L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-30-2023

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE 2023 I ncontrare Tommaso R o m a n o è c o m e entrare in una specie di favola, e mi sento un po' Alice nel paese delle meraviglie quando l'in- c o n t r o a v v i e n e n e l l a s u a casa, nel suo studio a Paler- mo. Meglio che casa o studio direi nel suo album di vita. Sì, perché non è un luogo in cui il professore vive la sua vita di comune mortale – comune non lo è e capiremo più avanti perché – bensì un insieme di passioni trasfor- mate in oggetti di varia natu- ra, d'arte, artigianato e non; di fogli scritti o illustrati; di autografi di personaggi illu- stri; di quadri, statue, libri – oltre quindicimila volumi-; porcellane, terracotte e tanto altro. Entrare e girare per le stanze è fare un giro intorno a l m o n d o e r i t o r n a r e a l punto di partenza. Non ci si perde nell'attraversare quel- le migliaia di chilometri qua- drati che sono l'insieme degli oggetti non esposti, si badi bene, ma esternazione di sentimenti, di passioni, di gioie e di dolori che sola- mente prendono svariate forme e trasmettono, a un pubblico attento, sensazioni quasi certamente simili a q u e l l e c h e a t t r a v e r s a n o Tommaso Romano quando viene in possesso di quel sof- fio vitale, chiamato oggetto, che lo conquista alla sola vista. Possedere o essere posse- duti? E' forse questa la filo- sofia dell'essere uno, nessu- no, centomila come l'infinita varietà degli oggetti della Casa Museo La Stanza di Thule? Ma se l'uomo muore, le maschere o meglio ciò che gli oggetti rappresentano, resta- no e continuano a svelarci dandoci quell'immortalità cui tutti, forse, aspiriamo. In fondo, gli oggetti collezionati sono stati testimoni di vite v i s s u t e d a a l t r i d a n o i e , come leggere allunga la vita perché ci dà la possibilità di immaginarci in luoghi e in esperienze come se fossero anche nostre, così accade c o n g l i o g g e t t i c h e s o n o appartenuti ad altri e hanno avuto una loro vita altrove o in altri tempi. Appropriarsi di ricordi altrui, rubare altre esistenze perché l'immorta- lità non è degli ospiti passeg- geri di questo mondo se non attraverso la vita di tutti gli uomini che hanno vissuto, vivono e vivranno su questa terra. E' anche sbirciare dal buco della serratura nel quo- tidiano di persone scono- sciute con le quali vorrem- mo entrare in contatto per riceverne il loro senso della continuità. E' vivere tante vite, come leggere appunto: ogni libro una storia, ogni oggetto una vita e noi così diveniamo immortali. Noi non possediamo gli oggetti, ma ne siamo preda perché a loro non importa da chi vengono acquistati, nelle case di chi finiscono, ma noi sappiamo che avendoli, ne siamo schiavi, siamo schiavi del loro significato, della loro bellezza in quanto figli del desiderio, nostro nei loro confronti e loro per voler inconsapevolmente darsi a noi. E' da qui, partendo da qui che la filosofia del collezio- nare prende anima, dall'a- more della conoscenza, del bello e, in fondo, dell'eterno perché la bellezza è eternità. Ce lo dimostra la magnifi- cenza dell'arte in tutte le sue espressioni e il collezionista è colui che, più di altri, ne percepisce la grandezza e solo possedendola, soddisfa la sua sete di armonia. Thule, l'ultima e bianca isola del Nord Europa, ben si presta a rappresentare la purezza, l'aspirazione all'i- gnoto, al lontano, a uno spi- rito pronto a elevarsi a ogni stimolo dell'inconscio. Ed è p r o p r i o n e l l e S t a n z e d i Thule, Casa Museo di Tom- maso Romano, collezionista, scrittore, poeta, saggista, editore, Presidente dell'Ac- cademia di Sicilia, che ci si perde quando si ha l'oppor- tunità di visitarle ed è da lì che è nata l'idea di scrivere un libro-intervista, Filosofia del collezionare, curato dal giornalista e scrittore Carlo Guidotti, per la sua casa edi- trice Ex Libris. Illuminata la p r e f a z i o n e d e l p r o f e s s o r Ettore Sessa e i contributi del critico d'arte Salvo Ferli- to e del docente universitario Antonio Saccà. Una ricca serie di fotografie di alcuni tra gli oggetti più significati- vi ne costituiscono il catalo- go. Tornando alle Stanze di Thule, al Museo vero e pro- prio, si viene avvolti non sol- tanto dalla magnificenza ed enorme quantità di oggetti esposti e tutti "a vista", ma a n c h e d a l l ' a f f a b i l i t à d e l padrone di casa e scopriamo, perché ce lo racconta, che ricorda perfettamente la pro- v e n i n z a d i o g n i s i n g o l o oggetto presente tra i tavoli, g l i s c a f f a l i e o g n i s p a z i o adatto a raccoglierlo. Alcuni, a n c h e t r a i m o b i l i , s o n o appartenuti alla sua famiglia, altri ricevuti in dono o com- prati nei mercatini non sol- tanto di Palermo ma anche di altre città d'Italia e d'Eu- ropa e altri ancora alle aste. Tra i nomi presenti tra le s u e c o l l e z i o n i t r o v i a m o Ducrot, Basile, Bruno Caru- so, Renato Guttuso, Salvato- re Fiume, Eustachio Catala- n o , M a u r i l i o C a t a l a n o , Rafael Alberti, Ugo Attardi, R e m o B r i n d i s i , E m i l i o Greco, Pippo Madè, Casimi- ro Piccolo di Calanovella, Pippo Rizzo, Giovanni Schi- fani, Forattini che sono sol- t a n t o u n a m i n i m a p a r t e degli artisti le cui opere pos- sono trovarsi nel libro. I l M u s e o d i T o m m a s o Romano che possiamo defi- n i r e c o m e l a s u a w u n - derkammer, non si esauri- sce in un solo appartamento al terzo piano del palazzo Moretti-Romano del 1892 con rifacimenti nel 1930, in stile art decò al centro di Palermo, ma ha un'altra sua c o l l o c a z i o n e d i f r o n t e a l mare di Sferracavallo, loca- lità marinara vicinissima a Palermo dove il nostro colle- zionista si reca almeno due v o l t e l a s e t t i m a n a p e r immergersi nella vista del mare, fonte di gioia, respiro di conoscenza perché stimo- lo a viaggiare, a oltrepassare i normali confini del quoti- diano, a dare un senso in più alla vita degli oggetti che, anche lì, vi trovano dimora e c o m p l i c i t à c o n c o l u i c h e amorevolmente li vuole vici- ni a sé e tra di loro, in una naturale armonia che oltre- passa quello che potrebbe sembrare caos ma che caos non è perché ogni oggetto ha un suo luogo preciso e talvol- ta subisce uno spostamento p e r c h é , p e r R o m a n o , g l i oggetti è come se vivessero di vita propria. Si potrebbe continuare a scrivere per ore su La Stanza di Thule proprio perché non è il classico museo diviso per t e m a t i c h e , s t a t i c o , b e n s ì dinamico ma che ha un suo senso proprio nell'essere così com'è la filosofia del suo ani- matore del quale ci piace c i t a r e u n a f o r i s m a : " C h e tutto questo significhi felicità appagante è, francamente, indimostrabile, basti la ten- sione al crederci e a perse- guire come fede nel residuo, e la cura della passione inte- sa come vettore di ricerca, s e n z a n u t r i r e l a f o r m u l a veritativa della salvazione intesa come definitiva". La filosofia del collezionare ovvero Casa Museo La stanza di Thule Tommaso Romano nella sua "casa museo" e, a destra, la copertina del suo libro, Filosofia del Collezionare (Photos courtesy of Teresa Di Fresco) GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO

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