L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-3-2025

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GIOVEDÌ 3 APRILE 2025 www.italoamericano.org 40 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO La prima descrizione delle terre di California merito del calabrese Gemelli Carrieri L'insenatura di Capo Vaticano, a pochi km da Taurianova (Ph© Ralligeller | Dreamstime.com) E ra nato in un piccolo borgo calabrese troppo piccolo per i suoi sogni che spaziavano al di là dell'oriz- zonte. Giovanni Francesco Gemelli Carreri decise di trasfor- mare in realtà. Dei suoi viaggi sono rimaste poche tracce, in parte perse nelle nebbie del tempo e tra il silenzio della sto- riografia ufficiale ma lui potreb- be essere stato tranquillamente l'ispiratore per Jules Verne del romanzo "Il Giro del Mondo in 80 giorni". Nato tra il 15 e il 17 ottobre 1648 a Radicena, borgo situato nel territorio dell'Aspromonte e attualmente inglobato nel comu- ne di Taurianova, compì i suoi studi nel collegio dei Gesuiti di Napoli e si laureò in Giurisprudenza. Deciso a intra- prendere l'attività di avvocato, il giovane rimase a Napoli ed entrò nella Giudicatura del Regno, svolgendo funzioni giudiziarie presso l'amministrazione del Vicereame, dal 1671 al 1685. In quest'ultimo anno, per gravi con- trasti, abbandonò l'impiego dando inizio al suo primo viag- gio al di fuori dei confini del Regno e visitando in soli sei mesi l'Italia, la Francia, l'Inghilterra, i Paesi Bassi e la Germania. Nel 1686 partecipò alla guerra contro i Turchi in Ungheria dove, nel corso della battaglia per la presa di Buda (2 sett. 1686), rimase ferito. Tornato a Napoli nel 1687, il giurista decise di lasciare traccia scritta della sua esperienza di guerra e dei suoi viaggi europei, pubblicando in collaborazione con l'archeologo napoletano Matteo Egizio "Relazione delle Campagne d'Ungheria" (1689) e "Viaggi in Europa" (1693). Dopo una breve parentesi ripartì alla volta dell'Ungheria distinguendosi, sotto il comando del duca Carlo V di Lorena, espresso invito dell'ambasciatore polacco, al seguito diplomatico di quella nazione. Durante il suo soggiorno in Persia visitò quelle che sembravano essere le rovine dell'antica città di Persepoli per poi raggiugere una località che il indicata come Bander-Congo, sul Golfo Persico e da lì salpò alla volta dell'India, approdando a Daman il 10 gennaio del 1695. Arrivato in un territorio infe- stato da numerosi conflitti tra i principi del Sud dell'India e il Gran Mogol, riuscì comunque ad ottenere udienza privata e rifiutata la proposta dello stesso di restare al suo servizio, ripartì per Goa, dove incontrò il viceré portoghese per circa due ore. Da Goa, via mare, il 4 agosto 1695 raggiunse Macao, dove fu accol- to nel convento dei padri agosti- niani spagnoli. Quindi, si recò a Canton, il 19 agosto, tra la mera- viglia sia dei francescani spagno- li, sia dei gesuiti portoghesi, i quali erano convinti, malgrado le ripetute smentite, che fosse un inviato segreto del papa mandato in Cina a prendere informazioni tanto sugli ordini religiosi quanto sui problemi attinenti la giurisdi- zione episcopale. I frati lo aiuta- rono a trovare una guida e un domestico per raggiungere Pechino, dove fece il suo ingres- so il 6 novembre 1695. Dopo aver visitato la Grande Muraglia, il 24 gennaio 1696 rientrò a Canton e l'8 aprile, lasciò la Cina per recarsi nelle Filippine di cui visitò l'interno e nel quale ebbe spesso contatti con il governatore. Imbarcatosi ancora una volta su un galeone spagnolo, raggiunse il Messico. Nel suo viaggio intorno alla Terra, Carreri riservò una tappa fondamentale all'esplorazione della terra americana. Il solitario viaggiatore calabrese ha lasciato ai posteri la prima descrizione esauriente delle terre della California e dell'estremo lembo nord che in seguito sarebbe dive- nuto lo stato dell'Oregon. Nei suoi sei volumi dedicati all'impresa, quello sull'esperien- za americana riveste ancora oggi un grandissimo significato geo- grafico, etnologico e antropolo- gico, per le accurate descrizioni e le osservazioni attente sulle popolazioni native. Carreri si imbarcò quindi alla volta de L'Avana, da dove partì infine per fare rientro in Europa. Giunse a Cadice nel 1698, e dopo aver attraversato la Francia e l'Italia, arrivò a Napoli il 4 dicembre 1698. "Giro Intorno al Mondo" (1699) e "Voyage du Tour du Monde" rappresentano il suo tri- buto alla letteratura da viaggio, oltre a essere stati lo spunto per il popolare romanzo scritto due secoli dopo da Jules Verne. durante la battaglia di Mohács del 12 ag. 1687. Apprezzato per il suo valore militare dal giova- ne principe Eugenio di Savoia, dall'ambasciatore spagnolo Carlo Emanuele d'Este marchese di Borgomanero e dall'imperatore d'Austria Leopoldo I., Carreri venne reintegrato nella magistra- tura del Regno di Napoli ma solo per un tempo limitato, due bienni come auditore. A conclusione dei quattro anni (tra il 1689 e il 1693) che lo avevano visto ope- rare a Lecce e all'Aquila, lascian- do di sé, soprattutto nella città abruzzese, un ottimo ricordo, Gemelli Carreri si ritrovò senza un lavoro soddisfacente. Chiuso nella sua scalata alla carriera pro- fessionale dall'assenza di origini aristocratiche, Careri non resse alla frustrazione di dover rinun- ciare al suo futuro nei tribunali e decise di abbandonare l'Italia. Il 13 giugno del 1693 partì da Palmi. Al fratello, un ecclesiasti- co, prima di partire aveva riferito che il suo obiettivo era quello di visitare la Terrasanta e il grande Impero cinese. Preso congedo dai suoi più stretti amici e colla- boratori, giunse, dopo aver toc- cato Malta e Alessandria, al Cairo, dove venne accolto dal console francese in Egitto. Dopo aver ammirato le piramidi e altri luoghi antichi, si recò a Gerusalemme. Rientrato ad Alessandria, ripartì per Costantinopoli. Nella capitale dell'Impero turco fu però arresta- to dalle autorità locali che lo accusarono di spionaggio, men- tre visitava i navigli che veniva- no equipaggiati in vista della guerra contro Venezia. Ottenuta la scarcerazione grazie all'imme- diato intervento del console fran- cese Gemelli Carreri si imbarcò per poi raggiungere Trebisonda, dopo aver attraversato l'Armenia e la Georgia. Il 17 luglio 1694, giunse in Persia a Isfahan, dove poté assistere alla salita al trono del nuovo scià Husain ibn Sulaiman, aggregandosi, per GENEROSO D'AGNESE

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