L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 9 GENNAIO 2025 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT È derby. Per la prima volta, invece che al termine di una finale 'secca' tra i campioni d'Italia e i detentori della Coppa nazionale, la Supercoppa italiana è stata asse- gnata dopo la disputa di un mini- torneo tra le finaliste di Coppa Italia e le prime due classificate in Campionato. In terra d'Arabia, sono andate prima in scena le due semifinali tra Inter e Atalanta (2- 0 per i campioni d'Italia che, approfittando delle rinunciatarie scelte di formazione operate da Gasperini, avrebbero potuto otte- nere un risultato ben più roboan- te) e tra Milan e Juventus (2-1 per i Rossoneri che, nella partita di debutto di Conceiçao sulla loro panchina, hanno approfittato del 'solito' crollo juventino nei finali di gara, rimontando, non senza fortuna, l'iniziale svantaggio). La finalissima di Riyad, così, è stato il secondo derby milanese dispu- tato in questa prima parte di sta- gione. ORGANIZZAZIONE E IMPRECISIONE - Come nel derby di Campionato - in cui Fonseca, vincendo, aveva inter- rotto la serie di 6 sconfitte conse- cutive del Milan -, sono i Rossoneri a partire meglio. Conçeicao imbriglia un'Inter nuovamente poco compatta e poco precisa, non con l'aggressi- vità proposta dal predecessore, bensì con una grande organizza- zione tattica. In fase di possesso palla, il Milan adotta un 4-2-3-1 con Pulisic adattato a sinistra, Reijnders alle spalle di Morata, con licenza di offendere e Jimenez bloccatissimo a destra. Persa la sfera, i Rossoneri si dispongono con un 5-4-1 (con Jimenez che 'scala' in difesa) che chiude, compatto, ogni spazio di manovra avversario. Così 'ingol- fato' il gioco dell'Inter fatica ad avere il consueto piglio aggressi- vo e costringe l'11 di Inzaghi a scoprirsi maggiormente. Lo sbi- lanciamento nerazzurro consente al Milan di essere più incisivo: è soprattutto Reijnders, sulla tre- quarti, a godere di tanto spazio. Non a caso le occasioni migliori del primo tempo capitano sul piede dell'olandese che, però, invece della freddezza messa in mostra nelle ultime giornate di Campionato, dimostra di avere le 'polveri bagnate', graziando Sommer in entrambe le occasio- ni. L'Inter pur tentennando trop- po, non sta certo a guardare e, agendo di rimessa, mette paura alla sempre tremebonda retro- guardia avversaria. Prima con un paio di percussioni centrali di Lautaro, poi - e soprattutto - con un forte diagonale di Dimarco, ben parato da Maignan. INTER SPIETATA, MILAN FRAGILE - La partita è abbastanza equilibrata, anche se è il Milan a farsi preferire. La retroguardia rossonera, però, resta un reparto fragile e propen- so all'errore (è singolare, in que- sto senso, che la rivoluzione ope- rata da Conceiçao abbia portato all'esclusione di Gabbia - meno atletico di Tomori e Thiaw, ma certamente più tattico e preciso) e, nel minuto di recupero al ter- mine del primo tempo, si fa sor- prendere da un banale fallo late- rale, battuto rapidamente dall'Inter: la folata di Mkhitaryan premia Taremi, lesto a servire Lautaro. Il 'Toro', approfittando del maldestro posi- zionamento di Tomori, beffa con una sterzata Thiaw e infila Maignan. Non finisce qui, perché in avvio di ripresa la scena si ripete: è il 47' e un 'semplice' lancio centrale di de Vrij pesca Taremi Leao Superstar (© Marco Canoniero | Dreamstime.com) Fonseca, subentrerà Sergio Conceiçao, che pare essere stato in ballottaggio con Sarri ed Allegri ma che, a onor del vero, era già stato cercato in estate. Il profilo dell'ex tecnico del Porto è di buon livello: alla guida dei Dragões (2017-2024) l'ex ala di Lazio, Parma ed Inter ha vinto 11 titoli, dimettendosi poi a giu- gno (benché fresco di rinnovo), a valle delle elezioni presidenziali che avevano portato al vertice del club lusitano André Villas Boas, con cui - per usare un eufe- mismo - non c'era comunità di vedute. Conceiçao è una scelta 'd'impatto', perché si tratta di un allenatore duro e caratteriale, che fa del decisionismo il marchio di fabbrica. Un piccolo Antonio Conte, per scomodare illustri paragoni. Ma forse è proprio un 'sergente di ferro' la figura adat- ta per uno spogliatoio a pezzi come quello del Milan, spingen- do il gruppo oltre questo momen- to di depressione. La rosa del Milan ha i mezzi per puntare più in alto dell'attuale ottavo posto. Si può preò sindacare sui tempi per l'avvicendamento tra i due allenatori: la società rossonera, non ha voluto sfruttare la mini- pausa natalizia, offrendo a Conceiçao l'incarico a poche ore dalla partenza della squadra per la Supercoppa italiana. Un azzar- do che - come sappiamo - ha comunque pagato. Ma che sem- pre azzardo è stato. PROSEGUE DA PAG 38 Supercoppa italiana con finale spettacolare: dalla partita in mano all'Inter al ribaltone del Milan tutto solo (ma tenuto in gioco da Thiaw). Il controllo e il destro dell'iraniano sono deliziosi e val- gono il raddoppio interista, che pare chiudere la partita. CARATTERE MILAN - Il Milan di Fonseca, con la incapa- cità di essere squadra, colpito da un 1-2 così pesante, con ogni probabilità, sarebbe crollato. Il Milan di Conceiçao, invece (come intravisto anche nella semifinale contro la Juventus), ha già metabolizzato il carattere 'forte' del tecnico. E non molla. Ma, soprattutto, questo nuovo Milan, pare aver recuperato la sua superstar. Al 50', infatti, Leao (assente in semifinale e in panchina ad inizio finale per i postumi dell'infortunio occorso- gli in Milan-Roma di Campionato) scende in campo. E ribalta la partita. i Campioni d'Italia si risistemano e sfiorano il gol con un colpo di testa ravvicinato di Carlos Augusto (72') che colpisce il palo da pochi passi (ma, forse, commettendo fallo su Musah). Conceiçao, passato lo spaven- to, tenta il tutto per tutto inseren- do Abraham e Loftus-Cheek, per un Milan assolutamente a trazio- ne anteriore. A 10' dal termine - nuovamente grazie alla rediviva catena di sinistra - i Rossoneri centrano il pareggio: filtrante di Leao che premia una grande corsa di Theo; cross rasoterra del terzino per Pulisic che, tagliando da destra, anticipa tutti, controlla e gira in caduta alle spalle di Sommer. ORGOGLIO INTER, SEN- TENZA MILAN - L'orgoglio dell'Inter, a questo punto, si ride- sta: complice un Milan stanco e sbilanciato, i Nerazzurri vanno vicinissimi al terzo gol, prima con un colpo di testa di Dumfries di poco alto, poi con una doppia - colossale - occasione contenuta prima da Thiaw (recupero pazze- sco su Frattesi lanciato a rete), poi da Maignan (decisivo in usci- ta su Dumfries). I 5' di recupero sembrano fare da preludio ai calci di rigore (la Supercoppa non prevede tempi supplementa- ri) ma, al 93', Leao veste ancora i panni del supereroe, dettando il passaggio a Pulisic (comunque precisissimo nel suggerimento) con un movimento senza palla velocissimo (che lascia di stucco Asllani) e calibrando un passag- gio verso il centro (tagliando fuori Sommer e soprattutto Bisseck, in disperata scivolata) per l'accorrente Abraham, che insacca a porta vuota. È il tripudio per il Milan del 'miracoloso' Conceiçao e la disperazione per l'Inter, che aveva la partita in pugno. Oltre a mettere in bacheca il primo tro- feo stagionale, i Rossoneri sono parsi di nuovo squadra e dovran- no per forza di cose sfruttare l'entusiasmo della Supercoppa per cominciare la rincorsa in Campionato. L'Inter, invece, pur restando la squadra più forte della Serie A, rimette in discussione la pro- pria egemonia perdendo mala- mente il secondo derby di fila e mettendo in mostra un'insospet- tabile fragilità (tattica e mentale) quando attaccata con coraggio. Difetto che, quest'anno, di tanto in tanto, si ripresenta e che - assieme agli infortuni (dall'Arabia, Inzaghi è tornato con Thuram, de Vrij, Correa e Calhanoglu in infermeria, dove già stazionavano i lungodegenti Acerbi e Pavard) - è il grande problema dell'Inter, a cui il tec- nico è chiamato a trovare rapide soluzioni. LEAO SUPERSTAR - Al 51' Morata recupera palla (con un fallo non ravvisato da Sozza) a centrocampo. Leao si invola verso l'area nerazzurra e viene steso al limite. La velenosa (ma non irresistibile) punizione di Theo sorprende Sommer sul suo palo e riapre la partita. Risorge così la catena di sinistra del Milan: i grandi assenti nell'era- Fonseca tornano protagonisti. Tra il 61' e il 65' i rossoneri col- lezionano tre palle gol (colpo di testa ravvicinato di Pulisic: cen- trale; miracoloso salvataggio di faccia da parte di Bastoni, che devia il tiro a botta sicura di Reijnders, servito dal solito Leao; grande riflesso di Sommer su un colpo di testa di Morata) e mettono alle corde l'Inter. Dopo la sfuriata degli avversari e gra- zie a un paio di cambi di Inzaghi, STEFANO CARNEVALI Il portiere Sommer (© Daniel Kaesler | Dreamstime.com)

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