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GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE 2023 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Il tempio in arenaria di età romana scoperto a Sarsina (Ph courtesy Ufficio Stampa e Comunicazione MiC) In Emilia, dove visse il commediografo latino Plauto, gli scavi riportano alla luce un tempio romano porlo alle nuove generazioni». Di questo antico porto non c'è traccia nei documenti dei viag- giatori tra Settecento e Ottocento, né nelle descrizioni dei ricercatori dell'epoca: è di certo molto antica, probabilmen- te fu distrutta o comunque som- mersa, in epoca lontana. Ad oggi gli archeologi non arrischiano teorie ma solo ipotesi sulla forma e funzione originale dell'impo- nente architettura: forse una struttura di contenimento sul fiume (il georadar registra altre strutture sotto la sabbia), forse le pareti di una darsena per le bar- che (si intravedono scanalature a intervalli regolari) magari colle- gata alle 80 antiche fornaci sco- perte molto più a monte, forse la base di un ponte sul fiume. Di una cosa gli studiosi sono certi: è un ritrovamento di gran- dissimo interesse che potrebbe far riscrivere la topografia della città antica. La scoperta è avve- nuta alla foce del fiume omoni- mo, lungo la riva occidentale; all'inizio è affiorato solo l'ango- lo di un blocco, il resto era sepol- to sotto lo strato massiccio di sabbia e di vegetazione. Tempio greco di Selinunte (© Pavlinec - Dreamstime.com) Sepolto dalle sabbie del fiume, riemerge il porto dell'antica colonia greca di Selinunte U n tempio tripartito ricon- ducibile all'età romana, con strutture altomedie- vali è emerso a Sarsina, piccolo centro in provincia di Forlì- Cesena in Emilia-Romagna e città natale del celebre Plauto. Commediografo romano (certa- mente morto nel 184 a.C), fu uno dei più prolifici e importanti autori dell'antichità latina e l'au- tore teatrale che più influenzò il teatro occidentale. Fu esponente del genere teatrale della palliata, ideato dall'innovatore della lette- ratura latina Livio Andronico. A lui si devono rielaborazioni in latino di commedie greche dove tuttavia, non si seguono molto le stesure originali perché Plauto usando la «contaminatio», finiva per mescolare insieme due o più canovacci greci e aggiungere cospicue parti inedite che hanno di fatto dato valore al suo lavoro che non risultò né una traduzione né un'imitazione pedissequa. Tornando alle attività di scavo dirette dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesag- gio (Abap) per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, queste hanno consentito di indi- viduare i resti di una struttura quadrangolare di grandi dimen- sioni che si può ricollegare a un edificio di culto di età romana, datato in via preliminare al I sec. a.C., coevo con la pavimentazio- ne in lastre di pietra arenaria del foro lasciate a vista nella vicina area archeologica pubblica e ritrovate anche alla base delle strutture riportate in luce. L'eccezionalità di tale rinve- nimento consiste nello stato di conservazione: un'unica impo- nente struttura in corsi orizzonta- li di blocchi di arenaria, identifi- cata come il podio sopra il quale si dovevano ergere i muri del- l'antico edificio di culto, secon- do la tipologia di tempio italico ben attestata nella penisola, con- servato per un'altezza massima di 2,85 metri. Dai dati raccolti dopo gli scavi diretti dall'archeologa Romina Pirraglia, funzionaria della Soprintendenza, e finanziati dal Ministero della Cultura per la parte non interessata dal sedime dell'opera da realizzare (demoli- zione di una palestra comunale e costruzione di un moderno impianto polifunzionale), emerge che si tratta quasi certamente del Capitolium, di cui rimane il podio rivestito in lastre di marmo, un sistema di scolo delle acque, le frequentazioni e i riusi successivi testimoniati da sepol- ture e focolari, nonché una pro- babile fase antecedente che andrebbe ricondotta all'insedia- mento umbro attestato dal quarto secolo a.C. "Questo ritrovamento è un I l sito archeologico di Selinunte continua a regalare sorprese. Durante lavori di disboscamento, una struttura lunga 15 metri e quattro filari di blocchi per un'altezza di circa 1,80 metri, è stata scoperta casualmente a poca distanza da quella che doveva essere la dar- sena collegata al mare, a un cen- tinaio di metri dalla riva attuale. Potrebbe essere parte di uno dei due porti dell'antica ex colonia di Megara iblea, ampio e impo- nente come richiedeva una delle più importanti città del mar Mediterraneo, centro di traffici commerciali. «Appena pochi giorni dopo il ritrovamento a Segesta, arriva un'altra scoperta che conferma la Sicilia essere un inesauribile gia- cimento di reperti che contribui- scono a riscostruire una storia millenaria gloriosa e figlia di scambi culturali e economici incessanti» ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani: «È il patrimonio di cui siamo eredi e orgogliosi portato- ri, ma anche custodi. Per questo abbiamo la responsabilità di riscoprirlo, di studiarlo e di pro- azioni di tutela svolte dalle strut- ture periferiche del ministero della Cultura, che consentono la salvaguardia e la conservazione del nostro patrimonio culturale sulla base di un'approfondita attività conoscitiva, i cui risultati non mancheranno di aprire occa- sioni di confronto fra studiosi e interessanti prospettive di valo- rizzazione in un territorio dura- mente colpito dall'alluvione del maggio scorso e che è pertanto al centro dell'azione e dell'atten- zione del ministero". Tema, quello della valorizza- zione del territorio e di quanto riportato alla luce durante gli scavi archeologici, toccato anche dalla soprintendente delle Belle Arti, Federica Gonzato secondo- cui "le modalità di divulgazione e valorizzazione dei risultati saranno condotte in sinergia con il Comune di Sarsina e con il Museo Archeologico Nazionale Sarsinate afferente alla Direzione Regionale Musei dell'Emilia Romagna anche attraverso tecno- logie innovative, prevedento la predisposizione di modalità di fruizione delle stesse in 3D, oltre a trovare spazio in prossime pub- blicazioni sia didattiche sia scientifiche". importante tesoro archeologico che può offrire preziose informa- zioni sulla storia e l'evoluzione di un'area geografica specifica. Può rivelare una ricca storia di insediamenti, cambiamenti cultu- rali e trasformazioni nella società nel corso dei secoli. È un impor- tante contributo alla nostra com- prensione del passato e può avere implicazioni significative per la ricerca storica e archeolo- gica, a cui stiamo dando impulso con straordinari risultati in tutta Italia", dichiara il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano. Per il direttore generale delle Abap, Luigi La Rocca, "l'intera operazione rappresenta un'ulte- riore occasione per ribadire l'im- portanza e l'accuratezza delle