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GIOVEDÌ 23 MARZO 2023 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Brendan Fraser e Afton Smith con Alberto Barbera, direttore di Venezia 79 (Courtesy ASAC ph Giorgio Zucchiatti) Il cast di The Whale che ha partecipato a Venezia 79 (Ph Biennale di Venezia - Foto ASAC ph Giorgio Zucchiatti) V enezia-Hollywood, linea diretta col trionfo. La M o s t r a d e l C i n e m a d i Venezia è sempre più trampolino di lancio per conquistare le sta- tuette più ambite della settima arte. Nonostante qualche sorpre- sa, anche quest'anno, alla 95° e d i z i o n e d e i P r e m i O s c a r , i l binomio si è consolidato grazie a The Whale di Darren Aronofsky. Adattamento cinematografico d e l l ' o m o n i m a o p e r a t e a t r a l e ( 2 0 1 2 ) s c r i t t a d a S a m u e l D . Hunter e presentato in laguna (sez. Concorso), si è aggiudicato gli Oscar per il Miglior attore protagonista a Brendan Fraser e per il miglior trucco e acconcia- tura (Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley). Una performance toccante quella dell'attore classe '68 ori- ginario di Indianapolis, che ha incarnato un insegnante obeso. L a M o s t r a d e l C i n e m a d i Venezia si è presentata al Dolby Theatre di Los Angeles con 24 candidature complessive spalma- te tra otto film, a cominciare da " G l i s p i r i t i d e l l ' i s o l a " ( T h e Banshees of Inisherin) di Martin McDonagh, forte di 9 nomina- tion, come pure il collega teuto- nico "Niente di nuovo sul fronte occidentale" (Im Westen nichts Neues, di Edward Berger), e secondo solo a quello che è stato l'indiscusso dominatore della serata, "Everything Everywhere All at Once" di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, capace di vin- cere 7 statuette su 11 nomina- t i o n : M i g l i o r f i l m a D a n i e l K w a n , D a n i e l S c h e i n e r t e Jonathan Wang; Miglior regista a D a n i e l K w a n e D a n i e l S c h e i n e r t M i g l i o r a t t r i c e a Michelle Yeoh; Miglior attore n o n p r o t a g o n i s t a a K e H u y Quan; Miglior attrice non prota- g o n i s t a a J a m i e L e e C u r t i s ; Miglior sceneggiatura originale a Daniel Kwan e Daniel Scheinert e M i g l i o r m o n t a g g i o a P a u l Rogers. Se anche la pellicola tedesca non si può lamentare con 4 affer- mazioni, il film che a Venezia ha conquistato la Coppa Volpi per l a m i g l i o r e i n t e r p r e t a z i o n e maschile a Colin Farrell e il Premio Osella per la migliore s c e n e g g i a t u r a a M a r t i n McDonagh, oltre a numerosi Golden Globe (3), Bafta (4) e National Board of Review (4), agli Oscar non ha raccolto nulla. Un amaro destino condiviso con un'altra pellicola "venezia- na", Tár (di Todd Field), dove la p r o t a g o n i s t a C a t e B l a n c h e t t aveva già vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla 79. Mostra del Cinema, il Golden Globe per la Miglior attrice in un film dram- matico e il Bafta per la Miglior Attrice, mancandole dunque solo l'Oscar per fare il poker perfetto. Così non è andata. Per lei e per le altre 5 nomination che la pelli- cola aveva ricevuto. Dalla Mostra di Venezia agli Oscar: da ben 24 candidature al viaggio trionfale di 'The Whale' Grazie anche all'impulso di Alberto Barbera, tornato alla direzione artistica del festival dal 2012, negli ultimi anni la Mostra del Cinema ha sempre centrato premi importanti, vedi l'anno scorso quando la regista Jane Campion si portò a casa l'Oscar come Miglior regista dopo aver vinto il Leone d'argento per la migliore regia. L ' a n n o p r i m a e r a a n d a t a ancora meglio con Nomadland, capace di imporsi nelle categorie del Miglior film, Miglior regista (Chloé Zhao) e Miglior attrice p r o t a g o n i s t a ( F r a n c e s McDormand). Anche nel 2020, premi di altissimo livello, "bene- d e t t i " d a l l a l a g u n a : J o a q u i n Phoenix è il Miglior attore prota- gonista nei drammatici panni di Joker, e Laura Dern, Miglior a t t r i c e n o n p r o t a g o n i s t a i n Marriage Story – Storia di un matrimonio. Dalla 75° edizione della Mostra del Cinema invece, a r r i v a r o n o g l i O s c a r p e r l a Miglior regia e Miglior film stra- niero a Ròma di Alfonso Cuaron; Miglior canzone a A Star is Born e Miglior attrice protagonista a Olivia Colman (La favorita). Se il pubblico veneziano, e in generale quello amante del gran- de cinema, si può dire soddisfat- to, c'è tutto un filone di fan, ita- liani in primis, che invece è stato addirittura entusiasta della serata di gala appena vissuta. Tra i primi Oscar a essere consegnati infatti, c'è stato quel- lo per l'attore non protagonista, andato a un cinquantenne origi- nario di Saigon, il cui nome ai più, forse, non avrà detto nulla: Ke Huy Quan. La stragrande maggioranza del pubblico, inve- c e , l o r i c o r d e r à c o m e S h o r t Round e Data, rispettivamente il piccolo amico di Indiana Jones d u r a n t e l a s u a p i ù p a u r o s a a v v e n t u r a n e l " T e m p i o Maledetto" (1984) e uno dei mitici Goonies (1985). Sì, pro- prio lui. T o r n a t o s u l p a l c o s c e n i c o mondiale proprio con il film trionfatore dei 95° premi Oscar, Everything Everywhere All at Once, e salutato/abbracciato dallo stesso Harrison "Indy" Ford, quasi quarant'anni dopo l'aver condiviso il set. Gli anni '80 sono molto presenti nel cine- ma contemporaneo e amati dal pubblico nostrano. Basti pensare alla serie Stranger Things su Netflix, che proprio ai Goonies guarda molto, per non parlare del r e c e n t e s e q u e l d i T o p G u n ( 1 9 8 6 ) , T o p G u n : M a v e r i c k (2022, di da Joseph Kosinski), candidato per il Miglior film, sceneggiatura non originale, montaggio, effetti speciali, can- zone originale (Hold My Hand, con musiche e testo di Lady Gaga e BloodPop) e vincitore dell'Academy per il Miglior s o n o r o ( M a r k W e i n g a r t e n , James H. Mather, Al Nelson, Chris Burdon e Mark Taylor). Memento toccante, la dedica agli illustri scomparsi accompa- gnata dalla performance musica- le di Lenny Kravitz in Calling All Angels. Tra di essi, oltre alle a t t r i c i O l i v i a N e w t o n - J o h n , Kirstie Alley e Raquel Welch, i compositori Angelo Badalamenti e Burt Bacharach, gli attori Ray Liotta e Robbie Coltrane, il regi- sta Wolfgang Petersen e molti altri (senza scordarsi di Anne Heche, Tom Sizemore e Paul Sorvino), purtroppo nella lista Ad Memoriam, è stata menzio- n a t a a n c h e l a " n o s t r a " G i n a Lollobrigida (1927-2023), uno dei simboli eterni del cinema ita- liano, protagonista di epiche pel- licole tra cui Pane, amore e gelo- sia (1954, di Luigi Comencini), Notre-Dame de Paris (1956, di Jean Delannoy), Salomone e la regina di Saba (1959, di King V i d o r ) e T o r n a a s e t t e m b r e (1961, di Robert Mulligan). Ultima nota per il cinema ita- liano "in sala", presente alla 95. edizione degli Oscar con la sola Alice Rohrwacher, regista di Le pupille, in lizza per il Miglior cortometraggio, andato però ad A n I r i s h G o o d b y e d i T o m Berkely e Ross White. Un po' d'Italia infine anche nel vincito- re dell'Oscar per il Miglior film d'animazione, quel Pinocchio di Guillermo del Toro, realizzato in stop-motion e tratto dall'univer- sale fiaba di Carlo Collodi. LUCA FERRARI