L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-23-2025

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GIOVEDÌ 23 GENNAIO 2025 www.italoamericano.org 30 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Agrigento è Capitale italiana della Cultura 2025. Non solo passato: storia e bellezza sono sorgenti di umanità " Un saluto e un augurio par- ticolarmente intensi ai citta- dini di Agrigento. Da oggi, protagonisti della Capitale italia- na della Cultura per il 2025". A  porgerlo alla città siciliana è il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella nel giorno del passaggio del testimo- ne da Pesaro, nel centro Italia, che a sua volta lo aveva ricevuto da Brescia e Bergamo, nel nord del Paese. "L'Italia è colma di luoghi carichi di storia, di arte, di bel- lezza. Un patrimonio che, accu- mulato nei secoli, ne ha contras- segnato l'identità. Nel succedersi delle esperienze dei popoli che l'hanno abitata e accresciuta. Nulla più di questa parte della Sicilia, nulla più di questa terra, è testimone del valore del succe- dersi delle civiltà. Natura, storia, cultura, sono elementi del nostro patrimonio genetico. Le metro- poli italiane, mete di turismo cre- scente, non sono i soli centri di gravità. La ricchezza del nostro Paese sta nella sua pluralità, nella sua bellezza molteplice". Nel discorso che ha pronun- ciato ha detto: "A fornire pregio particolare all'Italia sono proprio le sue preziose diversità, le cento capitali che hanno agito, nell'ar- co di secoli, come luoghi capaci di esprimere comunità. Una grande ricchezza per il nostro percorso nazionale. Eredità rice- vuta dai nostri padri e tesoro da investire per il domani dei nostri figli. Tante realtà, nelle regioni d'Italia, detengono inestimabili risorse che rischiano di deperire senza cura adeguata. I molti teso- ri della penisola sono strettamen- te legati alle comunità che li hanno espressi, al loro peculiare sviluppo, e siamo consapevoli che ci sono, oggi, aree in soffe- renza, abbandoni necessitati, rischi di spopolamento. Riportare equilibrio nei luoghi dove la natura è stata forzata e in cui risiedono tanti beni della cultura italiana costituisce strada obbli- gata per favorire una crescita sostenibile, e per rafforzare il Paese nella sua interezza. Uno degli intenti per Agrigento, in questo 2025, è quello di non essere soltanto lo spettacolare palcoscenico della Capitale della Cultura, ma di costituire sollecitazione e spinta per tante altre realtà italiane. È una sfida per accrescere le opportunità dove oggi si sono ridotte. Una voce che afferma che le periferie sono anch'esse motori di cultura e di progettua- lità. Questa la sfida che il nostro tempo ci presenta. Agrigento intende parlare al resto del Paese e all'Europa di cui è parte. Agrigento, centro irradiatore dell'antica civiltà greca già nel Il presidente Sergio Mattarella alla cerimonia d'inaugurazione di Agrigento capitale della cultura 2025 (Quirinale.it) percezione del bene comune è cultura. È cultura il sapere di chi è aperto alla conoscenza del mondo, di chi ha sete di conosce- re altri uomini, di chi sa che la vita è frutto dell'incontro. La cultura, cioè, è la vita. Un sentiero in cui l'uomo è in perenne movimento, a contatto con la propria storia, con quella degli altri. Le scoperte e la loro condivisione accrescono le opportunità. Non è una condizio- ne statica, l'inerzia che nutre la storia, bensì la crescita del sapere che si trasmette e si diffonde. La crescita dell'incontro, del dialo- go. Il cammino di Agrigento nei secoli ne dà testimonianza. L'Akragas dei greci. L'Agrigentum dei romani. La Kerkent degli arabi. La Girgenti siciliana di secoli addietro". Ma in un luogo, come Agrigento, ove il patrimonio monumentale è dominante, "potrebbe prevalere la convinzione che cultura sia ammirazione delle vestigia del passato". Invece, ha detto Mattarella, "la cultura non ha lo sguardo volto all'indietro. Piuttosto ha sempre sollecitato ad alzarlo verso il domani. Diceva Thomas Eliot: "Se smettiamo di credere al futuro, il passato cesserà di essere il nostro passato: diventerà il passato di una civilizzazione estinta". Ricordare, tener conto delle lezioni del passato, è fondamen- tale, ma la storia è levatrice dell'avvenire. Essere fedeli alla propria storia significa, appunto, costruire il futuro. Nel nostro caso l'Italia, con i giacimenti culturali che ovunque la contraddistinguono, è essa stessa lezione di dialogo, di pace, di dignità, per l'oggi e per il domani". I meravigliosi templi di Agrigento raccontano la storia plurisecolare che ha attraversato l'isola (Ph © Ellesi | Dreamstime.com) sesto secolo avanti Cristo. L'Akragas di Empedocle, che definì "radici" i quattro elementi che indicava come costitutivi del tutto: il fuoco, l'aria, la terra, l'acqua. Questi quattro elementi sono ora stilizzati nel logo uffi- ciale di Agrigento Capitale della Cultura: per Empedocle l'unità degli elementi era la scintilla della nascita di ogni cosa, la separazione invece era causa di morte. Un simbolo che ripropone la necessità di ricomporre, di rigenerare coesione, di procedere insieme. Lo chiede il ricordo dei morti delle guerre che insanguinano l'Europa, il Mediterraneo e altre numerose, purtroppo, regioni del pianeta. Lo impongono le tragi- che violazioni dei diritti umani diventa così l'icona più affasci- nante di quel binomio cultura- natura che si pone davanti al nostro tempo come una prova decisiva. La nostra Costituzione - ha detto - è stata lungimirante, affiancando, nell'articolo 9, la promozione della cultura alla tutela del paesaggio. Mai come adesso comprendiamo l'urgenza di un riequilibrio, di un nuovo sviluppo che potrà essere vera- mente tale solo se sarà sostenibi- le sul piano ambientale e sociale. Mai come adesso abbiamo coscienza del fatto che l'opera delle istituzioni e le politiche pubbliche sono importantissime, e tuttavia non basteranno se non verranno sostenute da una corale responsabilità dei cittadini. La che cancellano la dignità e la stessa vita. Lo esigono le dise- guaglianze crescenti. Le povertà estreme, le marginalità. Lo richiede il lamento della terra, violata dallo sfruttamento estre- mo delle risorse, con le sue cata- strofiche conseguenze, a partire dal cambiamento climatico. La cultura è una sorgente di umanità cui attingere per dotarci di un nuovo, indispensabile, dinamismo. "Il sé, l'altro, la natura" recita il tema scelto da Agrigento. La connessione tra cultura e natura - che avete posto al centro del vostro programma - è quanto mai attuale, incalzante. La Valle dei Templi, meravigliosa scenogra- fia vivente che domina queste terre da oltre duemila anni,

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