L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-6-2025

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19 GIOVEDÌ 6 MARZO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | B e n v e n u t i i n Umbria, il "cen- tro verde" dell'I- talia, sede della splendida Assisi di San Francesco, della città universitaria di Perugia (e capitale del cioccolato), delle distese di foreste affascinanti dove si nascondono i tartufi selvatici e dei vini di fama mondiale di Montefalco. Ma c'è un altro tesoro all'interno dei confini dell'Umbria, una città vivace che trabocca di s t o r i a , a r t e e m o l t o a l t r o ancora... la città collinare di Spoleto. È allettante, ma non userò l'abusato "gioiello nascosto" per presentare Spoleto, anche se l'aggettivo è appropriato. Forse non tanto nascosto quanto trascurato come i bus turistici che trasportano le masse ad Assisi, che dedicano appena qualche ora a Orvieto o Perugia, che semplicemente non hanno mai tempo per Spoleto. Questo non è neces- sariamente un aspetto negati- vo per questa città intrisa di storia, un luogo che ha resi- stito strenuamente, respin- gendo persino il tentativo di Annibale di violarne le mura. Fortunatamente, in un'Italia sempre più sovraffollata di turisti, Spoleto sembra aste- nersi dalla dipendenza dai dollari dei turisti. La vita e il commercio del posto sono vivi e vegeti, ma il turismo è ben accetto; quindi, molti si riferiscono a Spoleto come la città più pura o più tradizio- nale d'Italia. Avendola visitata per la prima volta lo scorso autun- no, sono rimasta sorpresa e molto colpita dalla bellezza, dalla cultura e dalle ricchezze che avevo trascurato nei miei anni di viaggio in Italia, com- prese le innumerevoli volte in Umbria. Ciò che ho scoperto è un luogo stratificato pieno di ricche scoperte, affascinan- ti reperti storici, una comu- nità dedita alla celebrazione delle belle arti, numerose trattorie e negozi che offrono le delizie della regione, una bellezza medievale ben tenu- ta e un palpabile senso di una città a suo agio nella propria pelle che accoglie tutti coloro che siano abbastanza curiosi da visitarla. Venite con me per uno sguardo più da vici- no. Arrivando in auto, il primo avvistamento di Spoleto non è male, fa la sua bella figura. V i s i b i l e a c h i l o m e t r i d i distanza, la sagoma austera e stoica della Rocca Alborno- ziana attira immediatamen- te l'attenzione. Incombendo sulla città, la Rocca occupa questo sito elevato sulla colli- na di Sant'Elia sin dal XIV secolo. Costruita sui resti di un'acropoli romana, la fortez- za è stata la dimora di Lucre- zia Borgia e di altri notabili, ha supervisionato la difesa della Via Flaminia e ha svolto la funzione di prigione dal 1 8 1 6 a l 1 9 8 2 . P u r t r o p p o , molti affreschi e ornamenti sono andati perduti negli anni in cui ha funzionato da imponente dimora per crimi- nali. Oggi ospita un museo nazionale e ospita eventi, concerti e simposi. Una glo- riosa passeggiata pedonale di 900 metri circonda la Rocca; una passeggiata qui è intro- spettiva e intreccia la straor- dinaria bellezza naturale e artificiale. Assicuratevi di salire (o prendere l'ascenso- re) fino in cima; i panorami sono potenti. Se vi è rimasto ancora un po' di stupore da spendere, seguite la passeg- g i a t a v e r s o l ' i m p e r d i b i l e Ponte delle Torri, il ponte p e d o n a l e d e l X I V s e c o l o ancora in uso (ex acquedotto romano) che si erge a 300 piedi sopra una pericolosa g o l a . R i a p e r t o d i r e c e n t e dopo le riparazioni del terre- moto del 2017, il ponte offre una vista mozzafiato sulla gola mentre conduce i viag- giatori dove un tempo opera- vano due antichi mulini. San Francesco amava i "boschi sacri" e quei panorami: "Non ho mai visto niente di più gioioso della mia valle di Spoleto". I più avventurosi possono continuare l'escursione fino al piccolo borgo di Montelu- co, 27 abitanti. Dalle mura fortificate della Rocca, la vista di Spoleto verso ovest si r i v e r s a c o m e u n c o l o r a t o p u z z l e . L ' o c c h i o è s u b i t o attratto da una guglia appun- tita, la cui struttura è quasi a disagio tra la bellezza organi- ca degli edifici medievali per- fettamente imperfetti. Ecco il c a m p a n i l e d e l X I I s e c o l o della magnifica Cattedrale di Santa Maria Assunta, la chiesa in stile romanico c h e d o m i n a P i a z z a d e l Duomo. Un camminamento in pietra cerimoniosamente ampio conduce giù verso la chiesa, aprendosi in modo spettacolare sulla piazza. Diversi palazzi fungono da vicini, ma è chiaro chi domi- na questo palcoscenico non poi così casuale. Una facciata decorata mette in risalto il mosaico dorato in stile bizan- tino di Solsterno (1207); mi ha ricordato la scintillante segnaletica degli anni '50 che invitava la gente a entrare. Trasformato all'inizio del X V I I s e c o l o , l ' i n t e r n o è straordinariamente barocco e presenta opere d'arte inesti- mabili. Filippo Lippi (1406- 1469), famoso frate, artista e un po' mascalzone, ha creato il capolavoro al centro del- l'abside, i cui colori sono così brillanti e intensi che sem- brano illuminati dall'interno. È ipnotizzante. Un'area abitata fin dall'ot- tavo secolo a.C., Spoleto fiorì s o t t o i l d o m i n i o r o m a n o . Fondata nel 241 a.C. come Spoletium, la città divenne presto un'importante colonia latina incaricata di protegge- re il passaggio della Via Fla- m i n i a . S u c c e s s i v a m e n t e , furono costruiti i marchi di fabbrica romani: un foro, un teatro, acquedotti, mura, templi e archi memorabili. Sorseggiate un aperitivo in Piazza del Mercato; notate la sua forma ovale? Vi trovate pochi metri sopra quello che un tempo era il foro: è poeti- co che questo spazio accolga ancora le riunioni comunita- rie e i mercati. Seguite la segnaletica ben evidente e ammirate l'impressionante teatro: intatto. Riadattato più volte nel corso dei secoli, il teatro è ora utilizzato per s p e t t a c o l i e s t i v i . I l b e l Museo archeologico sta- tale di Spoleto è unito al teatro, rendendo facile tra- scorrere una giornata di sto- ria antica. Prendetevi del tempo per visitare la sotterra- n e a C a s a R o m a n a , u n a d i m o r a n o b i l i a r e r o m a n a molto conservata. Molte città italiane sfoggiano resti roma- ni, ma Spoleto sembra rivela- re un fantasma romano die- tro quasi ogni angolo... che bella! Forse non ci sono gli Uffizi a Spoleto, ma la venerazione per le arti performative è viva e vegeta qui. Avviato nel 1958 come mezzo per celebrare le arti, il Festival dei Due Mondi ha reso Spoleto un polo artistico globale. Opera, danza, concerti, spettacoli teatrali, arti visive e perfor- mative saturano i giorni e le notti per diverse settimane ogni mezza estate. La gente del posto ti dirà di prenotare una stanza con largo anticipo se il festival è in programma. Immersa nel verde lussu- reggiante dell'Umbria, Spole- to è una delle città più vivaci d'Italia... di cui probabilmen- te non avete mai sentito par- lare. Un tesoro stratificato con oltre duemila anni di vita, storia, patrimonio e rac- conti, offre un'esperienza cul- turale paragonabile a qualsia- si città italiana più nota, ma con un ritmo e un'atmosfera decisamente rilassati e più confortevoli. Mi chiedo quale sarà il suo futuro; man mano che si diffonderà la voce, aumenterà anche il numero di turisti. Con una forza e una resilienza radicate, sufficienti persino a respingere Anniba- le, si perderebbero le scom- messe a favore del fatto che Spoleto se la caverà bene n e g l i a n n i a v e n i r e . È u n luogo magico dove il presente convive rispettosamente con il passato, dove storia e bel- lezza, e tanto ottimo cibo e vino, si fondono in un'espe- rienza italiana indimenticabi- le. Spoleto, in Umbria è la "città più pura" d'Italia Live extraordinary days in Italy and fall in love with the historical, cultural, and gastronomic richness of this country. 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