L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-10-2023

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GIOVEDÌ 10 AGOSTO 2023 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO La Cattedrale di San Marco a Latina, città che venne fondata nel 1932 su progetto dell'architetto Oriolo Frezzotti (Ph N. Curradi) Architetture razionaliste dell'Agro Pontino fra Sabaudia, Latina, Pomezia e Colleferro FABRIZIO DEL BIMBO Pontino", dove vennero esposte più di 30 sculture dell'artista, fra cui La Pace e Il Buttero. Da quel momento il rapporto fra Latina e Cambellotti divenne più stretto. Nel 2005, da un nucleo di opere donate dagli eredi, nacque il Museo Civico Cambellotti, che raccoglie le sculture, i disegni, le ceramiche, i libri, le medaglie fino ai manifesti e alle lettere che documentano il rapporto fra l'ar- tista e il territorio pontino. Circa 40 km separano Latina da Pomezia, altro comune dell'Agro Pontino-Romano, edificato al ter- mine della più grande e comples- sa bonifica. L'architettura del centro storico è geometrico- monumentale disegnata nel tipico stile littorio con Casa Comunale, Torre-Serbatoio, Posta, Chiesa di San Benedetto, Casa del Fascio e Scuola-Gil, che nelle linee e geo- metrie richiamano ad un neoclas- sicismo semplificato in cui ven- gono eliminate quasi del tutto le decorazioni a favore di pareti lisce, giochi di archi a tutto sesto e semplici cornici che conferi- scono al nucleo architettonico una veste severa, solenne e linea- re. Città dalle prospettive dilatate, quasi metafisiche, con ampi spazi scenografici, porticati e ripetizio- ni seriali di strutture architettoni- che ad esaltare il monumentali- smo e l'eroismo della sua struttu- ra urbanistica. I materiali utiliz- zati sono il travertino per i rive- stimenti esterni il tufo e il pepe- rino, classici materiali utilizzati a Roma sin dall'epoca imperiale. Il Museo Città di Pomezia, Laboratorio del Novecento aper- to nel 2019, in occasione dell'80° anniversario dell'inaugurazione cittadina, è situato nell'ex Trattoria – Locanda Caffè. Diretto da Claudia Montano, è un luogo dedicato al moderno e al contemporaneo in continua for- mazione, che ricostruisce e rac- conta – attraverso testi, docu- menti d'archivio, immagini, oggetti e filmati d'epoca – la sto- ria di Pomezia, "Città Nuova", nata negli anni Trenta del Novecento. Il Museo è suddiviso in 5 sezioni tematiche, che docu- mentano la città dalla sua proget- tazione fino agli anni della sua fortuna industriale. Altra città di fondazione è Colleferro che fa parte della città metropolitana di Roma, struttura- to come borgo industriale. Nel 1912 lo zuccherificio di proprietà della società Valsacco viene con- vertito per problemi produttivi in una fabbrica di esplosivi. Il sena- tore Giovanni Bombrini e l'inge- gnere Leopoldo Parodi Delfino pianificano un impianto indu- striale capace di realizzare esplo- sivi e altro materiale bellico, che diventa fornitore del Ministero della Difesa durante la prima guerra mondiale e una delle più avanzate industrie a livello euro- peo del settore. Diventa necessa- rio progettare l'edificazione di un villaggio composto da alloggi per gli operai e gli impiegati. Colleferro presenta tutti i presup- posti per una nuova città di fon- dazione, secondo il modello fon- dativo: edifici pubblici di rappre- sentanza politico – statale ed edi- fici ammnistrativi. Nel 1934 la società Bpd destina all'ingegnere romano Riccardo Morandi la rea- lizzazione degli edifici più rap- presentativi della nuova fonda- zione e l'integrazione dell'abitato esistente con la realizzazione di un nuovo piano urbanistico. Si segue, come nelle altre città nuove, lo schema di una città giardino dotata di tutti i servizi. Per la chiesa di Santa Barbara si prevede il calcestruzzo armato, che precorre le future importanti realizzazioni di Morandi. L'architettura, mai celebrativa o ridondante, si caratterizza oltre che per gli influssi architettonici dell'epoca, per le connotazioni riconducibili al modello di fon- dazione delle città nuove italiane ed estere. Una visita imperdibile riguarda i rifugi antiaereo di Colleferro che sono ricavati in antiche cave sfruttate per estrarre la pozzolana necessaria per costruire le prime abitazioni. Il reticolo sotterraneo si sviluppa per circa 6 km e origi- nariamente era accessibile da 15 diverse zone della cittadina. Durante la Seconda guerra mon- diale le gallerie furono riadattate per ospitare e proteggere le mae- stranze e la popolazione civile, nel timore che Colleferro potesse diventare un obiettivo dei bom- bardamenti alleati per la presen- za di importanti fabbriche di armamenti. Gli ipogei furono divisi in due grandi blocchi: Villaggio Vecchio e Villaggio Nuovo. Le gallerie-rifugio si tra- sformarono via via in un vero e proprio paese ipogeo, soprattutto dopo l'armistizio dell'8 settem- bre 1943, con intere famiglie che decisero di abitare stabilmente nei sotterranei. Vennero realizza- ti degli "appartamenti" di fortuna e furono predisposti i necessari servizi: dall'infermeria all'ufficio anagrafe, dalla cappella per le funzioni religiose all'osteria e persino un emporio. Per concludere l'itinerario in pro- vincia di Latina, presso Priverno non si può perdere la visita ad un fulgido esempio di architettu- ra antica: la suggestiva Abbazia di Fossanova, splendida chiesa, la più antica in stile gotico- cistercense in Italia, con un bel- lissimo chiostro. Qui nel 1274 morì San Tommaso d'Aquino. A Priverno il Museo archeologico è dedicato a Privernum, città vol- sca e poi romana, per far scoprire al visitatore le più antiche fasi di vita del territorio, dalla protosto- ria alla colonia romana, fondata nel tardo II secolo a. C. nella piana dell'Amaseno (www.latiu- mexperience it). P er lungo tempo l'architet- tura neoclassica semplifi- cata e razionalista è stata ostacolata da polemiche ideologi- che. Senza alcuna intenzione di revisionismo è tuttavia necessa- rio valorizzare il patrimonio architettonico novecentesco del- l'epoca fascista e farne oggetto d'interesse anche per i turisti, perché quello razionalista è di alto valore culturale. L'associazione mista pubblico- privata Destination Management Organization Latium Experience, suggerisce 12 Comuni del Lazio, con capofila il comune di Latina, nel proporre un viaggio alla sco- perta dei luoghi della Bonifica dell'Agro Pontino, dove prima del 1932, si estendevano solo le paludi e l'immensa Selva di Terracina. Per spostarsi sul terri- torio si possono utilizzare vari mezzi come auto e treno, ma per chi ama la vita all'aria aperta si consiglia la bicicletta, anche a pedalata assistita. La zona sem- bra nata per le due ruote tra stra- de pianeggianti, parco nazionale e lungomare (Info: www.talama- taviaggi.it). Un percorso si snoda attraverso alcune delle città di fondazione che sorsero tra il 1932 e il 1937 sotto il regime di Mussolini. Sabaudia innanzitutto, che fu fondata il 5 agosto 1933 e con- serva ancora integro l'originale impianto urbanistico e architetto- nico, per cui le è stata attribuita la definizione di "Città del Razionalismo" con la Piazza del Comune, la torre civica di 42 metri e la Casa municipale, l'ex casa del Fascio, la scuola, la chiesa dell'Annunziata, l'alber- go, il cinema . Oggi è una delle mete estive più ricercate. Si prosegue con Latina , nata il 18 dicembre 1932 con il nome di Littoria. Sorta come centro rura- le, ha trasformato la propria eco- nomia sotto la spinta dell'indu- stria, del commercio e la creazio- ne di strutture per la cultura, i servizi e il turismo: l'Università Pontina, il Teatro e il Palazzo della Cultura, la grande area museale di Piana delle Orme. Al centro di un comprensorio mari- no-montano, la sua area turistica si sviluppa lungo l'ampio fronte marittimo, dalla foce del fiume Astura alla foce di Rio Martino. La parte orientale ricade nel Parco Nazionale del Circeo, nel quale è inclusa l'importante oasi di Fogliano, con l'omonimo lago costiero, la villa inglese, l'orto botanico e le strutture per lo stu- dio dell'ambiente. A Latina è interessante il Museo Civico Duilio Cambellotti che ha sede nell'edificio dell'Ex Opera Balilla. Si tratta di un edificio composto da due piani articolati in un semicerchio, con annessa una palestra lunga 40 metri e alta 12. Nel 1984 nell'edificio viene allestita la mostra "Duilio Cambellotti scultore e l'Agro

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