L'Italo-Americano

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 1 MAGGIO 2025 S o n o c a t t o l i c a , come la maggior parte degli italia- n i d e l l a m i a generazione. Cre- sciuta da nonni devoti, mi hanno insegnato a fare il segno della croce nel modo giusto e a conoscere le paro- le di tutte le preghiere. Oggi, a l l a v e n e r a n d a e t à d i 4 7 anni, rimango spirituale e c a t t o l i c a , m a n o n v a d o a m e s s a o g n i d o m e n i c a . Prego, ovviamente. Solo che non esattamente come mi ha insegnato mia nonna tanti anni fa. Come per molti altri italiani – e cattolici in tutto il mondo – il mio legame con la Chiesa non è lo stesso di quello delle generazioni precedenti. Eppure, la figura del Papa è sempre rimasta saldamente al suo posto, una costante, una certezza, una p r e s e n z a s t a b i l e , u n p o ' come un vecchio insegnante di liceo con cui non sempre si va d'accordo, ma che fon- damentalmente si rispetta. C i s o n o i s t i t u z i o n i c h e vanno oltre la fede persona- l e , e p e r m o l t i i t a l i a n i i l Papa è una di queste. La sua morte, per quanto atte- s a , l a s c i a d i e t r o d i s é u n silenzioso senso di assenza. Non lo definirei esattamente disorientamento, ma qualco- sa di più vicino alla sensa- zione di perdere qualcuno che è sempre stato lì, anche se non gli si prestava molta a t t e n z i o n e . U n p o ' c o m e quello che molti nel Regno Unito hanno provato alla scomparsa della Regina Eli- s a b e t t a : s e g n a l a f i n e d i un'era che si pensava sareb- be durata per sempre. Papa Francesco era di salute cagionevole da tempo. N e g l i u l t i m i a n n i , a v e v a subito interventi chirurgici, aveva sofferto di dolori per- sistenti ed era sempre più c o s t r e t t o s u u n a s e d i a a rotelle; il Vaticano aveva occasionalmente minimizza- to la gravità delle sue condi- zioni, ma le segnalazioni di v i s i t e i n o s p e d a l e e r a n o diventate più frequenti. Alla fine, è morto all'età di 88 anni, in seguito a una breve m a g r a v e c o m p l i c a z i o n e legata a un'infezione respira- toria. Il Vaticano ha annun- ciato la sua morte la mattina presto e, quasi istantanea- mente, le campane hanno iniziato a suonare a morto. Non solo a Roma, ma in città e piccoli centri in tutta Italia. La reazione del Paese è stata rapida ed emotiva. Ero seduta in giardino, a prende- re il primo caffè della gior- nata, a guardare i miei gatti che scorrazzavano in giro, quando un'improvvisa fitta di tristezza mi há colpito profondamente il cuore e una domanda mi è salita alle labbra: "E adesso?". France- sco è il terzo Papa (se inclu- d i a m o P a p a R a t z i n g e r , s c o m p a r s o d o p o e s s e r s i dimesso ed era noto come Papa emerito) a scomparire durante la mia vita: Gio- vanni Paolo II è stato il Papa della mia giovinezza: fu eletto l'anno in cui nacqui e, fino all'età di 27 anni, quan- do dicevo il Papa pensavo ai suoi occhi paterni. Bene- detto XVI era una mente meravigliosa, uno dei più grandi teologi del XX e del- l ' i n i z i o d e l X X I s e c o l o ; amava gli animali, soprattut- to i gatti, proprio come me. È stato anche spesso diffa- mato per essere nato in Ger- mania sotto una dittatura ed essere stato costretto, come tutti i suoi contemporanei, a far parte di un regime in cui scegliere da che parte stare non era un'opzione: lo so per esperienza personale, perché i miei nonni appartenevano a l l a s u a g e n e r a z i o n e e l a stessa cosa è successa anche a loro. E posso garantirvi che i miei nonni non erano fascisti. Q u a n d o J o r g e M a r i o Bergoglio, il primo gesuita e il primo Papa latinoameri- cano, è stato eletto nel 2013, i l m i o p r i m o p e n s i e r o è stato: "Ha scelto il nome del m i o S a n t o ! " , d a t o c h e m i c h i a m o F r a n c e s c a e s o n o stata battezzata il 4 ottobre, giorno di San Francesco d'Assisi. Ma, oltre al mio l e g a m e p e r s o n a l e c o n i l nome, c'è molto altro da dire su di lui, visto che si è dimo- strato una presenza piutto- s t o a n t i c o n v e n z i o n a l e i n Vaticano fin dall'inizio. Ha rifiutato gli appartamenti papali, scegliendo di vivere a Santa Marta, dove viveva quando ha partecipato al Conclave che lo ha eletto. Viaggiava con un bagaglio a mano, indossava abiti sem- plici e scarpe ortopediche, e spesso improvvisava discor- s i . L a s u a i m m a g i n e – abbracciare i disabili, lavare i piedi ai prigionieri, sorride- re dolcemente ai bambini – e r a q u e l l a d i v i c i n a n z a e i n f o r m a l i t à . M a n o n e r a , come alcuni potrebbero sup- porre, semplicemente genti- le. Aveva una volontà forte e sapeva come affermarla. La sua posizione sulla riforma interna del Vaticano, sulla t r a s p a r e n z a f i n a n z i a r i a e sulla responsabilità episco- p a l e n e i c a s i d i a b u s o h á dimostrato la sua capacità di agire con decisione, e a volte impopolarità. Francesco ha anche posto urgente attenzione su que- stioni spesso trascurate dai pontificati precedenti. La sua enciclica del 2015 Lau- dato Si' – nel titolo troviamo un altro riferimento al suo (e mio!) omonimo – ha segna- to una svolta nell'impegno della Chiesa sulle questioni ambientali. Ha parlato chia- ramente di cambiamento cli- m a t i c o , i n q u i n a m e n t o e distruzione della biodiver- sità, insistendo sul fatto che non si trata solo di questioni scientifiche o politiche, ma morali. Ha inquadrato l'eco- logia come cura e ha visto il p i a n e t a c o m e p a r t e d e l l o stesso quadro morale che governa le relazioni umane. Questo ha toccato corde ben oltre il mondo cattolico, così come la sua volontà di aprire conversazioni sull'inclusione – v e r s o l e c o m u n i t à LGBTQ+, verso le donne e verso coloro che si sono a lungo sentiti emarginati dal discorso religioso. Diciamo che, se non ha cambiato la dottrina, ha cer- tamente cambiato tono. Per m o l t i , è s t a t o u n i n i z i o . Certo, non tutti sono d'ac- cordo con il suo approccio: nessun Papa nella storia è stato universalmente accet- t a t o , e B e r g o g l i o n o n h a fatto eccezione. È stato criti- cato sia dalle fazioni conser- vatrici all'interno della Chie- s a c h e d a v o c i p i ù progressiste che ritenevano che non fosse andato abba- stanza lontano. Ma questo, in un certo senso, non fa che confermare quanto il suo p a p a t o s i a s t a t o a t t i v o e impegnato. C i s o n o i m m a g i n i c h e hanno colto questo stato d'a- n i m o m e g l i o d i q u a l s i a s i affermazione, ma una, in p a r t i c o l a r e , m i è r i m a s t a impressa: Papa Francesco, disteso nella papamobile, condotto attraverso il centro di Roma nel suo ultimo viag- gio verso Santa Maria Mag- giore. La gente si è assiepata lungo le strade lungo il per- corso di sei chilometri, molti si sono sporti dai finestrini per salutare o semplicemen- te guardare. Alcuni si sono f a t t i i l s e g n o d e l l a c r o c e . Altri sono rimasti immobili. Il Colosseo sullo sfondo, le strette vie della capitale, la folla, a tratti silenziosa, a t r a t t i c h e s c a n d i v a i l s u o nome: "Un ultimo abbraccio al Papa", dicevano in molti, e lo era davvero. L a m o r t e d i u n P a p a è sempre un momento di tran- sizione; chiude un capitolo e n e a p r e u n a l t r o . M a c ' è anche una pausa, per quanto b r e v e , i n c u i l e p e r s o n e riflettono non solo sull'uo- mo, ma su cosa la sua vita abbia significato per loro, su cosa abbia rappresentato la sua presenza. Per coloro che hanno visto Papa Francesco cercare di avvicinare la Chie- sa al mondo, quel ricordo rimarrà. Non ha fatto tutto. Nessuno lo fa. Ma ha fatto abbastanza per essere ricor- dato. Papa Francesco dove si trovava meglio, in mezzo alla gente (Photo: Xantana/Dreamstime) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO U n u l t i m o a b b r a c c i o a l P a p a : l ' a d d i o a Francesco

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