L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-6-2025

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GIOVEDÌ 6 MARZO 2025 www.italoamericano.org 32 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO N e l l e M a r c h e p e r s o r s e g g i a r e a S e r r a p e t r o n a l a Vernaccia che piaceva anche a Dante Alighieri Una splendida vallata marchigiana (© Zwawol | Dreamstime.com) S errapetrona, piccolo comu- ne delle Marche in provin- cia di Macerata, secondo la tradizione avrebbe derivato il suo nome da un certo Petronio, ricco e valoroso cittadino romano, rifugiato là per sfuggire a perse- cuzioni. Le sue origini sono ancora più antiche: nel suo terri- torio sono state ritrovate tracce di insediamenti di epoche paleoliti- ca e neolitica. Difendono Serrapetrona due cinte murarie medievali con quattro massicce porte. Fin dai primi anni del '200 il paese era tutto stretto attorno alla chiesa di S.Clemente e al palazzo pubblico già sede del feudatario. Fu aggre- gata come libero comune al distretto di Camerino dalle auto- rità papali nel 1240 durante la lotta tra guelfi e ghibellini e divenne poi parte integrante della Signoria. Pochi centri nella regione vantano tanta splendida storia e tanta splendida arte. La sua storia si lega anche alla produzione di un ottimo vino spumante naturale Vernaccia, la cui produzione è secolare. Fin dai tempi più antichi è stato sem- pre uno dei più accreditati pro- dotti di queste terre. Lo stesso Dante ne era ghiottissimo : " ...e purga per digiuno le anguille di Bolsena e la Vernaccia" scrive nel XXI canto del Purgatorio nella sua Divina Commedia. Eleganza, complessità e lon- gevità caratterizzano il vino che ha dato il via alla produzione di vini fermi a Serrapetrona, dove la Vernaccia Nera era fino ad allora impiegata nei vini frizzan- ti. La percentuale di appassimen- volontà di raccogliere i grappoli già maturi e di lasciarne una parte a sovra-maturare per un paio di mesi, nella stanza del 'fruttaio' senza condizionamento di temperatura e umidità, permet- te di addolcire i tannini, senza disidratare troppo il frutto. Così si mantengono le caratteristiche organolettiche della varietà. Il Robbione è un prodotto Doc capace di ritagliarsi uno spa- zio di tutto rispetto al fianco della più nota Vernaccia di Serrapetrona Docg, la versione spumantizzata a tripla fermenta- zione. Secondo Mercuri il Serrapetrona Doc e un vino unico, che merita una piena valo- rizzazione in un contesto con- temporaneo. Una realtà di nic- chia che si estende su una super- ficie di soli 80 ettari, consideran- do anche le altre aziende del posto. La tenuta si configura come una realtà pionieristica, impegnata nella riscoperta e nel- l'esaltazione del vitigno Vernaccia in una chiave moderna e innovativa. Quello che stupisce è il metodo dell'appassimento, una tecnica antica che, in questo contesto, non è impiegata per conferire al prodotto robustezza e pesantezza, caratteristiche che lo legherebbero al passato, bensì per aggiungere una nuova dimensione al profilo organolet- tico del vino. Tale approccio consente di ottenere un prodotto dall'elevata versatilità gastrono- mica e con un notevole potenzia- le di affinamento. La cantina "Terre di Serrapetrona" si esten- de per 66 ettari, tra boschi, ulivi e ruscelli, con un vigneto di 21 ettari, diviso in 7 appezzamenti con diverse esposizioni. È nata alla fine degli anni '90 dalla volontà di alcuni imprenditori della zona di rinnovare e valoriz- zare i vini da Vernaccia Nera, in particolare un vitigno a bacca rossa unico nelle caratteristiche, selezionato e coltivato dai conta- dini nel piccolo territorio di Serrapetrona. L'uva era solita- mente impiegata per la produzio- ne di vino spumante, la Vernaccia di Serrapetrona, che aveva conquistato grande noto- rietà come vino della festa, da merenda e della tradizionale colazione pasquale marchigiana. Partendo da un'antica testimo- nianza riportata nell'Annuario per la Viticoltura e l'Enologia del 1893, che descrive come dalla Vernaccia Nera di Serrapetrona si potesse ottenere un vino fermo tra i più apprezzati delle Marche, è iniziata quindi la produzione di vini fermi, tra i quali si distingue in poco tempo. Visti gli interes- santi risultati è stata istituita la Denominazione di Origine Controllata Serrapetrona da Vernaccia Nera. to fa la differenza e può variare a seconda dell'annata, superando sempre il 60%. Ogni anno tra Italia ed estero vengono vendute 13.000 bottiglie della tenuta di Stefano Graidi, "Terre di Serrapetrona" che si estende su 17 dei 21 ettari totali, a un'altitu- dine media di 600 metri sopra il livello del mare. Dopo una rac- colta manuale, i grappoli migliori vengono scelti e portati in canti- na. Quindi, con la vinificazione in acciaio con lieviti indigeni, vengono aggiunte le uve passite e realizzato il blend che matura in botte diversi anni, prima che il prodotto realizzato venga imbot- tigliato. Proprio il Robbione è stato il protagonista di una degu- stazione condotta dall'esperta Cristina Mercuri, acclamata Wine Educator e candidata Master of Wine. La degustazione è stata organizzata per festeggia- re i 20 anni da quando il Serrapetrona Doc ha ricevuto l'e- tichetta di Denominazione di Origine Controllata, il 18 agosto 2004. Nove le diverse annate di Robbione in degustazione, nel dettaglio quelle del 2005, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2015, 2016 e 2017che sono state sele- zionate appositamente per mostrare le condizioni di vino dopo diversi anni in bottiglia e per dimostrare la capacità evolu- tiva del vitigno. Le annate più apprezzate sono 2009, 2010 e 2016. Queste bottiglie racconta- no e rappresentano la tradizione, il territorio e il lavoro di una zona vitivinicola piccolissima ma di grande valore nelle Marche. Il Serrapetrona Doc è oramai una certezza, consolidata sul territo- rio e anche a livello nazionale. Una delle scelte enologiche che contribuisce direttamente alla qualità dei vini è quella dell'ap- passimento naturale. La Vernaccia Nera ha un tan- nino decisamente amaro, ma la FABRIZIO DEL BIMBO

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