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GIOVEDÌ 27 NOVEMBRE 2025 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Italia imbattibile con Cobolli e Berrettini: storico tris in Coppa Davis e si sogna già il poker delle squadre britanniche, si tra- sformano. Nel girone di qualifi- cazione hanno ottenuto 3 vittorie su 5 dentro le mura amiche, dove hanno ceduto solo contro il Belgio. L'ultimo risultato - il roboante 7-1 contro la Macedonia del Nord - ha ulte- riormente caricato l'ambiente. Moduli di riferimento sono il 4- 1-4-1 o il 4-2-3-1, con tanta interscambiabilità nella trequarti d'attacco. Wilson (Fulham) è il bomber dei Dragoni e, dietro di lui, ruotano Brooks (Bournemouth), Ampadu (ex Venezia e Spezia) e la stellina Brennan Johnson. Sulla corsia destra, in difesa, occhio anche all'arrembante terzino del Nottigham Forest: Neco maggiore per gli Azzurri sarà rappresentato da… loro stessi. I fantasmi dei due fallimenti mon- diali consecutivi e dei tracolli con la Norvegia potrebbero far giocare la nostra squadra - che, seppur priva di campioni assolu- ti, non è così debole - al di sotto delle proprie possibilità. E non sarebbe la prima volta. Molto importante, quindi, sarà il lavoro di Gattuso e del suo staff: i playoff di marzo andranno pre- parati benissimo soprattutto dal punto di vista mentale, dando al gruppo azzurro certezze e consa- pevolezza delle proprie qualità. Ecco perché l'auspicato 'stop' al Campionato, a ridosso degli spa- reggi, potrebbe essere decisivo: qualche giorno di ritiro, per fare davvero 'gruppo', potrebbe fare la differenza. Williams. Insomma: a Cardiff ci aspetterebbe una trasferta certa- mente delicata, ma - se giocassi- mo a mente sgombra - affatto insuperabile. Anche la Bosnia non va sottovalutata: per quanto inserita in un raggruppamento tutt'altro che proibitivo, la Nazionale balcanica è stata a 13' dallo staccare anticipatamente il pass per il Mondiale. Vinceva, in casa dell'Austria e l'avrebbe quindi scavalcata in classifica, se non fosse stato per un gol di Grigoritsch al 77'. Edin Dzeko resta il faro di questa squadra: la sua tecnica e il suo carisma fanno ancora la differenza anche se il peso dell'età (ha 39 anni compiu- ti) - come dimostra il suo rendi- mento recente in quel di Firenze - comincia a farsi sentire. Il Ct Sergej Barbarez - che ha preso la guida della Nazionale 18 mesi fa - ha cambiato molto, conferman- do in pianta stabile, oltre a Dzeko, solo Vasilj (il portiere del St. Pauli) e Kolasinac (ma il difensore atalantino è reduce da un lunghissimo infortunio). Nel suo 4-2-3-1 sono da tenere d'oc- chio Muharemovic (difensore del Sassuolo, che sta disputando un campionato discreto), Bajraktarevic (giovanissimo talento del PSV Eindhoven) e, se recupererà dai problemi fisici, il 'vecchio' Demirovic, sempre pronto ad inserirsi alle spalle di Dzeko. Anche il 'Bilino Polje' è un 'catino' caldissimo ma, obiet- tivamente, il tasso tecnico della Bosnia pare decisamente inferio- re a quello del Galles. I NOSTRI FANTASMI - Con ogni probabilità, il pericolo Matteo Berrettini (Ph © Agenzia LiveMedia | Dreamstime.com) STEFANO CARNEVALI CONTINUA DA PAG 38 T erza Coppa Davis conse- cutiva, come non accade- va dai tempi degli Usa dei cinque successi di fila completati nel 1972 (dal 1968 al 1971, però, vigeva la regola per cui il deten- tore del torneo era direttamente ammesso alla finale). A cui fa il paio la vittoria azzurra, per due anni di fila, nella Bille Jean King Cup (la 'Davis femminile'). Negli ultimi due anni, il dominio italiano nel tennis 'a squadre' è stato totale. Per trovare qualcosa del genere, si deve tornare all'e- poca dei grandi 'miti', quando le competizioni non individuali avevano un peso specifico deci- samente maggiore (e quando ci riuscirono l'Australia 1964-1965 e gli Usa 1978-1979 e 1981- 1982, guidati, tra gli altri, da gio- catori del calibro di Roy Emerson, Margaret Smith Court, John McEnroe e Martina Navratilova). IL MOVIMENTO - Alla vigilia di questa Davis 'bologne- se' aveva tenuto banco la rinun- cia di Sinner (il numero 1, per poter pianificare al meglio il pro- sieguo della propria stagione, aveva annunciato che a Bologna non ci sarebbe stato): senza il tennista più forte, l'Italia sarebbe comunque stata competitiva? Capitan Volandri aveva predica- to calma, sicuro di avere a dispo- sizione altri giocatori di primo livello. E - forse andando anche oltre le più rosee aspettative - l'Italia gli ha dato ragione: nei tre turni del torneo non ha perso neppure una partita (vincendo per 2-0 contro Austria, Belgio e Spagna). Questo trionfo è l'enne- sima conferma della profondità di tutto il nostro movimento ten- nistico: nelle tre affermazioni di Davis consecutive, infatti, i pro- tagonisti sono cambiati (ma non i risultati, certificando che la nostra Nazionale è forte e 'profonda'): se nel 2023 Sinner fu 'supportato' da Arnaldi e Sonego e lo scorso anno Jannik ebbe in Berrettini il proprio part- ner principale, mentre in questa edizione i protagonisti sono stati proprio Berrettini e Cobolli. Anche a livello individuale, poi, i risultati continuano ad essere impressionanti. Sinner è, ovvia- mente, il punto di riferimento per il nostro tennis (è stato numero 1 del Mondo per ben 66 settimane e, senza la sospensione seguita al caso Clostebol, sarebbero potute essere persino di più; ha conse- guito poi 14 titoli in tornei ATP, Finals comprese), ma dietro di lui si muovono con vigore e sicu- rezza Darderi (4 titoli ATP in stagione), Berrettini (3 titoli ATP) e Cobolli (2 titoli ATP). Senza dimenticarsi di Musetti, numero 8 nel ranking. A livello di punti totali ATP, tra i primi 100 giocatori del ranking, abbia- mo addirittura superato gli USA. E anche tra le donne sta andando bene: la leader è Jasmine Paolini, che ha raggiunto due finali nei tornei dello Slam (Roland Garros e Wimbledon) e ha vinto gli Internazionali di Roma, qualifi- candosi anche (seconda volta) per le WTA Finals. TROPPO FORTI, ANCHE PER LA SPAGNA - Dopo dei quarti di finale piuttosto agevoli contro l'Austria (2-0 piuttosto netto, in cui Cobolli ha dominato Misolic e in cui Berrettini ha controllato Rodionov - con qual- che sofferenza solo nel secondo set) e le emozioni della semifina- le contro il Belgio (più agevole il compito di Berrettini contro Collignon, rispetto alla 'marato- na' di Cobolli contro Bergs), in finale l'Italia ha dovuto vederse- la con la Spagna. Orfane (per infortunio) di Alcaraz, le Furie Rosse, nei preliminari, non ave- vano completato un percorso netto (2-1 sia contro la Repubblica Ceca, sia contro la Germania), ma rappresentavano comunque un ostacolo serio per le ambizioni di 'tris' degli Azzurri. Nel primo incontro di finale, Berrettini è stato devastante, contro un Carreno Busta, poco sicuro e sovrastato fisicamente, finisce 2-0 (6-3, 6-4) e per il ten- nista romano è così arrivato addirittura l'undicesimo successo di fila in Coppa Davis. Ben diversa, invece, la partita di Cobolli. Complici l'emozione e - soprattutto - la stanchezza dovuta alla lunghissima semifinale, il Fiorentino è partito malissimo, cedendo a Munar il primo set in 34' (1-6). Anche la seconda par- tita sembrava indirizzarsi a favo- re dell'Iberico (che conquista immediatamente un break), ma l'interruzione del gioco, occorsa per un malore ad uno spettatore, ha contribuito a ribaltare l'iner- zia del match. Nella pausa, Cobolli ha potuto riordinare le idee e, tornati in campo, è parso un altro giocatore. Dopo il tem- pestivo contro-break, l'Azzurro ha imposto il ritmo del gioco e, pur con qualche sbavatura di troppo e un po' meno lucidità del solito, ha completato la rimonta. Il pubblico - specie nel terzo set - ha fatto la propria parte e ha sospinto Cobolli fino al break del 6-5 e poi al definitivo 7-5 che ha catapultato l'Italia nell'Olimpo del tennis. La vittoria è pesante (senza perdere una partita e in assenza del proprio giocatore migliore) ed è storica. Volandri, dopo la partita, non ha mancato di sotto- linearlo: "Dopo i primi due trion- fi di Davis non avevo pianto, ma oggi sì: ci tenevo tanto e la vitto- ria è arrivata dopo emozioni straordinarie. Questa squadra è formidabile e giovane: ci diverti- remo anche negli anni a venire". Adesso si può e si deve continua- re a sognare. Qualcuno ha detto poker…?
