L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 16 NOVEMBRE 2023 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT L a stagione 2021/22 del Napoli guidato da Luciano Spalletti è stata memorabi- le. Al di là dello Scudetto, vinto con ampio margine e pieno merito, la squadra partenopea ha messo in mostra un gioco spetta- colare e offensivo, imperniato su possesso palla e ritmi degni dei più alti livelli del calcio europeo. Al netto di una minima fles- sione nella fase finale del Campionato, va sottolineata la costanza del percorso: in una piazza 'calda' come quella cam- pana, l'aver mantenuto immutata la compattezza del gruppo e l'a- ver respinto ogni pressione ester- na, sono stati ulteriori capolavo- ri. Partendo da simili presuppo- sti, è facile comprendere come confermarsi a così alti livelli, nell'annata corrente, non sarebbe stato per nulla semplice. A completare il quadro, poi, è arrivata la decisione di Spalletti, che ha scelto di lasciare la pan- china azzurra: quella lasciata dall'allenatore toscano, così, si è andata a configurare come una pesantissima eredità, che sarebbe stata difficile da raccogliere per qualsiasi allenatore. FASE CALANTE - Con una mossa a sorpresa, nella scorsa estate, il presidente De Laurentiis aveva deciso di affi- dare la squadra a Rudi Garcia, un allenatore che - pur non essendosi mai seduto sulla pan- china di un grandissimo club - vantava una discreta carriera che, però, ultimamente sembrava aver imboccato una fase calante. N a p o l i , i l t e c n i c o f r a n c e s e G a r c i a e s o n e r a t o . D e Laurentiis opta per il ritorno in panchina di Mazzarri Dopo una buona esperienza alla Roma conclusasi comunque con un esonero, infatti, il tecnico francese ha allenato con alterne fortune (buoni avvii, seguiti abbastanza presto da risultati deludenti) l'Olympique Marsiglia e il Lione, per poi vivere con l'Al-Nassr un'espe- rienza marcatamente negativa (in Arabia, Garcia è stato sollevato dall'incarico dopo meno di un anno, a causa dei risultati delu- denti e delle fatiche riscontrate dentro lo spogliatoio. È presumibile che, scegliendo l'allenatore di Namours, De Laurentiis abbia voluto puntare su un 'capopopolo', più che su uno stratega: specie negli ultimi anni, infatti, Garcia ha dato il meglio di sé puntando sul pro- prio carisma e 'liberando' il talento dei calciatori più forti avuti a disposizione, evitando di imbrigliarli in schemi eccessiva- mente costrittivi. La scintilla con la piazza e con la rosa (tante - per esempio - le vistose arrabbiature dei calcia- tori dopo dei cambi subiti), però, non è mai scattata: troppo pesan- te il costante raffronto con il ren- dimento del Napoli di Spalletti e anche la dichiarata volontà di 'rompere' con questo passato decisamente ingombrante. Dal punto di vista tattico, Garcia ha comunque mantenuto la medesima disposizione in campo (adottando quasi sempre il 4-3-3) e ha cercato di adottare principi di gioco simili a chi lo aveva preceduto. L'impostazione difensiva è stata imperniata su una retroguardia alta, che ha nuovamente accettato di avere STEFANO CARNEVALI diventato urgente. De Laurentiis ha quindi rotto gli indugi e, dopo essere stato vicinissimo a Tudor (l'accordo pare saltato - come riporta dalla 'Gazzetta dello Sport' - soprat- tutto perché l'allenatore croato avrebbe voluto porre le basi per una permanenza prolungata sulla panchina partenopea), ha deciso di riportare all'ombra del Vesuvio - dopo circa 10 anni - Walter Mazzarri che comunque sembra essere destinato ad alle- nare la squadra solo fino a fine Campionato. La scelta dell'alle- natore toscano ha spiazzato un po' tutti: Mazzarri è 'fuori dal giro' quasi da due anni e il suo ultimo incarico è stata l'espe- rienza molto negativa sulla pan- china del Cagliari. Ma cosa ci si aspetta da lui? Un traghettatore dovrebbe anzi- tutto essere un 'normalizzatore', che consenta al gruppo di ritro- vare compattezza ed efficacia nell'immediato, in modo da poter centrare gli obiettivi mini- mi stagionali. L'esperienza e la consapevolezza di Mazzarri - che ha più volte dichiarato di aver molto studiato il Napoli di Spalletti - potrebbero deporre in favore di questo disegno. Va però detto anche come l'allena- tore toscano abbia recentemente sottolineato (in un'intervista al 'Corriere dello Sport') come si sia reso contro di "aver pagato" i propri atteggiamenti: soprattutto il fatto di aver avuto - nella sua lunga carriera - "scarsa empa- tia", pensando "esclusivamente al campo". Atteggiamento che oggi giudica "sbagliato". Dal punto di vista tattico, per quanto la dichiarazione di stima per il Napoli dello scorso anno possa far supporre che si conti- nuerà con il 4-3-3, è difficile sfuggire dalla suggestione che un 'profeta' della difesa a 3 come Mazzarri, abbia già deciso di accantonare il 'suo' 3-5-2. Va comunque detto che l'organico azzurro non sembra assoluta- mente attrezzato per proporre un simile modulo: i difensori cen- trali in rosa sono solo 4; Kvaratskhelia dovrebbe essere accentrato, perdendo molta della sua efficacia; propensi al palleg- gio, i centrocampisti titolari nel Napoli poco si presterebbero ai compiti di 'rottura' previsti dal 3-5-2; Zielinski dovrebbe adat- tarsi a compiti offensivi per lui poco consueti: su tutti l'inseri- mento 'a rimorchio' delle punte. Ma la suggestione per una 'vira- ta' verso la difesa a 3 rimane e non può non incuriosire gli addetti ai lavori. In campo per il primo allenamento, Mazzarri non ha nascosto l'entusiasmo: «Non vedo l'ora di iniziare». A Napoli torna Walter Mazzarri (© Agenzia LiveMedia Dreamstime.com) è stata vuota di emozioni e gioca- te notevoli, mentre c'è stato trop- po spazio per paura e nervosi- smo. Nessuno voleva perdere, ma nessuno è parso in grado di vin- cere, mentre si sono persi minuti e minuti tra mini-risse e tantissi- me proteste. L'eccessiva pruden- za ha restituito 45' bloccati, in cui c'è stato un solo tiro in porta (della Lazio): davvero troppo poco. SI RIPARTE DA QUI - Limitati i danni, Lazio e Roma guardano quindi alla sosta come a un toccasana: ci sarà tempo per lavorare, per far crescere di con- dizione i calciatori più indietro e per liberarsi dalle scorie mentali dell'ultimo periodo. Alla ripresa del Campionato, poi, il calenda- rio delle due squadre è piuttosto abbordabile: un motivo in più per attendere con fiducia una possibi- le ripartenza di slancio. CONTINUA DA PAG. 38 L'esonerato Rudy Garcia (© Marco Iacobucci - Dreamstime.com) molto campo alle proprie spalle. Sono però cambiati gli interpreti: perso un 'pezzo da 90' come Kim, i rimpiazzi non sono parsi (per ora) all'altezza (e il mercato poco incisivo è un'altra delle 'zavorre' del Napoli di oggi) e non c'è mai stata sensazione di vera solidità. In fase di possesso, invece - al netto delle fatiche conseguenti alla pressione per i continui raffronti con il recente passato e per i risultati poco entusiasmanti -, la sottolineatura più rilevante pare poter essere stata la perdita della meraviglio- sa fluidità garantita dal calcio proposto da Spalletti. Il posizio- namento e il modo di attaccare del Napoli di Garcia sono stati decisamente più lineari e rigidi rispetto allo scorso anno: le posi- zioni dei calciatori sono parse più bloccate, i loro inserimenti meno fantasiosi, il possesso di palla - conseguentemente - più lento e foriero di un frequente allungamento della squadra. In pochi mesi, insomma, la spetta- colare 'macchina da gioco' napoletana, si è inceppata. E, per quanto non sia l'unico colpevo- le, Garcia ha avuto certamente le proprie responsabilità. IL RITORNO DI MAZ - ZARRI - Dopo la sconfitta interna con l'Empoli - terzo ko casalingo su 6 partite -, il destino di Garcia è parso immediata- mente segnato. Dopo il 'commissariamento' subito dal presidente De Laurentiis che ha cominciato a presenziare con costanza agli allenamenti della squadra, l'en- nesimo 'tonfo' in Campionato (complice la sosta per le Nazionali), è sembrata la classi- ca 'goccia che ha fatto trabocca- re il vaso': voltare pagina è

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