L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-26-2024

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www.italoamericano.org 27 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GIOVEDÌ 26 DICEMBRE 2024 SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Il governo italiano fa il punto sulla politica estera incontrando i suoi Ambasciatori 'voce di una comunità, di storia e identità' La presidente del Consiglio Giorgia Meloni (Ph governo.it) L'Ambasciatrice Zappia e la premier nell'incontro di luglio (Ph governo.it) " Il vostro non è un lavoro come altri. La vostra è una missione, perché avete sulle spalle una doppia responsabilità: rappresentare la Patria nella sede che vi è stata affidata ed essere la voce di un'intera comunità, di una storia, di un'identità, di un popolo". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo messaggio alla XVII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d'Italia che è proseguito citando un "grande patriota come Giuseppe Mazzini che diceva che la "Patria è la famiglia del cuore". La famiglia è la cosa più preziosa che abbia- mo, da difendere e proteggere ad ogni costo. A volte non ci piace, spesso vorremmo fosse migliore, ogni tanto ci fa anche arrabbiare, ma non c'è altro posto al mondo dove ci sentiamo veramente a casa. Quel luogo è l'Italia, la nostra famiglia. Come accade in ogni famiglia, quando si presenta un problema, bisogna capire come risolverlo. È necessario fare delle scelte e decidere una strada da percorrere. C'è il rischio di sbagliare? Assolutamente. Nessuno di noi ha in tasca la soluzione ad ogni problema e ogni giorno commet- tiamo errori. Ma è questo ciò che la nostra missione ci chiede di fare: osare, avere coraggio, getta- re il cuore oltre l'ostacolo. Se è vero che sulle spalle del Governo ricade la responsabilità di delineare l'indirizzo politico, è altrettanto vero che a voi tocca il compito di declinare concreta- mente quelle indicazioni ricevute con audacia, determinazione e passione. Trovando, laddove possibile, anche soluzioni inno- vative e originali. Questo è ciò che i nostri connazionali, in Patria e all'estero, si aspettano da noi ed è nostro dovere dare risposta a questa aspettativa nel nostro impegno quotidiano. Dobbiamo farlo a maggior ragio- ne nel momento storico che stia- mo vivendo, probabilmente tra i più complessi dal Dopoguerra ad oggi. L'Italia e l'Europa sono chia- mate ad affrontare sfide sempre più complicate, in un contesto globale attraversato da conflitti e crescente instabilità e caratteriz- zato da una frammentazione geo- politica e geoeconomica che apre scenari inediti. Il 19 novembre abbiamo ricordato i mille giorni dell'eroica resistenza ucraina alla guerra di aggressione russa. Continueremo nel nostro convin- to sostegno alla legittima difesa dell'Ucraina. Il prossimo luglio l'Italia ospiterà la Conferenza sulla ricostruzione, un importan- te evento su cui conto sul vostro sostegno. Anche il Medio Oriente meri- non esistono più i blocchi omo- genei di un tempo e dove l'inter- dipendenza dei destini tra il Nord e il Sud del mondo deve essere considerata alla base di un nuovo approccio nelle relazioni interna- zionali. Il Piano Mattei per l'Africa costituisce un tassello fondamen- tale di questo nuovo approccio. Siamo perfettamente consapevoli che l'Italia non arriva certamente per prima nel Continente africa- no, ma che costituisce una ecce- zione rispetto a come in questi anni si è concepito il rapporto con le Nazioni africane. La nostra sfida, infatti, non è né quella di replicare modelli pater- nalistici e calare interventi e pro- getti dall'alto, né quella di depre- dare l'Africa delle proprie risor- se, ma consentire loro di utiliz- zarle, per poter vivere di ciò che hanno, con Governi stabili e società prospere. Il nostro obiettivo è costruire una cooperazione su basi parita- ria, vantaggiosa per tutti, fondata sul rispetto reciproco, la concre- tezza e la condivisione. I nostri partner africani ci chiedono di fare le cose insieme, e di definire insieme obiettivi e tabella di marcia. È un approccio che i nostri partner hanno dimostrato di apprezzare, e che è nostro com- pito valorizzare. Il 2025 sarà un anno decisivo, e il Governo affi- da alla rete diplomatica italiana il compito di sostenere l'accelera- zione per la messa a terra del Piano nell'ottica di "europeizza- re" e "internazionalizzare" sem- pre di più il Piano Mattei, raffor- zando le sinergie già esistenti con il Global Gateway dell'UE e la Partnership for Global Infrastructure and Investment. E proprio perché crediamo in que- sto approccio, l'Italia ha conce- pito tutti gli appuntamenti del suo anno di Presidenza G7 in un formato molto aperto, vivendo lo storico momento della partecipa- zione del Santo Padre ai lavori del Vertice dei Leader e costruendo una sessione di outreach tra le più rappresentati- ve di sempre, che ha coinvolto tutti i Continenti, il G20, l'Unione Africana, le Istituzioni economiche-finanziarie e le Banche multilaterali di sviluppo. C'è chi strumentalmente dipinge l'Occidente come una fortezza chiusa, autoreferenziale e indifferente alle istanze che arrivano dal Sud Globale. Sono orgogliosa che l'Italia abbia con- tribuito a dimostrare che questa narrazione è falsa, e che il G7 è un'offerta di valori che si apre al mondo e vuole costruire sviluppo e crescita condivisi. Credo che questa sia una delle eredità più significative della Presidenza italiana del G7, e desidero ringraziare ancora una volta i Ministri, i diplomatici e i funzionari che hanno lavorato senza sosta per raggiungere que- sto obiettivo e gli altri che ci era- vamo posti. È nostro compito dare conti- nuità al percorso. Intendiamo, per questo, dedicare nel 2025 una delle direttrici prioritarie della politica estera italiana allo sviluppo di un rinnovato legame con il Sud Globale. In questi due anni abbiamo rafforzato le nostre tradizionali alleanze, ma abbia- mo anche aperto canali di con- fronto con partner con i quali prima si parlava poco o con cui i rapporti erano meno intensi. E questo è un grande valore aggiunto, che permette all'Italia di diversificare la sua proiezione geopolitica e geoeconomica. Alla nuova relazione con il Continente africano e con l'India, dobbiamo saper affianca- re nel 2025 un rinnovato rappor- to con l'America Latina, alla quale l'Italia e l'Europa sono unite da profondissimi legami storici e culturali, alimentati quo- tidianamente dalla fortissima presenza di connazionali e italo- discendenti. Anche a questo scopo, si è già avviato il lavoro per concludere nei prossimi mesi con Argentina e Brasile dei nuovi Piani d'azione per il rafforzamento del partneriato strategico. Nei prossimi giorni parteci- però al Vertice UE-Balcani occi- dentali. Grazie al lavoro compiu- to assieme, l'adesione all'Unione europea delle Nazioni dei Balcani occidentali è un tema di nuovo prioritario nell'agenda di Bruxelles. Dobbiamo continuare a lavorare per questo obiettivo perché, come ho più volte ribadi- to, il loro ingresso nell'Unione sancirebbe finalmente il comple- tamento della riunificazione dell'Europa. Ci aspetta - ha concluso la premier - un anno molto impe- gnativo. Tutto intorno a noi sem- bra cambiare, e le poche certezze che pensavamo di avere non sono più tali. L'Italia deve dimo- strare di essere all'altezza del compito che la storia ci ha asse- gnato. Dimostrarlo ai cittadini che governiamo, ai nostri conna- zionali che vivono in ogni parte del mondo, ai nostri figli e nipoti che erediteranno la Nazione. Ogni nostra azione, ogni vostra azione, può fare la diffe- renza. Affrontare i problemi piuttosto che rinviarli, avanzare piuttosto che indietreggiare, pre- ferire ciò che è giusto a ciò che è utile, questo è il nostro compito, difficile ma necessario. Noi fare- mo la nostra parte, e sono certa che voi non sarete da meno". ta una prospettiva nuova di usci- ta da questa crisi permanente. La tregua in Libano e la caduta del regime di Assad in Siria sono opportunità su cui dobbiamo lavorare, insieme ai nostri part- ner, per raggiungere una pace giusta e sostenibile in tutta la regione. L'Italia continuerà ad essere in prima linea per chiede- re un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, il rilascio degli ostaggi israeliani e per porre le basi per una soluzione politica duratura, possibile sol- tanto attraverso una soluzione a due Stati, che garantisca a israe- liani e palestinesi sicurezza e mutuo riconoscimento. A testimonianza di quanto queste riflessioni siano strategi- che e necessarie, parleremo di tutto questo anche nel prossimo Consiglio Europeo, in una discussione dedicata al ruolo che l'Europa vuole e deve avere a livello globale, per promuovere i nostri ideali e difendere gli inte- ressi dei nostri cittadini. È un quadro nuovo, nel quale

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