L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2024 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT O gni Olimpiade consegna alla Storia dello sport, delle storie personali che spiccano e meritano di essere raccontate. Tra queste c'è quella di Marcell Jacobs, lo splendido e inaspettato campione dei 100m a Tokyo 2020, alla ricerca di una storica conferma (riuscita solo a Carl Lewis nel 1984 e nel 1988 e a Usain Bolt 2008, 2012, 2016) a Parigi. La stagione del velocista di origini italo-texane, però, non ha lasciato spazio a illusioni nel pre-gara: in tutto l'anno, anche per via di ripetuti problemi fisici, Jacobs non ha convinto, metten- do in mostra una corsa poco flui- da e scarsamente efficace. Ad aumentare le incertezze, i recenti cambi nello staff e nello sponsor tecnico (con la sostituzione degli scarpini). Tutti questi dubbi sembravano essersi confermati nella batteria olimpica: Jacobs si è qualificato, ma senza convin- cere. Eppure, dalle sue parole traspariva fiducia: "Adesso cam- bia tutto", ha detto dopo essersi guadagnato l'accesso alla semi- finale. E in effetti, nella notte più importante dell'anno (quella delle semifinali e della finale olimpiche dei 100m), si è ritro- vato. In semifinale - con 9''92 - ha fatto registrare il primato sta- gionale, è arrivato terzo ed è risultato il primo dei ripescati (in una gara di altissimo livello, con addirittura 12 atleti sotto i 10'') e in finale non è stato da meno. Dopo un'ottima partenza, Jacobs ha improvvisamente ritrovato la sua corsa sicura, leggera ed effi- cace. Ha coperto il percorso in 45 passi (come a Tokyo), rima- nendo in testa fino ai 30 metri, per poi scivolare al 5º posto. La finale è stata equilibratis- sima ed è passata alla storia come la più veloce di sempre (mai 8 atleti erano scesi sotto i 10'' in una singola gara) e i 9''85 di Jacobs sarebbero valsi una medaglia in ogni altra Olimpiade (tranne Londra 2012). L'azzurro non ha nascosto un po' di delusione per il mancato podio (che era il suo reale obiet- tivo) ma, con un tempo peggiore di soli 6 centesimi rispetto al nuovo campione olimpico (lo statunitense Noah Lyles), ha ceduto lo scettro della velocità assolutamente a testa alta. Soprattutto, dopo la gara, Jacobs è risultato fiducioso sul proprio futuro: ha dichiarato di avere nel mirino la staffetta 4x100 olimpica, ma si è detto convinto di vedersi ancora in pista dopo Parigi, con l'obiettivo di migliorarsi e di tornare ad essere ancor più competitivo. A 29 anni c'è tutto il tempo. Podi tricolori che lasciano il segno nella storia dello sport e non solo nel Medagliere di Parigi 2024 ERRANI E PAOLINI: UN ORO DA SOGNO - Nel momen- to migliore della storia del tennis italiano, la rinuncia di Jannik Sinner al torneo olimpico (per una tonsillite) aveva gettato nello sconforto i tifosi azzurri. Eppure, anche senza il numero uno del Mondo, a Parigi le racchette azzurre hanno fatto un'ottima figura. Lorenzo Musetti ha centrato un prezioso bronzo nel singolare maschile, mentre Sara Errani e Jasmine Paolini hanno conqui- stato un oro storico nel torneo di doppio femminile. Si tratta del primo trionfo olimpico per il tennis azzurro che, prima dell'exploit di Musetti e di quello del duo Errani-Paolini, poteva vantare solo il bronzo di Parigi 1924, conquistato dal barone Uberto de Morpurgo. Per le due tenniste italiane è una vittoria che sa tanto di conferma: Errani conqui- sta così il Golden Slam del dop- pio (con Roberta Vinci aveva già conquistato tutti i tornei major), mentre per Paolini è una vittoria 'scaccia-dubbi', giunta al termi- ne di una stagione memorabile ma - a seguito dei due ko nelle finali del Roland Garros e di Wimbledon - ancora priva di trionfi 'pesanti'. Quella di Parigi è stata anche un'affermazione basata su serietà e dedizione: sia da parte della veterana Errani - che, dopo una grande carriera di doppio, ha STEFANO CARNEVALI medaglia d'oro Djokovic. Il carrarino è arrivato nella capitale francese dopo la finale conquistata sul rosso dell'Atp 250 di Umago, in Croazia. Nel percorso verso il podio che al secondo posto ha messo Alcaraz, ha battuto senza perdere set il padrone di casa Gael Monfils, l'argentino Mariano Navone, lo statunitense Taylor Fritz e il tedesco Alexander Zverev. Solo in semifinale la resa in due set contro il campionissimo serbo. FURLANI, UN BRONZO CHE VALE MOLTO DI PIU' - La sua Olimpiade è stato uno show in crescendo. Mattia Furlani sulla pedana dello Stade de France, al termine di una gara ad elevatissima tensione, ha vinto la medaglia di bronzo nel salto in lungo, diventando il secondo italiano di sempre a salire sul podio a cinque cerchi in questa specialità dopo Giovanni Evangelisti, che otten- ne un altro terzo posto nell'edi- zione di Los Angeles 1984. Se le premesse c'erano tutte, visto che in questa stagione aveva conquistato l'argento sia ai Mondiali indoor di Glasgow sia agli Europei di Roma rispetti- vamente a marzo e a giugno, Furlani con il bronzo ha messo al collo soprattutto la promessa dei successi a venire. Il dician- novenne dei Castelli Romani, quinto nelle qualificazioni con 8.01, nell'ultimo atto ha messo le cose in chiaro con un 8.34 e ideato e voluto con forza anche il duo con Paolini -, sia da parte della giovane toscana che, per essere a Parigi, ha rinunciato al torneo WTA 1000 di Toronto, perdendo punti in classifica e dovendo pagare una multa. La stessa finale del torneo olimpico, poi, non ha lesinato emozioni. Le Azzurre si trovavano opposte al duo russo composto dalle gio- vanissime Mirra Andreeva (17 anni) e Diana Scinder (20) che - forse più 'spensierate' - hanno cominciato fortissimo. Il primo set, per le Azzurre, è stato un calvario: Paolini è parsa sprofondare nella 'solita' ansia da finale ed è risultata molto fal- losa; Errani sembrava aver perso incisività, faticando a trovare colpi vincenti e dovendosi fer- mare a lungo (sul 2-5) per un problema all'adduttore. Persa la prima partita (2-6), leitaliane sono però tornate in campo con un piglio molto diverso: sono ricomparsi sorrisi e il loro tennis, più leggero e scanzonato, è diventato nuovamente efficace: il secondo set è stato dominato (6-1), così come il decisivo super tie-break (vinto 10-7, dopo qualche incertezza in avvio). Poi c'è stato spazio solo per la gioia, con la consapevolezza di aver scritto la storia. Ma lo stesso, sulla terra rossa del Court Philippe-Chatrier, ha fatto anche Lorenzo Musetti che si è messo al collo il bronzo, sconfitto in semifinale dalla un 8.25 nei primi due balzi. Poi due nulli, un altro 8.34 e la con- clusione con 8.27. Decisive, quindi, le misure messe con il primo ed il penultimo salto, infe- riori solamente all'8.48 del greco Miltiadis Tentoglou, campione olimpico, mondiale ed europeo in carica, e all'8.36 del giamaica- no Wayne Pinnock. O R O L E G G E N D A R I O NELLA VELA - Nelle acque di Marsiglia, il tandem misto ha dettato legge nel Nacra 17, con- fermandosi sul gradino più alto del podio a cinque cerchi a tre anni di distanza dal trionfo in Giappone e regalando all'Italia la medaglia d'oro. Si tratta di un'impresa leg- gendaria. Mai alcun equipaggio tricolore era riuscito a conquista- re due titoli olimpici peraltro in due edizioni consecutive. A firmarlo sono stati Ruggero Tita e Caterina Banti dopo un percorso mozzafiato, caratteriz- zato da ben sei vittorie nelle dodici regate di Opening Series. Grazie ad un totale di 47 punti (27 netti) hanno accumulato un vantaggio decisivo alla vigilia della Medal Race conclusiva, dove si sono presentati da leader e già certi di un piazzamento sul podio. Per la Nazionale di vela si tratta della sesta medaglia d'oro della sua storia ai Giochi Olimpici, la seconda di questa edizione dopo il trionfo di Marta Maggetti nel windsurf. La tennista Sara Errani (Ph© Zhukovsky | Dreamstime.com) ha vinto la medaglia d'oro nel doppio con Jasmine Paolini a Parigi 2024

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