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L'Italo-Americano PAGINA 4 GIOVEDÌ 8 AGOS TO 2013 Europa sì, Europa no. A Bruxelles dibattito aperto con gli eurodeputati italiani. Perchè il nostro Paese continua a usare pochi fondi Ue? FABRIzIo Del BIMBo Gli Stati Uniti d'Europa, che vorrebbero ispirarsi all'omologo modello d'oltreoceano, stanno attraversando una grave crisi fatto di crescita economica e di occupazione. Si parla molto di euroscetticismo in questo periodo di campagna elettorale: il mandato attuale scade nel 2014. Ma gli occhi Il Parlamento Eu è composto da 766 deputati eletti nei 28 Stati membri economica e finanziaria, la peggiore degli ultimi anni. Il tema economico è comprensibilmente al centro del dibattito politico nel Parlamento Europeo, dato che i cittadini italiani, e non solo, stanno cominciando a nutrire dubbi sull'opportunità di rimanere o meno nella compagine dei 28 Stati (l'Ue conta uno Stato in più dal 1 luglio: la Croazia). I sacrifici richiesti ai cittadini sono enormi, mentre i risultati del pareggio di bilancio imposto dall'Unione non ha prodotto risultati apprezzabili in sono tutti puntati sulle imminenti elezioni politiche tedesche che si terranno a settembre. La Germania è il maggior responsabile del rigore imposto all'Europa. Per seguire da vicino quanto sta accadendo nell'enorme palazzo di vetro che a Bruxelles ospita gli eurodeputati, per L'Italo Americano siamo andati a incontrare i politici eletti dagli italiani, nelle stanze in cui lavorano in Belgio. Il primo è il fiorentino Niccolò Rinaldi, vicepresidente dell'Alde, gruppo dei Democratici e liberali. Si occupa di commercio internazionale e nella sua commissione si decide di occupazione, tema "caldo" del momento. Altro suo incarico riguarda i fondi europei e l'europrogettazione. In questo campo sono notevoli le differenze tra d'Italia e gli altri Paesi, in quanto noi beneficiamo di fondi europei che non riusciamo a spendere. Riusciamo a ottenere solo il 10% delle risorse disponibili (in Irlanda sono stati utilizzati molti fondi stornati da quelli italiani). Questo dato è stato ignorato dalla stampa italiana e non si riesce ad aprire un dibattito vero sull'utilizzo dei fondi. Il Trentino è l'unica regione che utilizza oltre l'85% dei fondi europei. Il Friuli il 26%. La media nazionale è del 38%, quella europea del 67%. Com'è possibile, si chiede l'on. Rinaldi? C'è troppa burocrazia nel nostro Paese che si somma a quella europea. Rinaldi ha pubblicato un libro di "Istruzioni per l'uso dei fondi europei" con indicazioni pratiche su come leggere i bandi ed europrogettare. Inoltre ha creato una newsletter con tutti i bandi europei disponibili per Toscana, Umbria, Marche e Lazio. Non si possono sprecare simili risorse. "Solo grazie all'azione dell'ex ministro Barca siamo saliti alla percentuale del 38%. Questo lavoro - dice andrebbe svolto dalle amministrazioni regionali: il compito dell'eurodeputato è un altro". L'on. Gianni Pittella è il primo vicepresidente dell'Europarlamento e parla di 3 pilastri da votare in Consiglio d'Europa entro il 2013: Supervisione bancaria; Schema di garanzia su depositi fino a 100.000 euro; Sistema di governo dei fallimenti bancari. Importante anche il fondo di garanzia per i giovani ma 6 miliardi in 7 anni sono pochissimo! "All'Italia - spiega toccano appena 200 milioni, una cifra quasi offensiva. Occorre modificare il patto di stabilità ma per farlo ci vogliono accordi di governo e una politica keynesiana come quella di Obama, non un approccio monetarista". Per l'on. Roberta Angelilli, 2° vicepresidente del Parlamento, c'è un'emergenza occupazione: 1 su 4 in Europa è senza lavoro e in Italia la media è del 40%, soprattutto per le donne. Inoltre si devono eliminare i paradisi fiscali e premiare le progettualità strategiche. "Purtroppo - dice qui non è come negli Usa dove si parla una sola lingua e si ha un unico modo di pensare: qui ci sono 28 modi diversi, uno per ogni Paese". L'on. Paolo De Castro si occupa di agricoltura. Sono momenti cruciali: ci sono 350 miliardi di euro da distribuire agli Stati e che non si possono spalmare in egual modo su tutti. È una decisione che va presa al più presto. L'on. Carlo Casini ritiene importanti le prossime elezioni per il Parlamento europeo. C'è proposta è al ribasso ma per trattato il bilancio non si può chiudere in deficit. L'on. Susy De Martini della Commissione Esteri afferma che l'Italia non vuole chiedere, come la Francia, di "sforare " il bilancio. Ma così non si può crescere nè creare posti di lavoro. Tuttavia, "con il Transatlantic Trade Agreement con gli Usa si potrebbero ottenere 400.000 nuovi posti di lavoro". Il 2013 inoltre, è l'anno del cittadino europeo e si possono avanzare proposte all'Ue, ma finora ne sono giunte solo 25.000. L'on. Giommaria Uggias parla di aeroporti e fondi europei. Questi ultimi, se persi o ritardati, non sono più una risorsa, ma un danno economico. La commissione Regi, di cui fa parte, decide come distribuire i fondi regio- Dal 1 luglio anche la Croazia è entrata nell'Unione Europea una disaffezione al voto, come ha dimostrato la Croazia con il 22% di elettori. La gente non capisce la politica e la sente distante. Secondo l'attuale legge elettorale nessun Paese deve avere più di 96 e meno di 6 deputati. Ma un deputato tedesco rappresenta 800.000 cittadini, un maltese 40.000. L'Italia ne ha 73 per 60 milioni di persone. L'on. Giovanni La Via parla di bilancio europeo 2014-2020 da cui dipenderà tutto il futuro dell'Europa. Per la prima volta la Dal 1979 i deputati sono eletti a suffragio universale diretto per 5 anni nali ma gli unici uffici regionali che funzionano bene sono in Toscana ed Emilia-Romagna. E gli altri? Come fare a sanare il divario esistente e recuperare il tempo perso finora? L'on. Giuseppe Gargani si occupa di legge elettorale e di lotta alle frodi fiscali e a novembre è prevista l'approvazione della legge sulle frodi: è importante per garantire un mercato comunitario corretto e una concorrenza leale. In tema elettorale invece, "c'è bufera ora in Europa e i gruppi antieuropei non devono prevalere". Da settembre poi, inizia la campagna elettorale e il Partito Popolare europeo e quello socialista si stanno attrezzando perché sono stati ridimensionati. Altro problema è relativo alla rappresentanza. Gargani ha scritto un libro sulla legge elettorale italiana che è sbagliata. Infatti nel 2009 ben 5 seggi del Sud e Isole sono stati dati al Nord perché lì avevano votato di più. L'on. Francesca Barracciu si occupa di aiuti alle regioni. "Non sono auspicabili finanziamenti a pioggia, è meglio concentrarsi su certe tematiche strategiche. Se gli Stati membri non sono stati virtuosi - spiega - la Commis-sione Europea può bloccare le risorse. Su questo pesa la Germania, che non vuole spendere i fondi. Ma il rigore finanziario non favorisce certo la crescita".