L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-25-2024

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33 GIOVEDÌ 25 GENNAIO 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | D elle innumere- voli chiese che si trovano nel centro storico d i P a l e r m o , alcune delle quali dichiarate patrimonio UNESCO, non passa inosservata quella che occupa uno dei Quattro Canti ovvero piazza Vigliena, cuore pulsante della città antica e crocevia delle principali e più antiche strade che attraversa- no il capoluogo della regione Sicilia: Via Vittorio Emanuele – anticamente detta il Cassa- ro - e Via Maqueda. Si tratta del santuario di San Giuseppe dei Teatini. U n t e m p o i n t i t o l a t a a Sant'Elia ed eletta a proprio luogo di culto dai falegnami, ne porta il ricordo con il loro stemma che si trova sotto la statua di San Giuseppe, nella nicchia sopra il portale. La sua costruzione durò più di trenta anni, dal 1612 al 1645 ma soltanto nel 1844 fu completata la facciata princi- pale in stile neoclassico che insiste in Via Vittorio Ema- nuele.. Fu danneggiata dai bombardamenti del 1943 e il s u o r e s t a u r o t e r m i n ò n e l 1966, quando fu riaperta al culto. Tutti i soffitti sono affrescati, le cappelle laterali e le pareti rivestite di marmi e gli altari sono arricchiti con pietre semipreziose. Il Baroc- co è lo stile visibile anche negli arredi lignei mentre, ai lati della porta d'ingresso, si trovano due acquasantiere in m a r m o r e t t e d a a n g e l i i n stucco della fine del '700 che furono realizzate da Ignazio Marabitti – quella di destra - e Federico Siragusa, l'altra, suo discepolo che gli succe- dette quando il maestro, il primo gennaio 1795, fu colto da paralisi. Il tempio è composto da tre navate sottolineate da due f i l e d i c o l o n n e m a e s t o s e , trentaquattro, in marmo di Billiemi ed eseguite da artisti quali Gagini, Novelli, Mara- bitti e Borremans. Quattro delle quali sono talmente maestose – alte ben undici metri, quindi sovradimensio- nate rispetto a quelle stan- dard - che reggono la cupola. L'impiego della pietra di Bil- liemi di produzione locale fu, ed è ancora oggi, garanzia di sicurezza. L a b a s i l i c a f u f o n d a t a dall'Ordine dei Chierici Rego- lari Teatini che ebbe vita nel 1524 e che nel 1602 inviò a P a l e r m o , p r o v e n e n d o d a Napoli, tre loro padri per divulgare anche nel Regno di Sicilia il loro Ordine. Dopo aver cercato una sede oppor- tuna per farne la loro sede, nel 1603 identificarono un luogo adatto alle loro esigen- ze e fu così che la trovarono in Via Maqueda presso la chiesa di Sant'Elia, della com- pagnia dei Falegnami per cui l'intitolazione a San Giuseppe – protettore dei falegnami (lo era egli stesso), era scontata. La pianta è a croce latina, la chiesa ha due ingressi: il p r i n c i p a l e a l C a s s a r o , i l secondario in via Maqueda, di fronte Piazza Pretoria su cui insiste il palazzo del Munici- pio. E' dotata di un campanile che si trova sulla via laterale all'ingresso secondario e si s v i l u p p a s u d u e o r d i n i i l secondo dei quali può ricon- d u r s i a l l ' a r c h i t e t t o P a o l o Amato. Su una base ottagona- le si alzano colonne tortili che s o r r e g g o n o l a c o p e r t u r a lignea della torre campanaria. L a C h i e s a h a p u r e u n secondo luogo di culto, ipo- geo, dove a Natale viene alle- stito un bellissimo presepe. Dedicata alla Madonna della Provvidenza, vi si può ammi- rare un piccolo quadro del 1610 che raffigura la Madon- na con Gesù che la tradizione vuole abbia garantito molte grazie nel corso dei secoli. All'interno della chiesa si trova anche un pozzo alla cui acqua sono attribuite guari- gioni miracolose. I fedeli che vogliono mettersi sotto la protezione della Madonna della Provvidenza, iscrivono il loro nome nel Libro che si r i n n o v a o g n i a n n o . O g n i secondo Mercoledì dopo l'E- pifania, viene posto su un trono sotto l'immagine della Madonna e tutti i mercoledì dell'anno viene celebrata una Messa, a beneficio di tutti coloro che sono iscritti nel Libro. Per mantenere il culto e la devozione alla Madonna, al momento dell'iscrizione, viene chiesta ai fedeli un' offerta in denaro anche come sacrificio personale. Nella basilica sono custo- dite importanti opere di gran- de valore artistico del Gagini, Pietro Novelli, Ignazio Mara- bitti, Federico Siragusa, Giu- seppe Velasquez, Antonio M a n n o e g l i a f f r e s c h i d i Guglielmo Borremans del 1724 nella cupola che raffigu- rano la caduta degli angeli ribelli. Il ricco Barocco sicilia- no è particolarmente evidente negli stucchi policromi, nelle statue e in tutti gli affreschi. Ad arricchire ancora di più la chiesa, va sottolineata la pre- s e n z a d i u n o r g a n o a t r e tastiere nella parte della can- toria. Abbiamo citato il campani- le e la sua struttura architet- tonica nella parte superiore e visibile ma non abbiamo par- lato della sua parte inferiore che insiste, ad angolo, su via Giuseppe D'Alessi. Colloca- zione più unica che rara, vi si trova una minuscola libreria che, avendo di base 19 mq, si s v i l u p p a p e r s e i m e t r i e mezzo in altezza. Il suo pro- prietario, Pietro Onorato, ha vinto una scommessa con se stesso e ha rilevato nel 2019 q u e s t a " s t a n z a " - p o i c h é diversamente non può essere definita date le sue dimensio- ni – per farne un luogo di cul- tura, il luogo del suo sogno, la sua Wunderkammer. Risale al 1920 buona parte delle scaffalature che arrivano fino al soffitto e che nascondono alcuni "vani" - impossibili da trovare senza la guida del libraio – uno dei quali, di ser- vizio, si trova già al piano terra. A una altezza di circa tre metri, eccone un'altra chiamata la stanza del piacere perché contiene libri e riviste e r o t i c h e m e n t r e u n ' a l t r a ancora e sempre alla stessa altezza e nascosta da uno scaffale -un metro per due – si apre verso l'interno dove si trova un piccolo corridoio e una piccola finestra: la stanza dei misteri dove si trovano, ovviamente, libri gialli. All'in- gresso, originale anch'essa, si legge la scritta: "La Stanza di Carta è una piccola e ben ordinata libreria, una stanza (o due) appena, dove puoi trovare ciò che neppure pen- savi di cercare". In effetti, oltre a esservi libri esclusiva- mente di carta, vi si possono trovare volumi rari, non usati ma recuperati da altre librerie dismesse anche di privati, biblioteche non più esistenti; insomma libri che non sono più ristampati, prime edizioni introvabili. Libri, in un certo senso, di nicchia perché scelti uno per uno da Pietro Onora- to e che sono anche di prege- vole fattura editoriale. Una teoria di piccole scale porta a un ballatoio dove si trova un altro punto lettura – uno è già al piano terra – dal quale si può osservare dall'al- to verso il basso la libreria e il tavolo che è posto al centro dove i libri sono esposti a cer- chio come i raggi del sole; una finestra illumina l'ambiente. Un luogo, insomma, dove sembra che il tempo si sia fer- mato, dove il campanile sem- bra vegliare sulla cultura, quella discreta, non urlata ma fatta di piccoli capolavori di scrittura che hanno consenti- to a un piccolo ma grande libraio di continuare a sogna- re. Uno strano campanile SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO San Giuseppe dei Teatini e la Fontana Pretoria (Photo: Ellesi/Dreamstime) e, in basso a destra, l' interno della chiesa (Photo: Alexandre Fagundes de Fagundes/Dreamstime)

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