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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE 2013 www.italoamericano.com 5 L'Abruzzo? Per gli americani è uno dei 21 posti nel mondo dove è meglio vivere da pensionati doM seRAFINI Negli ultimi tempi, l'Abruzzo è entrato nel mirino della stampa nazionale italiana, giapponese, inglese ed americana per via dei suoi artisti e del suo lifestyle. In Inghilterra, Lucy HughesHallett, scrittrice di storia della cultura, ha pubblicato un libro intitolato "The Pike", poi uscito in America con il titolo "Gabriele D'Annunzio". In America, la rivista "Live and Invest Overseas" ha classificato l'Abruzzo come uno dei 21 posti nel mondo dove è meglio risiedere da pensionati. Analisi poi rilanciata dal sito web "The Huffington Post". La rivista ha anche scritto che per la qualità della vita (lifestyle), "l'Abruzzo è la nostra scelta migliore in Italia". Di recente, l'edizione nazionale de "Il Messaggero" ha dedicato molto spazio allo scultore Venanzo Crocetti di Giulianova, autore della Porta dei Sacramenti a San Pietro in Vaticano, e che oggi ha una mostra personale a Palazzo Venezia a Roma. Nel libro di Hughes-Hallet, l'Abruzzo viene chiamato con il The Huffington Post: "Per lifestyle l'Abruzzo è la scelta migliore" vecchio nome (pre-1963) di "Abruzzi" e la recensione sul quotidiano londinese "The Telegraph" descrive la Regione come "selvatica". Il giornale non è stato tenero né con l'autrice, né con il soggetto o con gli italiani. Sull'autrice, il recensore si chiede addirittura "perché l'abbia scritto, sapendo che i lettori ne sarebbero stati nauseati dopo pochi capitoli". Su D'Annunzio, dopo aver ricordato che il suo nome di battesimo era Gabriele Rapagnetta, il recensore utilizza una citazione dell'autore inglese (coevo di d'Annunzio) W. Somerset Maugham: "Nessun giorno è così morto come il giorno prima di ieri, ed è questo che si merita D'Annunzio". Infine sugli italiani: "Gli italiani si annoiano facilmente e nessuno lo ha capito meglio di D'Annunzio". Molto più comprensiva è stata invece la recensione sul "The New York Times" che ha ricordato il 150mo anniversario della nascita del poeta e come questo fosse uno "scrittore prolifico e carismatico". Passando poi ad offrire un quadro dell'Italia dopo la Prima Guerra Mondiale che potrebbe essere una critica attuale ha scritto: "Divisa socialmente, economicamente devastata, politicamente disfunzionale, con i due partiti dominanti più interessati a proteggere i loro stessi interessi che quelli del bene pubblico". In occasione dei 100 anni della nascita di Venanzo Crocetti, "Il Messaggero" ricorda le 85 scul- L'Abruzzo è una regione dell'Italia centrale tra mar Adriatico e Appennino ture esposte a Palazzo Venezia ed il Museo Crocetti sulla via Cassia a Roma, dotato di un'area riservata ai ricordi dell'Abruzzo dell'artista, con quadri raffiguranti contadini e pescatori. Una curiosità è che, seppur Crocetti abbia avuto un rapporto odioamore con la sua Giulianova, alcuni giuliesi non hanno apprezzato il fatto che il quotidiano di Roma abbia accostato la città all'antica rivale Teramo, indicandone la provincia. Come riportato da "The Japan Times", la mostra di Crocetti a Palazzo Venezia, segue due sue esposizioni a Tokyo, la prima presso The Hakone Open-Air Museum e la seconda all'Iwaki City Art Museum. Infine, "AmericaOggi", il principale quotidiano italiano fuori d'Italia, così come ha fatto lo stesso L'Italo Americano che diffonde la voce dell'Italia e promuove la cultura degli italiani sulla West Coast, ha dato spazio alla celebrazione dello scrittore John Fante nel suo paese abruzzese d'origine, Torricella Peligna, grazie alla presenza del figlio Dan Fante, anch'egli scrittore. Dal dramma dell'8 settembre e dalle ceneri della II Guerra Mondiale alla rinascita de L'Aquila con Enrico Mattei AMedeo esposIto All'indicazione del Parco del Sole sarà aggiunto il nome di Enrico Mattei, come è stabilito nella convenzione tra il Comune dell'Aquila e l'Eni che così ufficializzerà la concessione dei fondi per la ricostruzione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, gravemente ferita dal terremoto, e per il rifacimento del parco pubblico adiacente. È un'apprezzatissima concessione di fondi che non può non richiamare alla mente di quanti hanno i capelli bianchi (come chi scrive) della profonda intesa tra Enrico Mattei, colui che impose l'Italia fra le sette società petrolifere mondiali, e L'Aquila, dove si visse il dramma dell'8 settembre 1943, dei circa seicento ufficiali dell'esercito, molti dei quali finiti nei campi di concentramento in Germania, che erano al comando dei settemila soldati di stanza in città. "Lorenzo mandami a Milano tutti i periti minerari diplomati all'Istituto tecnico dell'Aquila, sia aquilani e sia di altre zone abruzzesi. Li occuperò, come mi chiedi, all'Agip". Questa, in sintesi, la risposta di Mattei data nel 1954 al suo collega parlamentare Lorenzo Natali, con il quale rinsaldò l'amicizia proprio sui banchi di Monte- La Basilica di Collemaggio sarà ristrutturata dopo i danni causati dal sisma del 2009 che colpì L'Aquila citorio, dopo essere stati nelle fila dei partigiani cattolici. Era il tempo in cui la città, come l'Italia, usciva dalle "ceneri della guerra" ed aveva estremo bisogno di dare un futuro ai propri giovani. E Natali si assunse questo compito, pensando soprattutto ai ragazzi dei Salesiani, compresi i circa 25 periti minerari (i Vitaliani, i Duronio, i Cococcetta, i Villani, i Fanella etc.) che divennero dipendenti apprezzati dell'Agip. Dopo questi giovani anche molti altri professionisti aquilani furono "chiamati" a Milano da Enrico Mattei, per cui, su mandato dell'amministrazione civica, il sindaco del tempo, Angelo Colagrande, nel 1955, in una solenne cerimonia (solenne per quel tempo, ovviamente) svoltasi all'Aquila, consegnò al "benefattore dei giovani aquilani"e presidente dei Partigiani cattolici, le chiavi d'oro della città. Mattei, così, divenne "aquilano", come rilevò Lorenzo Natali. Ed allora, l'indicazione del suo nome accanto a quella del Parco del Sole non dovrebbe essere solo un mero riconoscimento a colui che costituì il colosso Eni, bensì un vero e proprio "perenne ringraziamento degli aquilani tutti", che potrebbe concretizzarsi, a lavori ultimati nel parco, Enrico Mattei con l'istallazione di un busto in onore dell'"aquilano" Enrico Mattei. Si troverebbe immerso, a ben guardare, nel "campo minerario", dove i giovani dell'Istituto tecnico industriale svolgevano le loro esperienze dirette di mineralogia, che comprendeva anche le grotte esistenti sotto le mura di cinta, nel lato di via Strinella, dell'allora manicomio, oggi complesso sanitario e culturale di Collemaggio.