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GIOVEDÌ 8 AGOS TO 2013 La Vignetta della Settimana Marten Gasparini Royals di Renzo Badolisani IL SOGNO DI MARTEN Kansas City, Missouri, sede dei Royals, una delle squadre professionistiche della Major League di baseball. Un club che vive un momento di oggettiva decadenza, non essendo più riuscito a qualificarsi, da diversi anni, ai play-offs che assegnano il titolo. Ha agito in prospettiva, il club del Missouri, dragando i mercati europei a caccia di giovanissimi prospetti che potessero almeno provare a invertire la tendenza. Così, dal Friuli, è emersa la candidatura di un giovane (e bravo) intermedio italiano. Papà friulano, mamma giamaicana, ecco Marten Gasparini, sedici anni, la lingua inglese masticata senza titubanze: gli servirà oltrepassando l'Atlantico, vestendo la casacca dei Royals. Gli osservatori di Kansas City, nel corso degli ultimi mesi, hanno stilato su di lui relazioni entusiastiche. Interbase, uno dei ruoli-chiave di ogni "diamante". Classe, colpi, intuizioni. Precisione, lucidità. Sedici anni solo per l'anagrafe: Marten sembra uno di quei ragazzi nati grandi. Il suo trasferimento dal Cervignano Baseball, dove si esibiva, ai Royals non è stato economicamente uno scherzo: il ragazzo percepirà un milione e trecentomila dollari. Ingaggio meritato, hanno fatto filtrare dalla società: Gasparini, soppesando decine di relazioni piombate sul tavolo dei dirigenti da ogni angolo d'Europa, è uno dei "prospetti" di maggiore qualità. Serviva un investimento forte per metterlo sotto contratto: e così è stato. Si suggella così la favola di Gasparini: arrivare nella Major League americana, nello stesso tempio che applaudì per anni Derek Jeter, storico capitano degli Yankees, idolo incontrastato del ragazzo che, detto per inciso, ama il baseball più di ogni altra cosa, avendo anche accettato di lasciare la famiglia, due anni fa, per vivere all'Accademia di Tirrenia, tra Pisa e Livorno, nella casa del baseball azzurro, dove le giovani promesse cercano la loro consacrazione. Un pacchetto completo, un'offerta irrinunciabile: saranno i Royals, infatti, a caricarsi le spese per ottenere il diploma di High School. Una bellissima favola, la testimonianza che il "made in Italy" tira ancora, nonostante il momento complicato, le speranze dei giovani che evaporano per il lavoro che non c'è e le scarse prospettive professionali. Un contratto milionario, una nuova vita: Marten ha deciso di prendere tutto di petto, coronando i suoi sogni. Come, prima di lui, negli anni Cinquanta, aveva fatto Giulio Glorioso, il più forte giocatore di baseball italiano, pilastro della Lazio. Oppure, in tempi recentissimi, Liddi, uno che, con i fatti, sta sfondando. Cos'è piaciuto di Marten alla franchigia del Missouri? "La mia velocità, anche di pensiero", ha spiegato il ragazzo che sente di non poter sbagliare. Perché negli Usa è cosi: la fiducia si concede ma, se non viene ripagata compiutamente, viene immediatamente ritirata. Occasione unica: molti, prima di lui, si erano mestamente fermati nelle Leghe minori. Vai Marten, bandiera dell' "Italian-style". L'Italo-Americano PAGINA 3 Spending review nei bilanci domestici delle famiglie italiane: calano i consumi Si aggiornano le statistiche ma la sostanza non cambia: la crisi c'è e le famiglie italiane consumano meno. Negli ultimi 5 anni, la spesa annua di una famiglia italiana è mediamente scesa di 3.660 euro. Spostandosi dagli importi ai giorni del calendario in cui si tira la cinghia, risulta che le famiglie hanno praticamente eliminato un mese e mezzo di acquisti. Le minori spese sono collegate sia alla fase recessiva intesa come aumento delle tasse dirette e indirette (che hanno ridotto il reddito reale disponibile dell'11%) sia, come viene percepita principalmente all'interno dei nuclei familiari, alla perdita di posti di lavoro, scesi di 690 mila unità tra il 2007 e il 2012. In altri termini, il peggioramento dei bilanci familiari ha ridotto il reddito disponibile dell'11% tra il 2007 e il 2012, quando la spesa annua si è attestata attorno ai 26.100 euro. In termini reali la spesa per consumi finali è arretrata del 6,6%. Secondo gli analisti del Centro studi di Confindustria, l'associazione degli industriali italiani, che peraltro si allineano a quelli Istat recentemente pubblicati che In 5 anni la spesa annua delle famiglie italiane è scesa di 3.660 euro contano una famiglia povera o- tipologie di consumi: si taglia gni cinque, negli ultimi due anni sul superfluo incluso l'alimentasono peggiorati gli indicatori di re. Si preferisce l'acquisto in digrave disagio economico e di de- scount e cresce l'attenzione per privazione materiale delle fami- sconti e promozioni, si passa dai glie: per il Centro studi di Con- prodotti di marca, più costosi, a findutria è salito dal 16% del quelli unbranded, si compra me2010 al 24,8% nel 2012 e questa no sia in termini quantitativi sia condizione interessa 9 milioni qualitativi. Le famiglie comprano meno circa di italiani oggi considerati persino pane e cereali (-14,8% poveri. tra 2007 e 2011), oltre a carne e Osservando più da vicino, risulta che ad essere più in diffi- pesce, frutta e olio, e si curano coltà sono le coppie senza figli meno anche in termini medici (con un capofamiglia tra i 35 e i 25,3%, 110 euro risparmiati). Scende poi la spesa per abbiglia64 anni e le famiglie che vivono mento (-23,1% per 309 euro), nelle regioni meridionali. Cosa significa se quasi un trasporti (-17,1%), auto (quarto della popolazione nazio- 19,2%), giornali (-30,6%), argenteria, orologeria e bigiottenale vive in condizioni di deprivazione? Che cambiano anche le ria, in calo del 65,6%. Tra i costi della politica da tagliare anche le auto blu: nel 2012 speso oltre 1 miliardo di euro I costi della politica sono ancora insostenibili se è vero che nel 2012 si è speso oltre un miliardo di euro per le auto blu. Un privilegio di cui si poteva fare a meno anche negli anni precedenti, se la stretta imposta dalla spending review (che ora sta finalmente cancellando anche i fax a vantaggio della posta elettronica negli uffici pubblici) in un anno ha consentito di tagliare 72 milioni di euro, facendo scendere la spesa a quota 400 milioni di euro rispetto al 2011. Che questi costi restino ancora "troppo elevati" come avverte il Ministro per la Pubblica Amministrazione Gianpiero D'Alia, o insostenibili e inaccettabili come ritiene la maggioranza dei comuni cittadini ital- "Le auto blu? Uno status symbol" iani, è evidente soprattutto perchè si tratta di spe-se sterili e non necessarie (come potrebbe viceversa essere un in-vestimento sulla sanità o l'occupazione che genera ricadute economiche), e che lo stesso mini-stro bolla come "irresponsabile ostentazione dell'auto blu come status symbol". Ora le auto blu, cioè gli automezzi (di cilindrata superiore ai 1600 cm³) a disposizione dei funzionari dello Stato o della pubblica amministrazione i cui costi di manutenzione, servizio e autista ricadono sulle casse pubbliche, sono diminuite del 13,7% rispetto al 2011 facendo calare la spesa a quota 400 milioni. L'intero parco auto nazionale delle amministrazioni pubbliche è diminuito del 7,4% per una spesa totale che però supera ancora il miliardo di euro. A questo importo va ad aggiungersi il costo delle auto grigie (quelle con cilindrata inferiore ai 1.600 cc) che è stato pari a 539 milioni di euro, con una riduzione di circa 55 milioni rispetto al 2011.