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LA COMUNITÀ DI SEATTLE 33 GIOVEDÌ 1 DICEMBRE 2022 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | I l M i g r a t i o n Project, in mostra a P e r u g i a d a l 3 s e t - tembre al 9 ottobre, ha accolto 10 artisti provenienti da due Paesi. La mostra ha riunito un mix di talenti e visioni arti- stiche eccezionali e ha atti- rato visitatori da Perugia e dall'estero. Hanno parteci- pato cinque artisti statuni- tensi - Humaira Abid, Iole Alessandrini, Mary Coss, Paul Goldstein e Malayka Gormally - e cinque artisti perugini: Paolo Lattaioli, Sandford & Gosti, Tonina Cecchetti, Vilma Lok e Kim Hee Jin. C o m e c i t t à g e m e l l a t e , S e a t t l e e P e r u g i a h a n n o coordinato molte manifesta- zioni artistiche e culturali nel corso degli anni. L'anno prossimo festeggeranno i 30 anni di amicizia con celebra- zioni su entrambe le sponde d e l l ' A t l a n t i c o . O l t r e a l l a Seattle-Perugia Sister City Association e alla sua coorte italiana, il Comitato di Perugia, altre organizza- zioni sponsor sono state il C o m u n e d i P e r u g i a e i l M u s e o d i P a l a z z o d e l l a Penna, che ha ospitato la mostra. I m e m b r i d e l l a g i u r i a erano: Jamie Walker dell'U- n i v e r s i t à d i W a s h i n g t o n ; Emidio De Albentiis, diret- tore dell'Accademia di Belle A r t i d i P e r u g i a ; N a d i n e Edelstein, ceramista e desi- g n e r d i S e a t t l e ; A n t o n i o Carlo Ponti, scrittore e criti- co d'arte perugino; Davide V a s t e , d o c e n t e d i d e s i g n all'Accademia di Belle Arti. La scelta della migrazio- ne come tema della mostra ha riscosso interesse sia tra i visitatori sia tra gli artisti. Molti degli artisti di Seattle o l e l o r o f a m i g l i e s o n o immigrati di recente. Per i v i s i t a t o r i , l ' a r g o m e n t o è familiare e fa notizia quasi ogni giorno, sia che si tratti di immigrati dall'America centrale in fuga attraverso il c o n f i n e t r a S t a t i U n i t i e Messico, sia che si tratti di famiglie africane alla deriva su piccole imbarcazioni che cercano rifugio in Italia o in Grecia. "Si tratta di un tema scot- t a n t e " , s c r i v e i l c u r a t o r e d e l l a m o s t r a A n t o n i o Carlo Ponti nel catalogo che accompagna l'esposizio- ne. "Ne sappiamo qualcosa in Italia, con centinaia di immigrati che sbarcano ogni giorno, e il resto d'Europa lo ignora. Se l'arte oggi ha un senso, una portata che va al di là del semplice 'impres- sionare le classi medie', deve essere impegnata, non come propaganda, ma in uno spi- rito di consapevolezza e di s e r v i z i o , u n a p o s t o l a t o laico". La mostra è stata allestita in nove gallerie del Palazzo della Penna, ciascuna delle quali rappresentava un con- cetto che evocava il tema e catturava la visione di un artista specifico. Una sala era intitolata Viaggio; altre erano Mani, Guerre o Bar- che, per citarne alcune. L'artista di Seattle Mary Coss, poetessa e artista visi- va, ha esposto le sue opere in uno spazio intitolato Vele. L'artista ha interpretato il tema attraverso una poesia da lei scritta intitolata The Shape of Passage. I visitato- ri potevano leggere la poesia come parte della mostra o interagire più fisicamente con essa "leggendo" le pareti dove un filo formava le sin- gole linee. Tessuti e vestiti trasparenti ricoprivano la galleria, che sembrava "un armadio svuotato di ricordi che fluttuavano nell'aria", ha detto Coss. La poesia che ha scritto esprimeva la struggente sen- sazione di lasciarsi alle spal- le la propria casa. Recitava in una parte: "Come ricorda- re la patria/Sentire il profu- mo/Aroma di calore/La luce del sole filtrata attraverso gli steli verdeggianti/L'erba che tesse e saluta". Figlio di immigrati russi, lo scultore Paul Goldstein, nato a Brooklyn, ha iniziato il suo percorso non come artista ma come insegnante di bambini emotivamente disturbati. Alla ricerca di un equilibrio nella sua vita, si è dedicato alla fotografia e poi alla scultura. Il suo lavoro a Perugia era esposto in una sala intitolata Corpi, appro- priata perché comprendeva una figura di uomo con la testa china (L'uomo è nato p e r p i a n g e r e ) i n s i e m e a diverse sculture di donne native americane. Cresciuta a Berkeley, in California, Malayka Gor- m a l l y h a i n t e r p r e t a t o l a migrazione attraverso ritrat- ti a inchiostro e acquerello di immigrati di epoche e luoghi diversi, sia reali che immagi- nari. Alcuni dei suoi ritratti raffigurano donne e bambini provenienti dall'Etiopia o dall'Africa occidentale; altri sono la sua interpretazione di famiglie di immigrati di un secolo fa che arrivarono a Ellis Island. Come gli altri, anche Gor- mally ha un legame persona- le con il tema. Suo padre era emigrato negli Stati Uniti negli anni '40 dall'Olanda; i genitori di sua madre erano arrivati dalla Polonia in fuga dai pogrom antiebraici. "Mi interessa esplorare i legami e i conflitti tra persone di razze, generazioni e convin- zioni politiche diverse", ha dichiarato Gormally. "Mi interessa anche l'esperienza degli immigrati". Attraverso le sue opere, l'artista di Seattle Humaira A b i d , n a t a i n P a k i s t a n , esplora le relazioni e le loro conseguenze. Uno dei pezzi più suggestivi della mostra sulle migrazioni era la sua installazione intitolata The World is Beautiful, and Dan- gerous, Too. Si trattava di u n ' a l t a l e n a p e r b a m b i n i intagliata nel legno, il cui sedile era decorato con un c o l o r a t o t e m a p a s t o r a l e . V i c i n o , d e i s a n d a l i r o s s i vuoti erano affissi al suolo, come se il bambino che li indossava fosse stato trasci- nato via inaspettatamente. L'accostamento tra gioco e pericolo, normalità e miste- ro, è provocatorio. Abid ha anche scolpito cinque specchietti retroviso- ri per auto in legno di pino, c h i a m a t i F r a g m e n t s o f Home Left Behind. Guar- dando nel "riflesso" di ogni specchietto, gli spettatori p o s s o n o v e d e r e c i ò c h e è stato lasciato indietro o, in alcuni casi, ciò da cui la per- sona stava fuggendo - incen- di, sconvolgimenti, guerre. L'artista Iole Alessan- drini è nata in Abruzzo, ma vive a Seattle da quasi 30 anni. Nota per aver cattura- to l'interazione tra luce e spazio, la sua installazione a Perugia ha portato i visitato- ri in una nuova dimensione: un'intera stanza riempita di laser art. Il suo lavoro ha c o s t r e t t o g l i s p e t t a t o r i a usare tutti i sensi, non solo ciò che è visibile, e li ha sfi- dati ad andare oltre i confini e ad abbattere le barriere. L'idea della mostra sulla migrazione è emersa per la prima volta nel 2019. Sebbe- ne la pandemia abbia ritar- dato i piani per più di un anno, il progetto ha ripreso velocità alla fine del 2021. Quando finalmente è stata allestita quest'autunno, l'in- stallazione ha realizzato con successo il suo obiettivo di aprire un dibattito interna- zionale incentrato sul rispet- to, la tolleranza e la coesi- stenza pacifica. Germàn Rodriguez, il presidente della Seattle-Perugia Sister City Association all'apertura della mostra a Perugia (Seattle- Perugia Sister City Association) Gli artisti di Seattle e Perugia aprono un dibattito su tolleranza e rispetto