è stato semplice- mente impressionante. La squadra di Spalletti è risultata dominante, sia in Campionato (10 vittorie e due pareggi, con 30 gol fatti e 2 subiti) sia in Champions - competizione in cui ha ottenuto 5 vittorie su 5: se non perderà con 4 gol di scarto nell'imminente (mentre scrivia- mo) partita di Liverpool, avrà il primo posto nel girone garantito. IMPREVEDIBILE - Una partenza così folgorante non era pronosticabile, per il finale delu- dente della scorsa stagione: dopo una buona prima parte di annata, era calato incassando, da un modesto Barcellona, l'elimina- zione negli spareggi per l'acces- so all'eliminazione diretta dell'Europa League e crollando in Campionato (svolte negative il Ko interno col Milan e le rocambolesche sconfitte per 3-2 con Fiorentina ed Empoli) -, dando la sensazione che un ciclo - quello iniziato con Sarri - fosse concluso. L'estate poi non aveva rasserenato gli animi: le pesanti cessioni operate sul mercato (Insigne, Mertens, Ruiz, Ospina e soprattutto Koulibaly) e i dubbi circolati sull'efficacia della guida tecnica, non faceva- no avere alte aspettative. SPALLETTI - I foschi pre- sagi però sono stati presto spaz- zati via dai risultati, che il Napoli ha centrato con conti- nuità e spettacolarità. Spalletti è ritenuto il principale artefice di questo piccolo miracolo. I prin- cipi cardine del gioco restano (possesso palla prolungato, ricer- ca ossessiva dello spazio dietro la difesa, pressing sul portatore di palla avversario alternato alla maniacale chiusura delle linee di passaggio). La novità sta nell'ef- ficacia e nella continuità con cui vengono applicati: Spalletti - maestro di calcio - è stato eccel- lente nell'inculcare il credo al nuovo gruppo-squadra. Tutti i calciatori hanno innalzato il ren- dimento e anche i 'non titolatis- simi' sono coinvolti nel progetto. Colpisce la naturalezza con cui ogni giocatore riesca - senza sna- turarsi - ad inserirsi nel gioco pianificato dall'allenatore. PROTAGONISTI - Il rendi- mento della rosa è l'altro 'pezzo' della clamorosa evoluzione: i nuovi acquisti stanno rendendo oltre ogni più rosea aspettativa, i 'veterani' si sono riciclati in modo molto funzionale. La tec- nica e la capacità di saltare l'uo- dalla cessione pare aver trovato sicurezza senza precedenti. Di Lorenzo e Mario Rui, sulle fasce, rappresentano una delle migliori coppie di terzini della A. Rubare il pallone a Lobotka è impossibi- le e, con i suoi cambi di ritmo, è il vero cervello della squadra. Zielinski è la mezz'ala d'inseri- mento che meglio supporta l'at- tacco. Anguissa vive un momen- to d'oro; Buona l'efficacia di Lozano e Politano. Rrahmani è una splendida certezza. ESALTAZIONE - Finora ci siamo trovati davanti a una squa- dra che sembra in 'trance', tale è la perfezione delle sue partite. In un ambiente tradizionalmente 'umorale', come quello di Napoli, proprio l'esaltazione può essere l'arma in più: se i parteno- pei dovessero rimanere concen- trati e positivi, vista la qualità della rosa e della guida tecnica, potrebbero davvero non calare mai nelle prestazioni, risultando la squadra da battere fino alla fine della stagione. mo di Kvaratskhelia hanno già guadagnato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, ren- dendo l'esterno georgiano una delle più grandi sorprese di que- sto avvio di stagione. La forza e la precisione nella marcatura di Kim - che deve migliorare nelle letture degli spazi e dei movi- menti di reparto - hanno fatto dimenticare Koulibaly. L'efficacia realizzativa e la concretezza di Simeone hanno garantito che la squadra non risentisse del 'solito' infortunio capitato a Osimhen. Tecnica, consapevolezza tattica e versati- lità di Raspadori hanno permesso a Spalletti di variare tantissimo nel gioco d'attacco. Tra i 'vecchi', Meret, dopo essere stato a un a passo (o più)

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