L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-2-2024

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29 GIOVEDÌ 2 MAGGIO 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | " Ero un ragazzino di p r o v i n c i a c h e amava la poesia". Si definisce così Gian M a r i a A n n o v i , ripensando ai suoi esordi, alle sue prime poesie. Nato n e l 1 9 7 8 a S c a n d i a n o , u n piccolo paese tra le colline emiliane, Annovi è ora tra i semifinalisti al Premio Stre- ga Poesia, il più importante riconoscimento letterario italiano. Una carriera che ha preso il via nel 1998 quando, con un piccolo editore, esordisce c o n l a s u a p r i m a raccolta, Denkmal, alla quale ne sono seguite altre cinque, fino a Discomparse, pubbli- cata da Nino Aragno Editore nel 2023, che ha catturato l'attenzione della giuria del Premio Strega, insieme ad altri 11, tra 144 candidati. "Questa raccolta raccoglie quasi dieci anni di scrittura. I o s c r i v o p o c o e t e n d o a riscrivere molto, non sono tanto prolifico". Mi racconta Annovi, che dopo una laurea in Filosofia a Bologna e un d o t t o r a t o i n I t a l i a n Studies alla Columbia Uni- versity di New York da undi- ci anni vive a Los Angeles, dove insegna letteratura ital- iana alla University of South- ern California (USC). C o m e è a v v e n u t o i l suo esordio nella poe- sia? H o i n i z i a t o a s c r i v e r e m o l t o p r e s t o e a r r i v a t o all'età di 20 anni ho provato a mandare in giro alcune mie p o e s i e . S t i a m o p a r l a n d o d e l l ' e p o c a p r e - i n t e r n e t , quando si spedivano ancora le lettere. A un certo punto mi sono deciso a inviarle a quello che secondo me era il p o e t a p i ù i m p o r t a n t e , Andrea Zanzotto, che aveva d a p o c o p u b b l i c a t o u n a r i e d i z i o n e d e l G a l a t e o i n Bosco. Ricordo ancora con g r a n d e e m o z i o n e q u a n d o ricevetti la sua telefonata. Ha fatto una specie di piccolo editing alla mia raccolta, si è anche auto-intitolato una poesia che gli avevo dedica- t o . R i c o r d o c h e m i d i s s e : "Qui come titolo metterei un bell'asterisco, perché rende bene l'idea del male impro- n u n c i a b i l e d i c u i p a r l i " . C h e t i p o d i s t i l e h a l a sua poesia? Concettuale, ragionativa. Normalmente i miei testi fanno parte di una serie, e ogni serie è come un raccon- to, una specie di storia, che p u ò r u o t a r e i n t o r n o a un'idea o una storia vera e propria. Quindi il testo indi- viduale ha un valore relativo, cioè funziona in questo sis- tema che chiamo serie. È una poesia che si pone tra la sperimentazione e una con- cezione della lirica contem- poranea e che mette dunque in discussione la centralità del soggetto. Alcune delle sue poe- sie sono state tradotte in i n g l e s e , s p a g n o l o , t e d e s c o e f r a n c e s e e i n c l u s e i n n u m e r o s e antologie. Quante fedele p u ò e s s e r e u n a t r a d i z i o n e i n u n ' a l t r a lingua? La traduzione poetica è la forma di traduzione più dif- f i c i l e p e r c h é m a n t e n e r e forma e contenuto è pres- soché impossibile. Si deve necessariamente rinunciare a qualcosa. Quello che per me è importante è rendere l'effetto della poesia, ovvero l'effetto che l'autore vuole ottenere sul lettore nella lin- gua originale e per questo motivo non sono contrario a modificare i testi. Per esem- p i o , i n u n a m i a raccolta bilingue del 2010, Kamikaze e altre persone, i t e s t i o r i g i n a l i e l e m i e traduzioni in inglese sono m o l t o d i v e r s i t r a l o r o , a l p u n t o c h e n o n l e c h i a m o versioni, proprio nel senso del verso, cioè del verso ani- male, che è l'espressione di un bisogno, e a volte di un dolore, di una sofferenza. È questo ciò uno deve comuni- care: la ragione dell'espres- sione prima della forma. Che materie insegna alla USC? Tengo corsi di letteratura, cinema e cultura italiana e anche dei corsi graduate per letterature comparate, in particolare corsi di media studies o translation stud- ies. Mi sono occupato molto di poeti sperimentali come A m e l i a R o s s e l l i , A n d r e a Z a n z o t t o , A n t o n i o P o r t a , l ' a r e a d e l l e avanguardie. Negli ultimi 15 anni ho lavorato parecchio su Pie Paolo Pasolini, che c o m u n q u e n o n è s o l o u n poeta, ma è un artista multi- mediale. Tra le mie pubbli- c a z i o n i a c c a d e m i c h e p i ù r e c e n t i c ' è i l s a g g i o P i e r Paolo Pasolini: Performing Authorship (Columbia Uni- versity Press 2017), per il quale ho ricevuto il Premio internazionale Flaiano e il MLA Howard R. Marraro Prize per l'Italianistica. Di che progetti si stai occupando al momento? Sto lavorando su un sec- ondo libro sempre su Pier P a o l o P a s o l i n i e h o i n cantiere un libro su Nanni Balestrini, che è stato uno scrittore, un poeta e uno dei principali esponenti della neoavanguardia italiana. Il 12 giugno volerò a New York perché al CIMA, il Center for Italian Modern Art, faranno una mostra su di lui e mi hanno invitato per parlarne. Di quali altri autori si è occupato? Lo scorso anno, in occa- sione delle celebrazioni per il c e n t e n a r i o d i I t a l o Calvino, ho organizzato Six Memos for the Present 1923- 2023, un ciclo di conferenze che miravano a offrire una prospettiva interdisciplinare s u l l ' e r e d i t à d i I t a l o Calvino, in collaborazione con USC Dornsife e l'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles. Ho invitato alcuni studiosi e artisti come Gian Maria Tosatti che ha rappre- sentato l'Italia al Padiglione della Biennale due anni fa; a b b i a m o f a t t o a n c h e u n evento con il romanziere e poeta Andrea Bajani, che ha tenuto una conferenza sulla lingua di Calvino. Che periodo sta viven- do la letteratura italiana negli Stati Uniti? L'interesse per la cultura italiana dell'America è quasi una forma di feticismo, nel senso che tutto quello che è italiano ha un'aurea di pres- tigio e di bellezza, cosa che ovviamente è uno stereotipo. D e t t o q u e s t o , q u e l l o c h e della letteratura italiana si conosce sono gli autori più commerciali, come nel caso d i F e r r a n t e . P e r q u a n t o riguarda l'ambiente accade- mico, l'italianistica, come t u t t e l e d i s c i p l i n e c h e s i occupano di culture nazion- ali e lingue in particolare, sono in uno stato di crisi, n o n s o l o i n A m e r i c a , m a anche in Europa. I diparti- menti di italianistica all'es- tero ormai fanno fatica, ma questo è un problema gen- erale legato alla nostra soci- età che non valorizza per nulla la lettura, la lettura a n c h e m e d i t a t a , p e n s a t a , lenta. I valori al giorno d'og- gi sono altri, più legati alla velocità della tecnologia che alla profondità della poesia. Una chiacchierata con Gian Maria Annovi, semi finalista al Premio Strega Gian Maria Annovi insegna alla USC, a Los Angeles (Photo courtesy of Gian Maria Annovi) LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES

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