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GIOVEDÌ 21 SETTEMBRE 2023 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Venezia e la sua laguna non entrano (per ora) nella lista Unesco del patrimonio mondiale in pericolo " I numeri di agosto degli ingressi al Pantheon confer- mano la scelta di introdurre il biglietto a pagamento. Quasi 280mila i visitatori, circa 50mila in più rispetto a luglio, per un incasso che supera il milione di euro, con una crescita di circa 150mila euro sul mese preceden- te. Circa 24mila sono giovani tra i 18 e i 25 anni, in quasi 65mila hanno fruito della gratuità. Il Pantheon è un simbolo mondiale dell'architettura di tutti i tempi, un monumento senza uguali di cui Roma si fregia". Lo ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, commentando i numeri del secondo mese a pagamento. Grazie agli introiti ricavati, sarà possibile proseguire nella sua valorizzazione, sostenere opere di solidarietà e contribuire alla ricostruzione dei territori alluvionati. Ad agosto il contri- buto raccolto per l'Emilia Romagna, per effetto dell'au- mento di 1 euro del biglietto pre- visto dal decreto-legge 61/2023 e prorogato fino a dicembre, ha portato il totale complessivo per il Pantheon a 393.282 euro. Il Pantheon di Roma (Ph© Rudi1976 - Dreamstime.com) Il Pantheon di Roma a pagamento non scoraggia i visitatori I l Comitato del Patrimonio Mondiale riunito a Riad in Arabia Saudita ha deciso di non iscrivere il sito 'Venezia e la sua laguna' nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco in pericolo. "Il lavoro di squadra svolto in questi mesi dal ministero della Cultura insieme al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, alla Regione Veneto, al Comune di Venezia e alle istituzioni che compongono localmente il Comitato di Pilotaggio del sito, ha fermato un'indebita manovra puramente politica e priva di un ancoraggio su dati oggettivi" ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "Venezia, quindi, non è in pericolo. Negli ultimi mesi il Comune ha adotta- to provvedimenti coraggiosi per gestire il turismo e garantire la tutela dello straordinario patri- monio culturale della città». Il complesso percorso di sal- vaguardia e valorizzazione di un simbolo dell'Italia, negli ultimi anni ha previsto misure impor- tanti per proteggere la città dal fenomeno dell'acqua alta, attra- verso il sistema Mose e le barrie- re alla Basilica di San Marco, e per gestire gli afflussi turistici ha attuato il regolamento per il con- tributo d'accesso alla città. "L'organo dell'Unesco ha rilevato che il sito deve affronta- re importanti sfide legate alla complessità del suo ecosistema. Ha per questo chiesto all'Italia di proseguire con determinazione nell'azione di tutela del sito e l'ha incoraggiata a invitare l'Unesco e i suoi organi tecnici a svolgere una missione conosciti- va a Venezia che potrà essere utile - ha detto ancora il ministro - per avere un quadro aggiornato dello stato di conservazione del sito e della strategia messa in atto dal Governo nazionale e locale per garantirne la migliore salvaguardia". L'elenco dei siti in pericolo ha lo scopo di diffondere la con- sapevolezza sulle minacce al patrimonio culturale e di inco- raggiare adeguate contromisure conservative. I siti inclusi posso- no essere sia sotto minaccia ma anche essere considerati a rischio in futuro. In fin dei conti, gli scienziati del clima hanno avver- tito che Venezia potrebbe essere completamente sommersa entro il 2100. Come dire che non va abbassata la guardia. R itrovate sull'Appennino le tracce fossili dei più antichi pesci abissali: la scoperta retrodata la loro com- parsa di 80 milioni di anni al tempo dei dinosauri. La notizia arriva da una ricer- ca condotta da un gruppo inter- nazionale di scienziati guidato dal paleontologo italiano Andrea Baucon e di cui fa parte il prof. Luca Pandolfi del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa. Lo studio è stato pubblicato sulla presti- giosa rivista Pnas - Proceedings of the National Academy of Sciences. "Quando abbiamo trovato questi strani fossili in tre siti paleontologici nei dintorni di Piacenza, Modena e Livorno (dal punto di vista geologico fa parte dell'Appennino Settentrionale), non potevamo credere ai nostri occhi", racconta Pandolfi. Il motivo dello stupore è la loro età, che precede di milioni di anni ogni altra testimonianza di pesci abissali. I fossili appena scoperti risal- gono all'inizio del Cretaceo (circa 130 milioni di anni fa) e rivelano la presenza dei pesci abissali già al tempo dei dinosauri. Ma non basta, si tratta di reperti particolarmente rari ed insoliti. Non ossa ma tracce che registrano il comportamento di animali scomparsi milioni di anni fa, come l'impronta sinuosa della coda di un pesce che nuota- va vicino al fondale o le escav- azioni prodotte da esemplari in cerca di cibo. "Le tracce fossili appena scoperte sono parago- nabili alle impronte degli astro- nauti sulla Luna", dice Baucon "sono reperti che riscrivono il 'come' ed il 'quando' della colo- nizzazione degli abissi da parte dei vertebrati, un evento ancora poco compreso dalla scienza, dato che si tratta di ambienti che spesso precludono la fossiliz- zazione". Il ritrovamento racconta come migliaia di metri sotto la superfi- cie dell'oceano Ligure- Piemontese, i primi pesci abissali affrontassero condizioni ambien- tali estreme. Oscurità totale, tem- perature vicine allo zero e pres- sioni colossali mettevano alla prova la sopravvivenza di questi pionieri richiedendo importanti adattamenti evolutivi. Pesci e dinosauri: nuovi fossili sugli Appennini Acqua alta record davanti alla Basilica di San Marco a Venezia (© Fedecandoniphoto | Dreamstime.com)