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17 GIOVEDÌ 29 GIUGNO 2023 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI C orciano si trova i n c i m a a u n a collina, a guar- d i a o r g o g l i o s a d e l l a v a l l e c h e collega il territorio del Trasi- meno e della Toscana con la V a l l e d e l T e v e r e . P i c c o l o gioiello dell'Umbria, secon- do alcuni il suo nome derive- rebbe dal latino Curtius o Coricius, riferito al proprie- tario di un fondo rustico, mentre la tradizione popola- re vuole che Corciano signifi- chi "Cuore di Giano" o "Colli- na di Giano". Per altri ancora il nome del paese risalirebbe a Coragino, compagno di Ulisse. P a s s e g g i a r e p e r l e s u e strade è come tornare indie- tro nel tempo. L'insediamen- to originario presenta siste- mi viari concentrici racchiusi all'interno di una triplice cinta muraria risalente al XIII e XIV secolo. A domina- re il punto più alto del paese è l a T o r r e d e l C o m u n e , magnifica struttura duecen- tesca costruita con pietra cal- carea e blocchi di travertino di reimpiego. Nelle vicinanze sorge il Palazzo Municipale, attuale sede municipale, un tempo residenza della nobile famiglia della Corgna, duchi di Corciano. Altro gioiello architettonico è il Palazzo del Capitano del Popolo, ele- gante edificio quattrocente- sco che fungeva da sede della magistratura che governava C o r c i a n o p e r c o n t o d e l l a città dominante di Perugia. Qui troverai anche molte chiese notevoli. Tra queste, l a P a r r o c c h i a l e d i S a n t a Maria Assunta, risalente al XIII secolo, dove si trovano due notevoli capolavori: l'As- sunta dipinta dal Perugino del 1513 e il Gonfalone di Benedetto Bonfigli, data- to 1472. Da ricordare la Chie- sa di San Cristoforo, edifica- ta nel 1537 che oggi ospita il Museo della Pievania, un'in- teressante raccolta di affre- schi e oggetti d'arte sacra. Poco distante dall'antica sede di Porta San Francesco, che un tempo era l'accesso settentrionale al castello, distrutta alla fine dell'Otto- cento, si trovano la Chiesa e l ' e x C o n v e n t o d i S a n Francesco. Secondo la tra- dizione, questo complesso fu f o n d a t o n e l 1 2 2 3 d o p o l a visita di San Francesco d'As- sisi a Corciano, dopo il suo viaggio al Lago Trasimeno. Tuttavia, è più probabile che la costruzione sia avvenuta alla fine del XIII secolo. Corciano è anche un para- diso per gli amanti del cibo. Il villaggio vanta una varietà di delizie culinarie locali che mettono in mostra i sapori autentici dell'Umbria. Una di queste specialità è la tradi- z i o n a l e t o r t a a l t e s t o , focaccia bassa tipica della gastronomia umbra. A Cor- ciano questa gustosa bontà viene servita in due modi: farcita con insaccati locali ed erbe selvatiche oppure con prosciutto a fette sottili, una prelibatezza tagliata a mano in tavola. E per essere fedeli al vecchio detto che dice "Del maiale non si butta via nien- te", una volta che tutto il prosciutto è finito nelle deli- ziose torte al testo, l'osso viene spesso utilizzato per fare un saporito brodo. Inol- tre, la torta al testo accom- p a g n a u n ' a l t r a s p e c i a l i t à locale, il pollo all'arrabbiata. Se visiterete Corciano duran- te il periodo pasquale, va provata la torta di Pasqua al formaggio, un pane ripieno di formaggio. Per assaporare i sapori autentici del borgo, i visita- tori possono anche far visita ai produttori locali che offro- no specialità come il miele (con alveari didattici), lo zaf- ferano, i grani antichi, le lumache di terra (con una fattoria a scopo didattico), l'olio d'oliva biologico e il v i n o . A C o r c i a n o p o i , g l i appassionati di storia posso- no scoprire antiche tombe etrusche presso la Necro- p o l i d i S t r o z z a c a p p o n i e Fosso Rigo. Oltre 50 tombe, scolpite nel travertino locale tra la fine del III e il I secolo a.C., offrono uno sguardo affascinante sulle pratiche di sepoltura di questa antica civiltà. Per approfondire la storia della regione è d'obbligo una visita all'Antiquarium Comu- nale. Questo museo ospita reperti rinvenuti in tutto il territorio e li presenta in ordine cronologico, eviden- ziando la presenza dell'uomo in Umbria dalla preistoria all'età classica. La collezione c o m p r e n d e s e z i o n i d i paleontologia, preistoria, a r c h e o l o g i a c l a s s i c a e u n importante spazio espositivo dedicato al periodo etrusco- romano. C 'è qualcosa, nella bella e ricca città toscana di Siena che, per secoli, ha riunito la sua gente in una attesa condivisa, nella gioia comune e in una amichevole rivalità. È uno spettacolo di tamburi che battono, striscioni vibranti e il suono ritmico e tonante degli zoccoli dei cavalli puro- s a n g u e c h e c o l p i s c o n o i l suolo. Ovviamente stiamo parlando del Palio. Il Palio di Siena, nella sua essenza, è una corsa di cavalli ma è molto di più per i senesi: se sei in città quando si svolge, la loro passione e il loro impegno sono palpabili. Il Palio ha anche una lunga e celebrata storia che risale al XII secolo, il che lo rende un evento interessante da segui- re anche per chi ha un debole per il caro vecchio medioevo. Radicato nel patrimonio della città, racchiude l'orgoglio, l'i- dentità e lo spirito dei 17 quartieri o contrade di Siena (ma solo 10 possono parteci- p a r e a c i a s c u n a g a r a p e r motivi di sicurezza), noti per essere staterelli sovrani, cia- scuno con le proprie tradizio- ni, bandiera ed emblema. Curiosamente, il Palio si svolge non una, ma due volte l'anno, il 2 luglio e il 16 ago- sto. La prima corsa è nota come Palio di Provenzano perché originariamente si s v o l g e v a i n o n o r e d e l l a Madonna di Provenzano, il cui culto era molto vivo in città. La seconda corsa, nota come Palio dell'Assunta, si tiene il 16 agosto e onora l'As- sunzione della Vergine Maria al Cielo. Piazza del Campo, che normalmente è tranquilla ed elegante, si trasforma in un ippodromo improvvisato per una gara che dura solo circa 90 secondi. Inizialmente, però, il Palio non si teneva qui ma per le viuzze del cen- tro cittadino; allora si chia- mava "Palio alla Lunga". Nel XVI secolo fu trasferi- to nell'attuale sede, ed è per questo che solitamente si dice che il Palio di Siena così come lo conosciamo nacque il 2 luglio 1652. E perchè si chiama "Palio"? Ebbene, per- ché fin dall'inizio, il premio per il vincitore era un pallio, u n a b a n d i e r a r i c c a m e n t e decorata. Una celebrazione della tradizione: lo spirito indomito del Palio di Siena Turisti durante la parata che precede il Palio (Photo: Victorflowerfly/Dreamstime) Corciano: un viaggio nel tempo e nei sapori Una veduta panoramica del villaggio di Corciano (Photo: Claudio Giovanni Colombo/Dreamstime)