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GIOVEDÌ 26 GIUGNO 2025 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Gattuso è il nuovo Ct della Nazionale. La prima missione è riportare (finalmente) l'Italia al Mondiale STEFANO CARNEVALI C asting complicato ma completato. Dopo l'eso- nero di Luciano Spalletti - a seguito del pesante ko in Norvegia, che potrebbe aver compromesso, dopo solo una partita, le nostre possibilità di accesso diretto al prossimo Mondiale - la Figc ha cominciato un complicato e articolato 'casting' per individuare il pros- simo allenatore della Nazionale. Da un lato la carenza di alle- natori di 'spessore' a disposizio- ne, dall'altro l'obiettiva difficoltà dell'incarico (risollevare dal baratro la Nazionale, evitando ad ogni costo la terza esclusione consecutiva dalla Coppa del Mondo) hanno fatto sì che la ricerca condotta dal presidente Gravina e dal suo staff fosse par- ticolarmente difficile. DIETROFRONT DI RANIERI - Mentre l'Italia - con il giubilato Spalletti ancora al posto di comando - preparava la delicata sfida interna contro la Moldova (che si sarebbe dovuta sommergere di gol, per migliora- re la differenza reti, ma si è bat- tuta solo 2-0, con qualche incer- tezza di troppo), il presidente federale giocava la propria parti- ta sul tavolo delle trattative: il prescelto, per ricoprire l'incarico di Selezionatore azzurro, era Claudio Ranieri. Il tecnico romano sembrava davvero essere l'uomo del desti- no: dopo aver completato l'enne- sima grande impresa della pro- pria carriera (il pazzesco finale di stagione con la Roma, portata, dalle secche del fondo classifica, a un passo dalla Champions), aveva dato l'addio alla panchina giallorossa (annunciando, per la seconda volta, un 'pensionamen- to'), accettando un ruolo dirigen- ziale in seno alla società capitoli- na, che non sarebbe stato incom- patibile con il compito di Selezionatore. In più il carisma di 'Sir Claudio' (davvero un maestro nel gestire lo spogliatoio, così come le 'piazze' più calde), unito al suo savoir-faire (Ranieri è ormai un uomo 'trasversale', che gode di credito e riscuote simpa- tie in ogni ambiente legato al cal- cio) e alla sua fama di 'aggiusta- tutto' (la riscossa della Roma di quest'anno è solo l'ultima delle sue imprese: in quasi 40 anni di carriera, il tecnico capitolino ha portato il Cagliari dalla C1 alla A, ha riportato la Fiorentina nella massima serie, ha conquistato titoli con il Valencia, ha fatto tor- nare il Monaco in Ligue 1, ha vinto la Premier League alla guida del piccolo Leicester - uno dei trionfi più sorprendenti degli ultimi anni -, ha salvato la Sampdoria nel 2019/20 e, nel 2022, ha riportato il Cagliari in Serie A al primo tentativo, man- tenendo la categoria nell'anno successivo) rendevano Ranieri il profilo ideale per provare a risol- levare i destini di una Nazionale sempre più 'ripiegata su sé stes- sa' e incapace di uscire dal circo- lo vizioso di pressioni e insuc- cessi. Per 48 ore sembrava fatta: Ranieri avrebbe mantenuto il ruolo direttivo all'interno della Roma, in concomitanza al nuovo advisor a tempo pieno) si è fatta sentire, così come la voce dei tifosi giallorossi (delusi), unita al retropensiero che mantenere il piede in due mondi (quello azzurro e quello giallorosso) sarebbe, alla lunga, stato troppo difficile. Ha poi sicuramente inciso un po' di stanchezza: solo poche settimane prima - in trionfo -, Ranieri aveva dichiara- to conclusa la storia di allenatore (come aveva fatto nel 2022, ritornando solo per 'salvare' il Cagliari - "la mamma" - e, poi, la Roma - "la moglie"-). mento. E di rinuncia. L'URGENZA DELLE ALTERNATIVE - Incassato - inaspettato, per come era andata la trattativa - il rifiuto di Ranieri, Gravina si è gettato con urgenza sulle alternative. Scartato Stefano Pioli - che pure piaceva - in virtù del suo pre-contratto con la Fiorentina, ha anche accanto- nato l'ipotesi di un Mancini-bis (con l'ex selezionatore che, con grande tempismo, proprio nelle ore dell'esonero di Spalletti, aveva ammesso di aver sbagliato a dimettersi dalla panchina volta sedutisi in panchina (non a caso erano tutti e tre senza squa- dra). Gattuso è subito parso in van- taggio: era quello che vantava le panchine più prestigiose (aveva guidato, tra le altre, Milan e Napoli), mentre Cannavaro aveva lavorato tanto in Campionati lontani dal calcio che conta (campione in Cina e Ct della Nazionale asiatica) e De Rossi, dopo l'esperienza con la Spal, aveva allenato solo la 'sua' Roma (facendo intravedere belle intuizioni, prima dell'esonero - velocissimo e misterioso - in avvio dell'ultimo Campionato). Gattuso, poi, sembrava avere anche le caratteristiche 'tecniche' più consone alla situazione azzurra: abituato a gestire ambienti complicati, l'ex media- no del Milan non ha un sistema di gioco di riferimento (ha fatto giocare le proprie squadre con il 4-2-3-1, con il 4-3-3, ma anche con la difesa 3, prediligendo sempre il mettere a proprio agio i calciatori) e fa di grinta e cuore (proprio quello che alla Nazionale manca da tempo) le componenti più importanti delle proprie squadre. RINGHIO DI SICUREZZA - I colloqui tra Gravina e Gattuso hanno fugato ogni dubbio: l'Italia è di Ringhio che, con le sue sicurezze ("Questa è un'im- presa difficile, ma penso di far- cela"), ha già cominciato a rivita- lizzare il depresso ambiente azzurro. Contratto di un anno, un solo obiettivo: qualificare l'Italia al Mondiale 2026. Poi si vedrà. IL RESTO DELLO STAFF Assieme all'ex centrocampista, entrano nello staff della Nazionale maggiore Leonardo Bonucci, Gianluca Zambrotta e Simone Perrotta. Gli ultimi due collaboreranno con Cesare Prandelli, che torna in Azzurro con il compito di governare il mondo delle giovanili. A fianco di Gattuso è confermato, come capodelegazione e 'mentore', Gianluigi Buffon (che è stato decisivo nella scelta del nuovo Ct). "LAVORO, NO RIVOLU- ZIONE" - Gattuso, nella confe- renza stampa di presentazione, ha mostrato idee chiare: annun- ciando che non ci sarà "nessuna rivoluzione, ma tanto lavoro" e dichiarando come l'obiettivo pri- mario sia ricostruire un gruppo. "I giocatori ci sono - ha detto il nuovo Selezionatore -, ma vanno messi in condizione di esprimer- si: va costruita la squadra". Il tempo stringe: già a inizio set- tembre, l'Italia affronterà Estonia e Israele. Inutile dire come due vittorie (possibilmente larghe) siano assolutamente imprescindi- bili. Il nuovo commissario tecnico della Nazionale azzurra Rino Gattuso (© Agenzia LiveMedia | Dreamstime.com) incarico di Ct. Con lui si sperava di riportare serenità, senso di apparenza e 'normalità' in seno al sempre più 'confuso' gruppo azzurro. Poi, invece, è arrivato il clamoroso dietrofront, con Ranieri che, ha comunicato a Gravina di averci ripensato: la pressione dei Friedkin (che, per la Roma, volevano un senior Rimettersi ancora in gioco, a 73 anni, nell'avventura più sti- molante, ma anche più comples- sa della carriera forse sarebbe stato un po' troppo. E, allora, con il passare delle ore, entusiasmo ed orgoglio per la chiamata di Gravina si sono affievoliti. E, alla fine, è partito il mes- saggio WhatsApp di ringrazia- azzurra nel 2023). La rosa dei 'papabili', quindi, si è ristretta a tre ex glorie della Nazionale: Gennaro Gattuso, Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi. Tre grandi calciatori, tre bandiere dei loro club e anche della sele- zione azzurra, ma tre allenatori che - almeno sin qui - non hanno raccolto grandi risultati, una