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GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE 2023 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT D omenica 26 novembre 2023 è una data che entra di diritto nella storia dello sport italiano, al pari delle grandi vittorie della Nazionale di calcio, delle epiche giornate olimpiche che hanno visto i successi (a Tokyo 2020) di Marcell Jacobs e Marco Tamberi o dei pomeriggi delle spettacolari imprese di Marco Pantani e si pone sullo stesso livello delle mattinate invernali in cui l'eroe azzurro era Alberto Tomba o delle gloriose domeniche di Valentino Rossi o della Ferrari vincente. Quella della squadra di Coppa Davis è stata una vera e propria impresa italiana: gli Azzurri, capitanati da Filippo Volandri, hanno conqui- stato il secondo successo della storia del nostro tennis nel presti- gioso torneo per Nazioni, dopo quello vinto nel 1976, in Cile (con Nicola Pietrangeli capitano e Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli in campo). SINNER E LA SQUADRA - Il percorso che ha portato l'Italia ad alzare 'l'insalatiera' più famo- sa del mondo, ha avuto - nella fase finale - Jannik Sinner asso- luto protagonista: il "carroarmato che vince le guerre da solo" - come recentemente detto da Pietrangeli -, attuale numero 4 del mondo, ha preso per mano la selezione azzurra nei momenti più delicati (soprattutto nella semifinale contro la Serbia), risultando decisivo e fondamen- tale. Anche il resto della squadra, però, ha dato un contributo deci- sivo. Lorenzo Sonego è stato il partner di doppio perfetto per Sinner. I due doppisti sono stati 'compagnoni' anche fuori dal campo, passando assieme il tempo libero tra le gare della fase finale di Malaga (giocando con Impresa azzurra: dopo 47 anni la Coppa Davis torna in Italia (trascinata da Sinner) la Playstation e a burraco). Matteo Arnaldi è stato il corag- gioso outsider che, nonostante qualche fatica, è risultato prota- gonista del match più emozio- nante nella finale contro l'Australia: la maratona contro Popyrin. Lorenzo Musetti, inve- ce, dopo il passaggio a vuoto contro la Serbia, non ha giocato (per infortunio) la finale, diven- tando però il primo tifoso degli Azzurri. Simone Bolelli è stato 'l'uomo spogliatoio' della squa- dra di Volandri: consulente attento e prezioso sparring part- ner, con la sua presenza discreta e la sua esperienza ha garantito un contributo importante. Matteo Berrettini merita un capitolo a parte: prima dell'e- splosione di Sinner, è stato il 'pioniere' nella riscossa del nostro tennis (memorabile la sua finale a Wimbledon, contro Novak Djokovic, nel 2021). Poi, una lunga serie di infortuni lo ha duramente penalizzato. Anche in questa condizione, però, non ha mai abbandonato la squadra di Davis, accompagnandola sempre e supportando i compagni con la sua esperienza ed il suo carisma. Grandi meriti vanno ascritti a capitan Filippo Volandri, capa- ce di portare gli Azzurri per tre anni di fila alla fase finale di Davis e, poi, al trionfo finale di questa stagione. Il segreto del lavoro dell'ex tennista livornese è la grande capacità di gestione del gruppo: "prima che una squa- dra, siamo una famiglia" - ha detto dopo il trionfo contro l'Australia -: ci divertiamo con poco e siamo sempre pronti ad aiutarci". VITTORIA CHE VIENE STEFANO CARNEVALI fase finale della Coppa Davis si è giocata a Malaga e, per gli Azzurri, è stata un'emozionante cavalcata, in cui il protagonista principale è stato il recuperato Sinner - reduce dalle quasi per- fette ATP Finals di Torino e in condizione smagliante. Il primo ostacolo è stata l'Olanda. Arnaldi ha esordito con un Ko (sprecan- do due matchpoint) contro van de Zanschulp ed è toccato a Sinner raddrizzare il match: vit- toria contro Griekspoor e nel doppio (in coppia con Sonego, contro Koolhof e Griekspoor). L'impegno più arduo, però, ha atteso l'Italia in semifinale, dove gli Azzurri hanno incrociato la Serbia del nº1 del mondo Djokovic. Ancora una volta, par- tenza in salita: Musetti ha ceduto contro Kamenovic (e si è infortu- nato). È toccato ancora a Sinner tenere l'Italia in corsa e ha dovu- to farlo contro il rivale più peri- coloso: Djokovic. Nella rivincita della finale delle ATP Finals, ha dominato il primo set, è caduto nel secondo, ma si è imposto nel terzo (annul- lando tre matchpoint consecuti- vi). Per Djokovic è stata la prima sconfitta in Davis dal 2011. Nel doppio decisivo, Sonego e Sinner sono stati perfetti e, in due set, hanno liquidato Kamenovic e lo stesso Djokovic. Per l'Italia ha voluto dire fina- le. Contro i ragazzi di Lleyton Hewitt sono bastati due incontri: Arnaldi ha battuto Popyrin dopo un memorabile 'sali-scendi' di emozioni, Sinner ha 'schiantato' De Minaur (6-3, 6-0). È stato il trionfo: dopo 47 anni, la Coppa Davis si è tinta di azzurro per la seconda volta nella storia. La Coppa Davis torna in Italia (© Robwilson39-Dreamstime.com) gno): Martin è dominante in Sprint e arriva davanti a Bagnaia e a Miller. Lo spagnolo scavalca così Bezzecchi in Generale e si porta a -21 da Pecco. La Gara vede un altro trionfo per Martin, davanti a Bagnaia, dopo una dura lotta. La classifica si accorcia. OLANDA (24-25 giugno): Bezzecchi vince la Sprint. Bagnaia è secondo, Martin solo sesto. In Gara arriva l'allungo del Torinese, che vince davanti a Bezzecchi. Martin si accontenta del quinto posto. GRAN BRE- TAGNA (5-6 agosto): Marquez è l'inaspettato vincitore della Sprint. Martin sesto. Per Bagnaia è una gara da dimenticare: chiude 14°. Anche la Gara riserva sor- prese: prima vittoria di stagione per Espargarò. Bagnaia corre molto meglio rispetto alla Sprint: è il leader ma, complice la piog- gia, scivola al secondo posto solo CONTINUA DA PAG. 38 DA LONTANO - La storica vit- toria nella Coppa Davis 2023 arriva da lontano: l'Italia - semi- finalista nel 2022 -, godendo di una wild card della ITF, ha salta- to le qualificazioni di febbraio, accedendo alla fase a gironi di settembre, a Bologna. In Emilia - senza Berrettini infortunato e con il forfait di Sinner (bisognoso di recuperare dopo gli US Open e di gestirsi in vista degli impegni di fine anno) - l'Italia è partita malissimo, perdendo per 3-0 contro il Canada a seguito della 'giornataccia' di Sonego e Musetti, battuti da Galarneau (nº 200 del mondo) e Diallo (nº158). Due giorni dopo, però, è arrivata l'immediata riscossa contro il Cile (3-0) che, abbinata al 2-1 sulla Svezia, è valsa l'accesso alla final 8 di Malaga. FINALE A MALAGA - La all'ultimo giro. Martin è dietro: 6°. In Generale il torinese sale a +41. AUSTRIA (19-20 agosto): Bagnaia comanda nella Sprint. Dietro di lui si piazzano Binder e Martin. Pecco è eccellente in Gara: vince davanti a Binder e a Bezzecchi. La faticosa rimonta di Martin vale solo un 7° posto. CATALOGNA (2-3 settembre): Con il secondo posto nella Sprint (Martin è sesto), Bagnaia ottiene il massimo vantaggio stagionale in classifica generale (+66). La Gara però è disastrosa: Pecco cade in avvio e viene colpito alle gambe da Binder. Gli esami escludono fratture. Martin è terzo. Lo spavento lascerà strasci- chi: Pecco rallenterà e da qui par- tirà la rimonta di Martin. SAN MARINO-RIMINI (9-10 set- tembre): Bagnaia è subito in pista, ma non è al 100%. Martin è il dominatore della Sprint, che vince davanti a Bezzecchi (acciaccato) e Bagnaia. I due rivali confermano i medesimi piazzamenti in Gara, dove si palesano i dolori di Pecco agli arti inferiori. INDIA (23-24 set- tembre): Dopo la doppietta di Misano, Martin vince la Sprint in terra Indiana. Bagnaia è secondo. Il distacco in Generale è ridotto a 33 lunghezze. In Gara continua la rimonta dell'iberico: Martin secondo, Bagnaia cade e si ritira a 8 giri dalla fine. GIAPPONE (30 settembre-1 ottobre): Prosegue la rincorsa di Martin che vince la Sprint (Bagnaia terzo) e la Gara (Pecco resiste: 2°). A Motegi, per via della forte pioggia, in Gara si corrono solo 12 giri. È più della metà di quelli previsti: vengono assegnati tutti i punti in palio. INDONESIA (14- 15 ottobre): Martin completa la rincorsa e, vincendo la Sprint (Pecco 8°), si trova a +7 in Generale. La Gara rimette le cose a posto: vince Bagnaia (dopo una grande rimonta) e Martin si ritira. L'italiano torna leader del Mondiale, con 18 punti in più dello spagnolo. AUSTRALIA (21 ottobre): Le avverse condi- zioni meteo portano all'annulla- mento della Sprint, con anticipo a sabato della Gara. Vince Zarco, Bagnaia è secondo. Martin - autentico dominatore della gior- nata -, all'ultimo giro, è tradito dalle gomme: chiuderà quinto. THAILANDIA (28-29 ottobre): Martin alla riscossa: vince la Sprint (Bagnaia settimo) e si riporta a -18 dal leader del Motomondiale. In Gara vince ancora lo spagnolo, davanti a Binder e Bagnaia. Il sudafricano, però, è penalizzato di una posi- zione per aver calpestato il verde: punti preziosi in più per Pecco. MALESIA (11-12 novembre): Alex Marquez vince la Sprint. Pecco è terzo. Martin - secondo - recupera altri due punti in Generale: ora è a -11 dal campio- ne in carica. La Gara - vinta da Bastianini - vede Bagnaia arriva- re terzo, proprio davanti a Martin: per il torinese un guadagno di 3 punti sul rivale. QATAR (18-19 novembre): Con 23 punti, Bagnaia sarebbe campione. La Sprint però va male: Pecco arriva quinto e vince proprio Martin. Lo spagnolo arriva a -7 in Generale. In Gara, però, Martin ha problemi con le gomme (chiude decimo) e Bagnaia arriva secondo (in testa per lungo tempo, il torinese cede a Di Giannantonio). In classifica generale, quando manca solo il GP di Valencia, Pecco è primo a +21 su Martin. VALENCIA (25- 26 novembre): Bagnaia non chiude con la Sprint: è quinto, vince Martin. Il distacco in Generale scende a +14. Il gran finale è nella Gara di Valencia, ma le emozioni sono poche: Martin cade al sesto giro e Pecco, già matematicamente campione del Mondo, chiude centrando la vittoria di giornata.