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GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2025 www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Ordonez (per giugno). Partenze: Chichizola, Coulibaly, Cyprien, Di Chiara. Il Parma ha cercato di 'tappare le falle' causate dai tanti infortuni: Vogliacco e Djuric non saranno nomi di primo piano, ma sono potenziali titolari, solidi ed esperti. I big sono rimasti tutti. Il voto potrebbe essere migliore se Ondrejka si confermasse l'ala prolifica ammirata in Belgio. ROMA - VOTO 5,5. Arrivi: Gollini, Rensch, Gourna-Douat, Salah-Eddine. Partenze: Le Fée, Ryan, Hermoso, Zalewski, Dahl. Rensch arriva per risolvere il problema della fascia destra: sarà utile. Le partenze, però, sono pesanti: tutti giocatori che ambi- vano alla titolarità e hanno fallito più o meno clamorosamente. TORINO - VOTO 6,5. Arrivi: Elmas, Casadei, Biraghi, Salama. Partenze: Balcot, Vojvoda, Ciammaglichella. Il Torino si è assicurato tre titolari di buon livello (occhio soprattutto a Casadei), ma non è intervenuto in attacco, reparto in Il derby d'Italia va alla Juventus (che sale al quarto posto) L'Inter spreca troppo e sprofonda nei difetti cui, dopo l'infortunio di Zapata, sembra decisamente mancare qualcosa. UDINESE - VOTO 5,5. Arrivi: Solet, Selvik, Diawara, Pafundi. Partenze: Abkanwah, Selvik, Ebosse, Ebosele, Diawara. Tanti movimenti ma, di fatto, è arrivato solo un titola- re: Solet. Probabilmente un inne- sto a centrocampo sarebbe servi- to. Bene, comunque, aver tratte- nuto Lucca. VENEZIA - VOTO 5,5. Arrivi: Radu, Candé, Marcandalli, Condé, Perez, Fila, Maric, Zerbin, Ellertsson. Partenze: Bertinato, Altare, Candela, Ellertsson, Andersen, Raimondo, Pohjanpalo. Una mini-rivoluzione in lagu- na. Le certezze, però, sono poche: forse Perez e Zerbin. Di certo, l'addio di Pohjanpalo peseràsia per i gol che avrebbe potuto garantire, sia per la sua leadership. Fila, che lo sostituirà, è molto giovane e ha giocato solo in campionati minori. VERONA - VOTO 5. Arrivi: Oyegoke, Niasse, Valentini, Bernede, Slotsager. Partenze: Magnani, Alidou, Joselito, Belahyane, Dani Silva, Corradi, Shisuba, Cruz. La nuova proprietà non ha fatto regali: di titolari non ne sono arrivati ed è partito Belahyane che, in mezzo, dettava i tempi. Per salvarsi si punterà sul gruppo che Zanetti ha comunque mostrato di avere 'in pugno'. L'attaccante del Milan Joao Felix (Ph© Marco Canoniero | Dreamstime.com) PROSEGUE DA PAG 35 STEFANO CARNEVALI L a vittoria nel Derby d'Italia firmata Conceiçao sembra certificare la 'gua- rigione' della Juventus che, alla terza vittoria consecutiva in Campionato, si issa al quarto posto in classifica e si proietta, carica di positività, verso il ritor- no dei playoff di Champions League contro il PSV Eindhoven (già battuto per 2-1 all'andata). L'ottimismo è dato non solo dai risultati, ma dall'atteggia- mento in campo degli uomini di Motta (abituato a vedere le sue squadre 'sbocciare' alla fine dell'inverno: il suo Bologna, l'anno scorso, a marzo, aveva inanellato un importantissimo filotto di risultati utili): contro l'Inter, la Juventus ha giocato da squadra, 'rispolverando' il pro- prio Dna vincente. E, se è vero che i Bianconeri non hanno saputo "cercare la vittoria dal primo minuto" come Motta aveva chiesto, va sottolineato come Gatti e co. abbiano inter- pretato alla perfezione la gara, resistendo con carattere e solidità al predominio dell'Inter durante il primo tempo, per poi approfit- tare del 'solito' calo dei Nerazzurri e fare propria la parti- ta. Sugli scudi salgono Kolo Muani e Conceiçao: i due migliori calciatori a disposizione di Motta e che - essendo entram- bi in prestito - la Juve sta già cer- cando urgentemente di confer- mare. SPROFONDO INTER - L'Inter, invece, esce nuovamente ridimensionata da un big match mettendo in mostra tutti i difetti che stanno caratterizzando la sta- gione: in particolare quella man- canza di ferocia che gli impedi- sce di colpire avversari 'storditi' e di chiudere partite controllate. La difficoltà a segnare - palesata- si contro la Juventus, soprattutto durante l'ottimo primo tempo - sta diventando un problema gros- so, visto che tenere delle gare 'sempre aperte' causa il crescere del nervosismo e un costante dispendio di energie. Non basta- no i proclami: senza ritrovare la capacità di 'uccidere le partite', la rincorsa al primato diventa difficile. Nonostante il marcato calo del Napoli che, fiaccato dagli infortuni e un mercato invernale insufficiente, è in diffi- coltà. In questo momento sono tanti i giocatori interisti che stan- no rendendo al di sotto delle aspettative ma, contro la Juve, hanno deluso Çalhanoglu e Lautaro Martinez. PRIMO TEMPO: INTER CHE SPRECHI! - Come detto, gli uomini di Inzaghi, per tutto il primo tempo, hanno avuto la par- tita in pugno. La Juventus non è riuscita ad aggredire e, per quan- to abbia lottato e saputo contene- re, è stata a lungo in balia del- l'avversario, soprattutto a centro- campo dove il solito deludente Koopmeiners e il confusionario Thuram sono stati a lungo sovra- stati dal palleggio della mediana avversaria (bene in particolare Barella e Mkhitaryan). Le occasioni nerazzurre sono tante: rovesciata di Taremi (per il resto, ancora una volta, presso- ché inesistente) dopo un rimpal- lo, ma è bravo Di Gregorio; sus- seguente colpo di testa di Dumfries, che manda alto da ottima posizione; gol divorato da Lautaro che calcia solo, nel cuore dell'area; palo di Dumfries. Le uniche vampate della Juventus - frutto sempre di giocate dei singoli - producono solo una doppia occasione ravvi- cinata (su cui Sommer è fortuna- to e bravo nel rispondere a Nico - prima - e a Conceiçao - poi -) e un tiro alto di Kolo Muani. SECONDO TEMPO: LA JUVE SI ALZA - Dopo un avvio a ritmi ridotti e una prima girandola di cambi, il secondo tempo si 'accende' con un altro errore al tiro di Lautaro (che spreca un bel assist di Zalewski). Il vento, però, è cambiato: la Juventus alza la qualità del pro- prio palleggio e, con insospetta- bile facilità, toglie il 'pallino del gioco' all'Inter, che denuncia un vistoso calo fisico. Dopo un paio di occasioni per Koopmeiners e Conceiçao, al 74' arriva il gol, frutto di un pezzo di bravura di Kolo Muani che, con una 'ruleta', si fa beffe di tre difensori avversari e, assistito da un po' di fortuna, riesce a fare arrivare la palla a Conceiçao. Il figlio dell'allenatore del Milan è rapidissimo nel controllo e chi- rurgico nella conclusione: la sfera, superato il disperato tenta- tivo di recupero di Pavard, si insacca alle spalle dell'incolpe- vole Sommer. La Juventus legit- tima il vantaggio con un gran tiro di Koopmeiners che Dumfries respinge sulla linea a Sommer battuto. La reazione dell'Inter è tutt'altro che veemente e si con- cretizza in un colpo di testa di Dumfries e in una conclusione di Thuram (acciaccato e subentrato a Taremi) che finiscono lontano dai pali di Di Gregorio. PROSPETTIVE - Con que- sto risultato, la giovane Juventus di Motta fa il pieno di fiducia, aggancia la Lazio e si prepara - dopo il ritorno del playoff di Champions - a due gare (con Cagliari e Verona) che le potreb- bero consentire di allungare il filotto di vittorie. L'Inter si lecca le ferite e, dopo la partita interna contro il Genoa e il quarto di finale di Coppa Italia (contro la Lazio), affronterà il Napoli al 'Maradona'. Inzaghi e i suoi, visti i due pareggi consecutivi dei partenopei, avrebbero potuto già concretizzare il sorpasso, invece - con ogni probabilità - arriveranno allo scontro diretto ancora vestendo gli scomodi panni degli inseguitori. Michele Di Gregorio (Ph© Marco Iacobucci | Dreamstime.com)