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GIOVEDÌ 11 LUGLIO 2024 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Italia irriconoscibile, schiantata dalla Svizzera. Finisce nella delusione generale l'avventura azzurra agli Europei M ai così male. Sabato 29 giugno entra a pieno titolo nella storia della Nazionale italiana di calcio: l'ot- tavo di finale di Euro 2024 con- tro la Svizzera è, con ogni proba- bilità, la peggior partita 'impor- tante' mai disputata dalla selezio- ne azzurra negli ultimi 40 anni. A pesare non sono certo il blasone 'relativo' dell'avversario di gior- nata o il mancato accesso ai quar- ti di finale (considerato, alla vigi- lia dell'Europeo, l'obiettivo minimo per gli uomini di Spalletti), quanto l'assoluta arrendevolezza di Scamacca e compagni, mai in partita e mai in grado di impensierire la Svizzera né dal punto di vista tattico, né da quello tecnico e men che meno sotto il profilo atletico. NESSUNA SCOSSA - Si vanifi- ca così anche il 'miracolo' firma- to Zaccagni. Il gran gol realizzato dall'esterno della Lazio, negli ultimi minuti della partita contro la Croazia, ha prolungato il nostro Europeo, ma non è servito a 'dare la scossa': dopo un girone giocato malissimo (escludendo il primo tempo della partita contro l'Albania, che pure si era aperta con un errore assurdo), l'Italia non ha svoltato, disputando anche un pessimo ottavo di finale e rimediando un'inevitabile eli- minazione. FORMAZIONE SORPREN- DENTE - Il pomeriggio di soffe- renza degli Azzurri sembrava già scritto quando sono state dirama- te le formazioni ufficiali. Spalletti che ripropone il 4-3-3, cambiando ancora numerosi interpreti e optando per titolari assolutamente sorprendenti: esor- dio per El Shaarawy, preferito al 'salvifico' Zaccagni; chiavi della squadra consegnate a Fagioli; conferma per il 'fantasma' di Di Lorenzo e per Darmian a sinistra, fascia su cui aveva arrancato nel finale di gara contro la Croazia. AVVIO DRAMMATICO - Le perplessità non tardano a concre- tizzarsi dopo il calcio d'inizio. Il primo quarto d'ora è drammati- co: gli Azzurri sono in completa balia dell'avversario, che li sovrasta sia per tattica, sia per tenuta fisica. La Svizzera - che non vanta tra le proprie fila né Musiala, né Bellingham - 'schianta' l'Italia con organizza- zione e la propria intensità. Barella e compagni sono sempre presi in mezzo, faticano a tenere le distanze e concedono sempre più campo agli elvetici. NON È LA SPAGNA - Sembra di assistere - peggiorata - alla prestazione contro la Spagna: l'impotenza azzurra è totale. Solo che la Svizzera non ha i talenti presenti nella compagine iberica e fatica maggiormente a concre- tizzare il dominio. La prima grande occasione arriva 'solo' al 24': Embolo approfitta di una voragine nella nostra difesa e si presenta a tu per tu con Donnarumma. Il capitano azzur- ro, però, si conferma un fenome- no e lo neutralizza con un inter- vento miracoloso. SCHIANTATI - Nemmeno lo scampato pericolo riesce a scuo- tere l'Italia. Gli Azzurri sono schiantati dai ritmi - alti, ma non certo forsennati - della Svizzera (chissà cosa è andato storto nella nostra preparazione) e la disposi- zione in campo (un 4-3-3 con troppi uomini fuori ruolo) non aiuta: la squadra è lunga e sfilac- ciata e la diffusa immobilità dei calciatori italiani consente agli uomini di Yakin - sempre con tantissimo tempo e spazi enormi a disposizione - di sembrare feno- meni. Se non corri - e non hai 'salvagenti' tattici per colmare le lacune atletiche - a nulla valgono tecnica ed esperienza superiori: il calcio non è un gioco di posizio- ne. In mezzo al campo, così, Xhaka e Freuler giganteggiano, dettando i tempi di gioco e pro- teggendo la difesa senza affanni. LA SVOLTA - Con il passare dei minuti, sembra sempre più evi- dente che l'Italia in campo non abbia alcuna possibilità di impor- re il proprio gioco. Dopo un'im- provvisa - e rimarrà l'unica - azione verticale ben costruita dall'Italia (protagonista Fagioli), che frutta un corner battuto senza esiti, la sola speranza pare quella di 'tenere botta' almeno fino all'intervallo, nella speranza che Spalletti possa - anche con qual- che cambio - raddrizzare le cose. Al 37', però, la Svizzera fa svol- tare definitivamente la partita a proprio favore, concretizzando l'evidente superiorità. L'azione è emblematica di molti dei problemi azzurri: Mancini - mai visto così in difficoltà e 'molle' - sbaglia in uscita. La palla arriva a Vargas che, per l'ennesima volta, è persa dal disastroso Di Lorenzo. L'esterno elvetico mette in mezzo un cross basso e arretrato che premia l'in- serimento di Freuler - seguito e poi 'mollato' da Barella: un altro azzurro in completa apnea. Il mediano del Bologna, tutt'altro che bomber consumato (un solo gol per lui nell'ultima Serie A), ha tutto il tempo per controllare nel cuore dell'area azzurra, per poi scagliare un tiro ravvicinato che - complice una deviazione di Mancini, in disperata e ritardata chiusura - risulta letale per Donnarumma. IL COLPO DEL KO - Gli ultimi minuti del primo tempo non vedono una reazione dell'Italia e l'intervallo giunge come una liberazione. La speranza è che Spalletti, nello spogliatoio, sap- pia toccare le corde giuste per risvegliare la squadra, operando magari anche alcuni cambi signi- ficativi. Il Ct opta per l'ingresso di Zaccagni in luogo di El Shaarawy (anche lui insufficiente e senza brillantezza), ma non c'è nemmeno il tempo per sperare in una svolta propiziata dall'eroe di Croazia-Italia, che la Svizzera cala il colpo del Ko. Il calcio d'i- nizio è nostro, ma è giocato in modo inguardabile. Con gli Azzurri sbilanciati, la Svizzera riparte - come al solito sul lato destro dell'Italia, dove soffre Di Lorenzo - e, dopo una giocata agile, Vargas entra in area dal vertice destro. Ancora una volta l'attaccante svizzero ha 'tutto il tempo del mondo': per quanto non sia un vero e proprio cecchi- no (4 gol in stagione), riesce a prendere la mira, infilando Donnarumma con un imparabile tiro sotto l'incrocio dei pali. È il 46'. È finita. LENTA REAZIONE, NESSU- NA FORTUNA - Il morale crol- la, la confusione cresce. Spalletti non ha tempi di reazione pronti (entra Retegui al 64': porta un po' di grinta, ma tanti errori) e nemmeno la fortuna ci assiste: al 52', messa sotto una minima pressione, la difesa svizzera sbanda e Schar, in affanno, colpi- sce malamente il pallone e - sca- valcato Sommer - lo manda sul palo. Non ce la meriteremmo, ma la fortuna non è dalla nostra. Il nostro attacco, a lungo abbando- nato a se stesso, vive un finale leggermente più presente che si concretizza in un secondo legno, colpito da Scamacca, servito di testa da Zaccagni (tra i pochi ispirati). Oltre a questo, non si va e l'Europeo degli Azzurri finisce come peggio non si poteva pen- sare. STEFANO CARNEVALI Non è bastato all'Italia il 'salvifico' portiere Gigio Donnarumma (Ph © Marco Iacobucci | Dreamstime.com)