L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-1-2022

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GIOVEDÌ 1 DICEMBRE 2022 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO I n Umbria ha origini antichissi- me la coltivazione dell'olivo: pare che i primi a coltivarlo siano stati gli Etruschi. Anche i Romani ereditarono la tradizione e facevano grande uso dell'olio d'oliva per i riti sacri, l'illumina- zione, per ungere e proteggere i soldati dal freddo invernale e ovviamente per condire i cibi. Dopo il periodo buio delle inva- sioni barbariche si è ripreso ad apprezzare la qualità dell'olio e la grande tradizione olearia dell'Umbria è oggi ritenuta una tra le migliori produzioni di olio extra vergine d'oliva a livello nazionale per le caratteristiche organolettiche. L'olivicoltura si è così diffusa da far nascere il fenomeno del- l'oleoturismo, l'insieme di atti- vità di conoscenza dell'olio d'o- liva che comprende visite agli uliveti, degustazioni di olio d'o- liva, iniziative didattiche, sporti- ve e ricreative. Tra ottobre e novembre, da 25 anni, la manife- stazione "Frantoi Aperti in Umbria" attrae una moltitudine di visitatori. Un convegno dedi- cato al fenomeno dell'oleoturi- smo dal titolo "E viaggiare m'è dolce in questa Strada dell'Olio – Tendenze e buone pratiche per un oleoturismo consapevole" si è tenuto negli spazi dell'antica Rocca di Casalina, vicino alla bella cittadina di Deruta, famosa per le sue ceramiche pregiate. La Rocca, oggi di proprietà della Fondazione per l'Istruzione Agraria, è nota per il suo pregio architettonico, storico, culturale ed ambientale. c'è il suggestivo Eremo di Santa Maria Giacobbe, luogo mistico e meta di pellegrini e asceti. Dopo aver assaggiato l'eccel- lente olio umbro, fil rouge di un itinerario non solo gastronomico, ma anche culturale, non si può lasciare la regione senza visitare Perugia. Uno storico palazzo da sempre destinato all'ospitalità, il Priori Secret Garden, si trova a pochi passi da corso Vannucci, dove si condensa il meglio della storia artistico-culturale della città: la Galleria Nazionale dell'Umbria con le opere del Perugino, l'Accademia di Belle Arti, l'Oratorio di San Bernardino, nel raggio di due- cento metri. La Rocca Paolina fa rimanere a bocca aperta: la fece costruire nel 1540 papa Paolo III Farnese su disegno di Antonio da Sangallo il Giovane dopo la vittoria della guerra del sale contro i perugini. Il Pozzo Etrusco, autentico capolavoro di ingegneria idraulica, risale alla seconda metà del III secolo a.C. ed era la maggiore fonte di approvvigionamento idrico nel periodo etrusco-romano. Grazie alle luci e alla passerella di vetro si può osservare la mae- stria architettonica etrusca. Perugia è nota a livello inter- nazionale per la fabbrica di cioc- colato Perugina e il festival Eurochocolate che un tempo si svolgeva per le vie della città. Delizia gastronomica imperdibi- le è la torta al testo di Testone. Il turismo è ripreso alla gran- de dopo la pandemia ed è impor- tante riflettere sull'impatto che i cambiamenti avvenuti nella società, negli stili di vita e nelle modalità di lavoro stanno deter- minando sul modo di "fare turi- smo" che possono trasformarsi in altrettante opportunità da saper cogliere, soprattutto per il comparto gastronomico e rurale. Una delle proposte per scopri- re i frantoi umbri è la passeggia- ta in bicicletta elettrica lungo la "Fascia olivata Assisi – Spoleto", lunga oltre 40 chilo- metri, un patrimonio unico e irri- petibile che tocca 6 comuni della provincia di Perugia: Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Campello sul Clitunno, Spoleto. L'inconfondibile presenza dell'olivo con 9.000 ettari di ter- reno e quasi 1.500.000 piante è il risultato millenario di una cultu- ra non spontanea. Ogni cambia- mento nel territorio è dovuto all'intervento dell'uomo nel rispetto dell'equilibrio tra tradi- zione e innovazione. Gli olivi nei secoli sono stati molto impor- tanti sul piano culturale, artisti- co, architettonico, paesaggistico e idrogeologico. Non si visitano solo i frantoi, dove si trasformano le olive in olio, ma pure borghi e città d'ar- te tra cultura, gastronomia d'ec- cellenza, musica, passeggiate a piedi e in bicicletta. Prima tappa è Assisi con le tracce di San Francesco e altri monumenti: Santa Maria degli Angeli e la Porziuncola, la Basilica Superiore, la cattedrale ro di San Rufino, il Tempio di Minerva. Percorrendo via S. Rufino per arrivare alla piazza del Comune, si sentono i profu- mi dello street food Ribelle che deve il nome al santo di Assisi che veniva chiamato "il ribelle" cioè rivoluzionario. Ribelle ha proposta culinaria basata sull'o- lio Evo studiata da Lorenzo Cantoni, miglior chef del''olio A I R.O., che guida l'elegante Il Frantoio. Ci si può rilassare con massaggi all'olio extravergine, partecipare alla raccolta a mano delle olive o fare yoga tra gli olivi secolari: la Tenuta San Masseo è il luogo ideale. Con trekking o bicicletta si raggiunge il Frantoio di Spello, alle falde del monte Subasio, che conta ben 500 soci e 130.000 olivi. Nel borgo si visita la chiesa di S. Andrea con la Madonna in trono e il Bambino di Pinturicchio. Proseguendo verso Foligno si arriva al frantoio dell'Eremo, incastonato in una cavità del Massiccio di Pale. Appena sopra Dalle coltivazioni degli Etruschi all'oleoturismo di oggi: l'oro verde dell'Umbria è l'extravergine d'oliva FABRIZIO DEL BIMBO La basilica di San Francesco ad Assisi: un solo ingresso per accedere a tre chiese (Ph. N.Curradi)

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