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L'Italo-Americano PAGINA 14 Il paese di Drenchia quasi al confine con la Slovenia Drenchia, comune di 141 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. Allo stato attuale è il più piccolo comune della regione per numero di abitanti residenti. Posto al confine con la valle dell'Isonzo, in Slovenia, nei pressi del passo montano ha il monumento eretto a ricordo di Riccardo di Giusto, il primo caduto italiano della grande guerra. Dalle più alte cime del comune si possono ammirare le Valli del Natisone e, nei giorni privi di foschia, le città di Udine, Grado, Monfalcone e le coste dell'Istria. L'unica evidenza di insediamenti preistorici si riferisce al tardo neolitico o all'antica età del bronzo. Nel secolo VII popolazioni slave colonizzarono le Valli del Natisone. Ebbero diversi scontri con i Longobardi, che avevano occupato quasi tutta la penisola. In seguito, le terre del comune, dal tempo del Patriarcato di Aquileia sino alla caduta della Repubblica di Venezia, fecero parte (con la contrada di Drenchia) della Banca di Merso, che gestiva l'amministrazione e la giustizia nell'area della Slavia veneta. Dopo l'invasione delle truppe napoleoniche e la caduta della Repubblica di Venezia, la regione perse la sua autonomia e venne divisa in "Comuni". Nel 1797 venne assegnata all'Austria, poi al Regno d'Italia napoleonico. Nel 1815 tornò all'Austria come parte integrante del Regno Lombardo Veneto. Infine nel 1866, passò sotto il Regno d'Italia sabaudo. Le alture del comune sono ricordate per gli avvenimenti della Prima Guerra Mondiale. Sulla dorsale del Colovrat passava l'estrema linea difensiva approntata dalla 2ª Armata per impedire l'avanzata del nemico nella pianura friulana in caso di ritirata delle truppe combattenti nelle linee avanzate. La mattina del 24 ottobre 1917, con l'inizio della battaglia di Caporetto, tutto il territorio venne interessato da un violento bombardamento che provocò ingenti danni Successivamente il tenente Rommel, con un attacco a sorpresa, riuscì ad annientare la resistenza delle truppe italiane e ad occupare le alture del Colovrat. GIOVEDÌ 15 AGOS TO 2013 Il centro storico di Faenza, capitale mondiale delle ceramiche Il centro termale di Galatro sulle pendici delle Serre calabresi Faenza, comune di 57.973 abitanti della provincia di Ravenna in Emilia-Romagna. Posta sulla via Emilia fra Imola e Forlì, poco ad ovest del centro della Romagna, si trova ai piedi dei primi rilievi dell'Appennino. Le origini si perdono nella mitologia. Pare che coloni attici risalendo l'Adriatico, dopo Ravenna fondarono Foentia che crebbe come centro commerciale sotto etruschi e celti. In seguito alla conquista romana nel II secolo a.C. fu colonia d'insediamento (Faventia significa "la favorita degli dei") e si sviluppò grazie alla produzione agricola, tessile e ceramica. Decaduta dal II secolo d.C., è ricordata per la battaglia del 542, nella quale l'esercito ostrogoto sconfisse i Bizantini. Al VII secolo risale la prima cinta muraria per difendere la città dai Longobardi. Fu nuovamente prospera a partire dall'VIII secolo. Dominata in epoca alto-medioevale dai vescovi, divenne nel XII secolo libero comune. Nel 1141 vennero eletti i primi consoli, nel 1155 il podestà. Il Comune fu fedele all'imperatore, e questo trova conferma nella visita di Federico Barbarossa che qui si fermò per diverso tempo con la sua corte. Faenza raggiunse la massima fioritura sotto la signoria dei Manfredi. In epoca rinascimentale divenne celebre per la produzione di oggetti in ceramica, esportati in tutta Europa. Per questo Faenza è diventato sinonimo di maiolica in francese (faïance) e inglese (faience). Nel 1502 giunse a Faenza, su invito del Borgia, Leonardo da Vinci che realizzò il progetto di una rete di gallerie sotterranee da usare in caso di emergenza. Nel 1608, la città diede i natali al noto fisico e matematico Evangelista Torricelli discepolo di Galileo e inventore del barometro. Nella seconda metà del XVIII secolo divenne importante centro del neoclassicismo. Nel 1797 vicino a Faenza, sul fiume Senio, si combatté la battaglia decisiva (ma dall'esito scontato) fra le milizie pontificie e l'esercito di Napoleone. Nel 1891 nacque a Faenza Pietro Nenni, leader storico del socialismo italiano, considerato tra i padri della Repubblica. Galatro, comune calabrese di 1.753 abitanti della provincia di Reggio Calabria. Il paese si trova sulle ultime pendici terrazzate delle Serre Calabre sud occidentali, ai confini della piana di Gioia Tauro, alla confluenza dei fiumi Fermano e Metramo. Noto per l'abilità dei suoi artigiani, l'attuale centro abitato fu ricostruito dopo il terremoto del 1783. Tra le attrazioni culturali c'è da menzionare la chiesa di San Nicola all'interno della quale si trovano un altare con statue di inizio Cinquecento attribuite alla scuola del Gagini ed una statua marmorea di San Nicola risalente al XV secolo. Data la presenza di sorgenti di acque sulfuree il comune, è conosciuto per gli stabilimenti termali. Le acque sgorgano dalla fonte di Sant'Elia, così denominata per la presenza di un monastero basiliano, di cui se ne conservano i resti, a 37 °C e vengono classificate come acque solfuree-salso-iodiche. Le acque delle terme sono particolarmente indicate per la cura di malattie circolatorie, della pelle, dell'apparato locomotore, dell'apparato respiratorio, ginecologiche. A scoprire le qualità terapeutiche delle acque galatresi si vuole siano stati quei monaci basiliani che in seguito alle scorrerie saracene del 915 - e nel corso delle quali il loro cenobio di Taureana venne completamente distrutto - cercarono rifugio sulle montagne di Galatro ove, successivamente, edificarono un nuovo convento greco ortodosso dedicato a Sant'Elia nome che, poi, attribuirono anche alle acque delle quali essi stessi ne diffusero l'uso. Fino al 1891 i pazienti erano costretti a bagnarsi in alcune gore naturali, in prossimità delle sorgenti, o in rozzi tini di legno sistemati alla meglio sul greto del fiume. La realizzazione del fabbricato è legata al nome dell'avvocato Giovambattista Buda che con vero spirito imprenditoriale diede a Galatro una struttura sociale di primaria importanza riuscendo a richiamare nella valle del Fermano migliaia di infermi all'anno. Dopo circa un secolo lo stabilimento termobalneare di Galatro è tornato ad essere di proprietà del comune. Approdi letterari e non solo nella riserva naturale di Torre Salsa di Siculiana Gli approdi letterari e non solo, che si terranno nella splendida riserva naturale Torre Salsa di Siculiana (Agrigento) nei giorni 18, 22 e 25 agosto nello spazio dell'Associazione "Contadini di Torre Salsa", dimostrano quanto la cultura possa essere uno "strumento" per attrarre e valorizzare, un'occa- sione di incontro di persone e luoghi. Suggestive le tematiche che verranno affrontate sotto la direzione artistica di Peppe Zambito. Il 18 agosto, sull'argomento "Diversi approdi, approdi differenti" l'attore Gaetano Aronica, gli scrittori Evelina Maffey, Giacomo Pilati, Roberto Rapisarda e Donato L'oasi naturalistica di Torre Salsa di Siculiana, in provincia di Agrigento Notonica rifletteranno "sulla diversità degli uomini, sulle differenti opportunità degli individui, sui contesti che determinano i destini". Ad accoglierli Antonella Barone, Francesco Alaimo e l'inaugurazione dell'opera in itinere "Tocco d'Arte" a cura di Mariella Lo Bello, assessore regionale al Territorio e Ambiente. Il 22 agosto intorno a "Sicilia: la tradizione, il mito, l'orizzonte" discuterranno Nelli Scilabra, assessore regionale all'Istruzione e Formazione; Girolamo Culmone del WWF Italia; Luigi Patronaggio, procuratore generale di Palermo; gli scrittori Enza Pecorelli e Giuseppe Rizzo. "Orme e passaggi, di questi tempi" è il tema del 25 agosto che focalizzerà i linguaggi, la comunicazione, la modernità e le ataviche paure del futuro. Interverranno Ester Bonafede, assessore regionale alla Famiglia; gli scrittori Daniele Billitteri, Davide Camarrone, Lia Lo Bue, Paolo Grillo, Gabriele Mastropaolo e Laura Platamone di Nero press. Nel corso dei tre incontri rispettivamente moderati da Daniela Gambino, Clelia Lombardo e "Approdi culturali" ha aderito all'iniziativa lanciata dal sindaco di Lampedusa per la raccolta di libri destinati a costituire una biblioteca pubblica Anna Burgio, uno spazio sarà riservato alle performance dei pittori Salvino Marrali e Marco Sciame e della musicista Piera Lo Leggio; seguiranno momenti di degustazione. Con l'iniziativa "Più libri... meno isola" gli approdi culturali a Torre Salsa hanno aderito all'appello lanciato dal sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini per la raccolta di li- bri finalizzati alla costituzione di una biblioteca a Lampedusa, "un'isola che torna, simbolo dell'approdo. Un approdo vissuto non in senso negativo, ma visto come momento di crescita, in quanto condividere vuol dire aggiungere", afferma il direttore artistico Peppe Zambito. Gli appuntamenti sono illustrati su www.siculianacultura.it