L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-10-2025

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GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2025 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Mediterraneo sempre più caldo: ha temperature tropicali, specie aliene e racconta gli oceani che avremo Sta cambiando il panorama sottomarino (© Zagor | Dreamstime.com) (Ph©Jokerproproduction | Dreamstime.com) U n passo in avanti per la ricerca sull'olivo e per la valorizzazione del patri- monio agricolo italiano: per la prima volta è stato completato e pubblicato il sequenziamento completo del Dna delle varietà italiane "Frantoio" e "Leccino", due tra le più importanti cultivar italiane di olivo. Il lavoro, frutto della collaborazione tra l'Istituto di Produzioni Vegetali della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, la King Abdullah University of Science & Technology e l'Arizona Genomics Institute, è stato appe- na pubblicato sulla rivista Scientific Data del gruppo Springer-Nature. Per la varietà Frantoio questo è il primo sequenziamento geno- mico mai pubblicato a livello mondiale. Anche per Leccino, i dati oggi disponibili sono più completi e accessibili rispetto a precedenti studi, pubblicati solo di recente da gruppi stranieri. Non solo: è la prima volta che si mettono a confronto in modo così dettagliato i genomi di que- ste due cultivar italiane, partico- larmente interessanti per le loro G l i o c e a n i s e q u e s t r a n o oltre il 40% dell'anidri- de carbonica (mitigando così i cambiamenti climatici) e assorbono circa il 90% del calo- re dell'atmosfera (rinfrescando il pianeta). Queste funzioni, c o m e l a p r o d u z i o n e d i c i b o (quasi il 30% delle proteine tota- li), e ossigeno (circa il 50% di tutto quello disponibile), dipen- dono dalla loro salute. Oggi però è sempre più evidente che mari e oceani si sono ammalati: si stan- n o a c i d i f i c a n d o e s c a l d a n d o troppo velocemente, soprattutto il nostro Mediterraneo, con effetti negativi sugli organismi marini e sugli ecosistemi. Nella Giornata internazionale del Mediterraneo il Wwf Italia ha rilanciato un articolo a firma di Roberto Danovaro, professore di biologia marina all'Università Politecnica delle Marche e presi- dente della Comunità scientifica del Wwf Italia, pubblicata sul- l ' u l t i m o n u m e r o d i P a n d a , magazine dell'associazione che d i c e : " I n q u e s t o « o c e a n o i n miniatura possiamo osservare i cambiamenti come fossimo in un gigantesco laboratorio natu- rale. In questo modo possiamo c a p i r e e p r e v e d e r e a n c h e l a risposta dei grandi oceani ai cambiamenti globali". L'assorbimento dell'anidride carbonica ad esempio, determina una diminuzione del pH delle acque marine poiché scioglien- dosi in acqua forma acido carbo- n i c o : i l p r o b l e m a è c h e i l Mediterraneo è una delle regioni più sensibili con un pH diminui- to in media fino a quasi 0,2 unità rispetto al secolo scorso e conti- nua a diminuire a una velocità 3 volte più elevata rispetto alle aree oceaniche. Bassi valori del pH hanno effetti negativi sulla crescita, riproduzione e resisten- za ai cambiamenti ambientali di molte specie marine. In partico- lare, ne soffrono gli organismi che producono scheletri calcarei, come cozze, gorgonie, coralli, spugne e ricci di mare. Temperature troppo alte favo- riscono poi la penetrazione di m o l t e s p e c i e t r o p i c a l i c o m e m i c r o a l g h e , p i a n t e m a r i n e e pesci esotici stanno entrando sempre più numerosi attraverso il Canale di Suez che dal Mar Rosso o dall'Atlantico. Essendo p i ù a l o r o a g i o i n a c q u e p i ù calde, si stanno diffondendo s e m p r e p i ù a n c h e n e l n o r d Mediterraneo. Molte specie del Nord-Mediterraneo, quelle del G o l f o d i T r i e s t e o d e l M a r Ligure, preferiscono acque più fredde e sono messe in forte dif- ficoltà dalle ondate di calore estivo, quando le temperature possono raggiungere 30-30,5°C, valori non tollerati da molte spe- cie anche costiere. Durante le estati super calde, come quella del 2024, le tempe- rature tra luglio e agosto, in con- dizioni meteorologiche partico- lari con stagnazione delle acque i n s i e m e s a l g o n o b e n o l t r e i 3 0 ° C , r i s c a l d a n d o l e a c q u e anche oltre 30 metri di profon- dità. Qui vivono molti organismi sessili (ovvero attaccati alla roc- cia) come le gorgonie, il corallo rosso, le spugne o i bivalvi che subiscono un forte stress: se il riscaldamento è molto forte e prolungato molti di questi orga- nismi muoiono, spesso a causa dello sviluppo di infezioni e patologie favorite dal calore e dallo stress. A partire dalla fine degli anni '90 in molte aree del Mediterraneo, dalla Corsica alla Liguria della Costa Azzurra alla Riviera del Conero in Adriatico, hanno visto morie massive, con la perdita in poche settimane della fauna marina. Il risultato è un panorama sottomarino deser- tificato, soprattutto tra la costa e i 30 metri di profondità. Queste m o r i e h a n n o e f f e t t i n e g a t i v i anche sulla pesca perché riduco- no le possibilità di crescita dei giovanili di molte forme ittiche. Purtroppo, è quello che sta avve- nendo anche in questa prima parte dell'estate 2025. Uno degli effetti collaterali dell'eccessivo riscaldamento estivo legato ai cambiamenti cli- matici, continua il Wwf, è l'alte- razione della quantità di cibo disponibile agli organismi mari- ni. In larga parte la fonte prima- ria di cibo è dovuta ad alghe microscopiche, ma le macroal- ghe sono importanti e con le ondate di calore crolla la loro p r o d u z i o n e c o n c o n s e g u e n t e carestia per le specie marine che u t i l i z z a n o q u e s t e r i s o r s e . L'ondata di calore del 2024 ha spazzato via molte foreste di grandi alghe brune e praterie sommerse di Posidonia oceanica che arricchivano gli habitat delle coste italiane. Molte di queste non hanno recuperato nel 2025. Un metodo efficace per ridur- re l'impatto dei cambiamenti cli- matici è quello di proteggere la biodiversità. Recenti studi hanno dimostrato che un sistema ricco di specie resiste molto meglio ai c a m b i a m e n t i c l i m a t i c i d i u n sistema impoverito. Laddove non si manifestano segnali di resilienza sarà necessario inter- venire con il restauro ecologico. Da Pisa all'Arizona: sequenziato il dna delle più importanti cultivar di olive italiane differenze nella resistenza alla siccità e alla salinità. Lo studio ha permesso di analizzare e con- frontare le strutture genetiche delle due varietà. In particolare, è stato possibi- le scoprire come i genomi di "Frantoio" e "Leccino" siano in gran parte costituiti da sequenze ripetute di Dna ed in particolare da quelli che in letteratura sono conosciuti come "Long Terminal Repeats". Interessanti sono le differenze strutturali tra i due genomi, con 22469 delezioni, 21218 inserzioni e solo 33 inver- sioni in Frantoio rispetto a Leccino. Studiando in dettaglio il genoma, in Frantoio sono stati individuati 59777 geni. Di que- sti, 47201 sono stati considerati altamente affidabili e 37061 geni sono stati annotati con successo dal punto di vista della loro fun- zione. In Leccino, sono stati identificati 67103 geni, di cui 53302 con un'alta qualità e 37606 geni annotati. Lo studio svela i segreti del genoma di questi alberi millena- ri, aprendo nuove frontiere per la loro protezione alla luce dei cambiamenti climatici.

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