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GIOVEDÌ 1 GIUGNO 2023 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO La tradizione della Vogalonga ebbe inizio nel 1974. Da allora è uno spettacolo internazionale che inizia con l'alzaremi a San Marco (Ph. Luca Ferrari) Nella Vogalonga si percorrono a remi circa 30 km attraversando la laguna Nord (Ph. Luca Ferrari) La spettacolare, tradizionale e colorata Vogalonga invade il Canal Grande. Per San Marco va in scena l'alzaremi C he lo show più genuino e verace, abbia inizio e con- tinui per sempre! Dopo la festa della Sensa, a Venezia è il giorno della Vogalonga, uno degli eventi più attesi dal popolo veneziano e non solo. Al nastro di partenza quasi 2.000 imbarca- zioni con oltre 7300 partecipanti provenienti da 40 diversi Paesi del mondo. La Vogalonga è una manife- stazione non competitiva nata negli anni '70 per combattere il moto ondoso, ripristinare le tradi- zioni veneziane e contribuire a diffondere attenzione per l'am- biente e la natura. Anno dopo anno, l'evento, l'attenzione e la partecipazione sono cresciute di pari passo. La 47° edizione è stata un tripudio di imbarcazioni di tutte le forme e dimensioni, rigorosamente a remi: insieme alle "locali" gondole, caorline, pupparini, mascarete e sandoli, anche kayak, dragon boat, cata- marani e molte altre ancora. In linea con lo spirito della manife- stazione, i proventi delle iscrizio- ni della manifestazione sono stati devoluti al mondo della voga, a eccezione di una quota del 20% destinata a finanziare una ricerca universitaria sul contenimento del moto ondoso. Anche in que- sta edizione è stato attribuito il premio "Lino Toffolo", per la barca più stravagante, simpatica, e ingegnosa. Quest'anno la giuria è stata presieduta da Renato Pozzetto, uno dei più cari amici del comico di Murano (1934- 2016). Con la sola eccezione dell'an- no post pandemia (2021), il per- corso è quello tradizionale di 30 km, da concludere entro sei ore, con partenza al colpo di cannone alle ore 9 dal Bacino di San Marco. Il tragitto si è "snodato" lungo le isole di Sant'Elena, delle Vignole, di Sant'Erasmo e di San Francesco del Deserto, arrivando poi a Burano, quindi costeggiando le isole di Mazzorbo, Madonna del Monte e San Giacomo in Paludo, arrivan- do infine a Murano, con l'attra- versamento del suo 'Canal Grande'. Se a Burano solitamente molti equipaggi fanno un break per rifiatare, a Murano c'è il primo assaggio di "gloria umana", sem- pre molto sentita ed espressa. Almeno quest'anno, il meteo è stato decisamente cordiale con la carovana acquea, proponendo temperature primaverili appena sopra le medie stagionali. Un ultimo sforzo e finalmente il ritorno sull'isola di Venezia, il tripudio lungo tutto il canale di Cannaregio con l'attesa passarel- la. Sulle due sponde dell'omoni- LUCA FERRARI mo canale, è stata una festa tra incitamenti e applausi costanti. Adulti, giovani e piccini, tutti insieme. Chi ad altezza laguna, chi appollaiato su qualche barca ormeggiata, chi addirittura affac- ciato dalla finestra di casa, ma anche dal maestoso ponte dei Tre Archi da cui si può godere una vista e una panoramica davvero impareggiabili. Ed è proprio all'arrivo a ridosso di quest'ulti- mo che si consuma sempre un po' di traffico, con le forze del- l'ordine impegnate e smaltire il passaggio, direttamente in acqua! Le barche sono un collage di colori, decorazioni, bandiere e generazioni. Da chi è venuto da lontano (Francia, Olanda, Serbia, Germania, Ungheria, etc.) e chi è di casa, indossando orgogliosi la casacca della remiera di apparte- nenza. Ecco poi l'alzaremi per San Marco e Venezia, per un'ul- teriore scarica di applausi, prima di passare sotto l'altro ponte del canale di Cannaregio, il ponte delle Guglie, e quindi sbucare in Canal Grande destinazione Punta della Dogana di fronte a San Marco, per prendere medaglia e diploma di partecipazione. Non importa su cosa hai navi- gato. Non importa da quale ango- lo del pianeta tu sia venuto. Tutti alla fine hanno lo stesso sguardo e il medesimo pensiero: "la Vogalonga è un atto d'amore per Venezia e l'acqua che la circon- da, per la sua laguna e le sue isole". Lo vedi impresso sulle facce affaticate di chi è in acqua. Lo vedi nei sorrisi e nelle smor- fie di fatica di chi voga per ore. Sono-siamo tutti qua, per vivere una città nel suo modo più genui- no e naturale. Un giorno lo rac- conteremo ai nostri figli, che già ci stanno guardando. "Sono veneziano, e anch'io vogo ma bisogna essere ben alle- nati per la Vogalonga" ci raccon- ta Paolo, cercando di contenere le corse sfrenate lungo la fonda- menta di Cannaregio dei propri figli. "Adoro assistere a questa manifestazione. Chissà, magari un giorno la faremo tutti insie- me". Se questa città così incredi- bilmente affascinante e allo stes- so tempo fragile, verrà preservata alle generazioni future, il merito sarà anche di eventi tradizionali e popolari come questi. Venezia è viva come non mai. Venezia non intende essere il parco dei diver- timenti di niente e di nessuno. Venezia non è una piazza a uso e consumo. Venezia è l'unica e sola artefice del proprio destino, e la sua amata Vogalonga è qui a scandirlo e tramandarlo.