L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-26-2024

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22 GIOVEDÌ 26 DICEMBRE 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | P er la prima volta d o p o 1 9 a n n i , una regista rap- presenterà l'Ita- l i a n e l l a c o r s a per le statuette del cinema. Il secondo lungometraggio di Maura Delpero, Vermiglio, h a i n f a t t i o t t e n u t o u n a nomination ai Golden Globe nella categoria Miglior Film in Lingua Straniera. Dopo aver ricevuto ampi consensi di critica durante i suoi pas- saggi nei festival di Venezia e Toronto, il film di Delpero è diventato anche la candida- tura ufficiale dell'Italia per il Miglior Film Internazionale alla 97ª edizione degli Aca- demy Awards. Scritto e diretto da Delpe- ro, Vermiglio è il ritratto di u n a f a m i g l i a n u m e r o s a e prende il titolo dal nome di u n v i l l a g g i o d i m o n t a g n a nelle Alpi italiane, che per generazioni è stato la casa della famiglia della regista. " V e r m i g l i o è i l v i l l a g g i o montano del Trentino-Alto A d i g e d o v e è n a t o m i o padre", ci racconta Delpero quando la incontriamo a Los Angeles durante la campa- gna promozionale del film. Ambientato nel 1944 e in gran parte recitato in dialet- to locale, esplora gli effetti che la Seconda Guerra Mon- d i a l e h a s u u n a p i c c o l a comunità. "Ho scelto quello s p e c i f i c o p e r i o d o s t o r i c o p e r c h é l o c o n s i d e r o u n periodo di grande transizio- ne", ci ha detto Delpero. La trama si sviluppa inte- ramente nel piccolo paese di montagna, lontano dai con- flitti che attraversano l'Euro- pa, dove l'arrivo di un solda- to disertore sconvolge la vita del maestro del villaggio e della sua famiglia. Quando la f i g l i a m a g g i o r e , L u c i a , s i innamora di lui, il destino della famiglia prende una piega inaspettata. Con Ver- miglio, Maura Delpero ha realizzato un film profonda- m e n t e p e r s o n a l e m a d a l richiamo universale. Unendo la storia della sua famiglia con quella dell'Italia, Vermi- glio diventa un'opera che collega passato e presente, guadagnandosi un meritato r i c o n o s c i m e n t o a l i v e l l o internazionale. Come è nato il film? Come è nata l'idea? Non la definirei un'idea, ma piuttosto una sensazio- ne. È nata in un momento in cui tutto nella mia vita stava cambiando. Stavo lavorando a un altro progetto quando mio padre è morto, e ho sen- tito un bisogno urgente di fermarmi e riflettere. Era un momento di svolta per me: da un lato elaboravo il lutto per la perdita di mio padre, dall'altro desideravo diventa- re madre. Poi ho fatto un s o g n o : m i o p a d r e m i è apparso come un bambino, gioioso e spensierato. Quel- l ' i m m a g i n e h a i s p i r a t o i l bambino nel film, che è basa- to su di lui. Mio padre è cre- sciuto in un piccolo villaggio di montagna, e ho iniziato a scrivere di bambini che gio- cavano lì—ragazzi ispirati a mio padre e ai suoi fratelli, i miei zii e zie. Col tempo, ciò che era iniziato come una storia personale è diventato qualcosa di molto più gran- de. Mi sono resa conto che c'era qualcosa di universale in queste dinamiche familia- ri. Scrivendo, ricordi, odori, sapori, suoni, mi sono torna- ti in mente, e la storia si è n a t u r a l m e n t e e v o l u t a i n qualcosa di profondamente audiovisivo. Altri personaggi sono ispirati a persone della sua vita? Sì, molti. La madre nel film è ispirata a mia nonna, con cui ho sempre sentito una grande connessione. Il m a e s t r o , i n t e r p r e t a t o d a Tommaso Ragno, è basato su mio nonno. Era l'insegnante di mio padre e una delle figu- re più rispettate del villaggio. Mio nonno era quasi un sin- daco, le persone si riunivano nella cucina di mia nonna per discutere dei problemi della comunità. Era un luogo m i t i c o , i l c u o r e p u l s a n t e della famiglia. Come ha lavorato con a t t o r i p r o f e s s i o n i s t i e non professionisti? Ho scelto un mix di attori professionisti e di abitanti del villaggio. I locali hanno portato un'incredibile auten- t i c i t à . M o l t i d i l o r o n o n erano mai stati davanti a una telecamera prima, ma incar- navano l'essenza del luogo: il loro modo di muoversi, par- lare e comportarsi era radi- cato nel territorio. Ho chie- sto agli attori professionisti di imparare dai non profes- sionisti, e non il contrario. Tommaso Ragno, ad esem- pio, è un noto attore italiano e un vero cittadino, ma ha dovuto adattarsi allo stile di vita rurale per calarsi nel suo ruolo. Quanto è stato diffici- le girare in montagna? Moltissimo! Tutto era più complicato, specialmente per il tempo. Se una scena richiedeva neve e non cade- va naturalmente, dovevamo salire in alta quota con i gatti delle nevi, che trasportano poche persone alla volta. Le condizioni erano dure, e gli a t t o r i l o t t a v a n o c o n t r o i l freddo nei loro costumi d'e- poca. Abbiamo anche lavora- t o c o n g l i a n i m a l i , c h e aggiungevano imprevedibi- lità. Un giorno una mucca non voleva fare quello che d o v e v a . I n o l t r e , e r o u n a madre alle prime armi. La mia bambina di sette mesi era con me sul set, e spesso la allattavo mentre dirigevo una scena. Sorprendente- mente, questa situazione ha portato un'energia positiva alla produzione. Qual è la sua visione di cinematografia? Ho lavorato con Mikhail K r i c h m a n , u n b r i l l a n t e direttore della fotografia russo che ammiro moltissi- mo. Volevo che il film sem- brasse un dipinto, quindi abbiamo usato quadri come riferimenti durante la pre- produzione. Ci siamo con- centrati sulla creazione di una palette cromatica speci- fica per catturare il periodo i n m o d o a u t e n t i c o . N o n volevo girare in bianco e nero perché la storia del film è ciclica e attraversa le quat- tro stagioni. Abbiamo anche tratto ispirazione dalla foto- grafia autochrome, un'anti- ca tecnica che ci ha dato il p e r f e t t o m i x d i t e x t u r e e nostalgia. Qual è stata la sfida più grande sul set? La parte più difficile è stata far sì che gli attori si sentissero una vera famiglia. Solo due di loro erano fratel- li nella vita reale, mentre gli a l t r i n o n s i c o n o s c e v a n o affatto. Volevo che si sentis- sero a proprio agio nel con- dividere spazi fisici, come dormire nello stesso letto o stare così vicini da toccarsi i piedi. Quel livello di intimità non è facile da simulare, ma era essenziale per la storia. Sua figlia appare nel film? Sì, appare brevemente! È in una piazza siciliana con la sua babysitter, vestita con un costume tradizionale. Volevo includerla come un piccolo ricordo personale, ma non le ho dato un ruolo più grande. Piangeva troppo durante i provini e non ero sicura di riuscire a separare i miei ruoli di madre e regi- sta. Così ho scelto una gine- cologa locale per interpreta- re la madre del neonato nel film. È stata fantastica: com- pletamente imperturbabile r i s p e t t o a i b a m b i n i c h e piangevano e perfetta per il ruolo. La regista italiana Maura Delpero entra nella storia con Vermiglio La regista Maura Delpero (Photo: Janus Film) RED CARPET PROTAGONISTI RECENSIONI FESTIVAL

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