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8 www.italoamericano.com L'Italo-Americano GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2013 In Trentino domina l'ambiente e cresce una 'cattedrale vegetale' dove l'arte si sposa con la natura FABRIZIo Del BIMBo Due momenti molto suggestivi hanno caratterizzato quest'anno, in Trentino, il X Forum Greenaccord per la Salvaguardia del Creato: il primo si è svolto ad Arte Sella, precisamente a Malga Costa, dove sono stati inaugurati i lavori con una conferenza dello storico Franco Cardini, l'altro a Montagnaga di Pinè. Arte Sella è una manifestazione internazionale di arte contemporanea, nata nel 1986, che si svolge nei prati, nei boschi della Val di Sella. Dal 1996 il progetto si è sviluppato lungo una strada forestale sul versante sud del monte Armentera: si è così delineato un ideale percorso chiamato ArteNatura, lungo il quale il visitatore può vedere le opere e allo stesso tempo godere delle particolarità ambientali del luogo. La manifestazione si pone non solo come esposizione qualificata di opere d'arte, ma anche e soprattutto come processo creativo: l'opera è seguita giorno per giorno nel suo crescere e l'intervento dell'artista deve esprimere il rapporto con la natura basato sul rispetto, traendo da essa ispirazione e stimolo. Le opere sono tridimensionali, perché ottenute con sassi, foglie, con rami o tronchi; raramente sono utilizzati oggetti, materiali o colori artificiali. Alla chiusura della manifestazione molte opere sono abbandonate al degrado e si inseriscono nel ciclo vitale della natura; altre iniziano invece un percorso che le porta nei musei, nelle gallerie d'arte, in vari spazi espositivi in Italia o all'estero. La "Cattedrale Vegetale" i- Il lago della Serraia nell'altopiano trentino di Piné deata dall'artista lombardo, Giuliano Mauri, è stato il progetto principale dell'edizione 2001 di Arte Sella. È ubicata nei pressi di Malga Costa ed ha le dimensioni di una vera cattedrale gotica composta da 3 navate formate da 80 colonne di rami intrecciati, alte 12 metri e di 1 metro di diametro; all'interno di ognuna è stato messo a dimora un giovane carpino. Con i tagli e le potature saranno adattate a formare, fra qualche anno, una vera e propria "Cattedrale Vegetale". Il secondo momento, quello finale del Forum, che ha trattato temi di ecosostenibilità e comunicazione, si è tenuto a Montagnaga di Piné, sull'altopiano di Piné, dove si incontrano splendidi laghi come quello di Serraia. Il Santuario di Piné, ampliamento della chiesetta di Sant'Anna in Montagnaga, eseguito nel 1740 da Antonio Brusinelli, presenta alla devozione dei pellegrini una copia della Madonna di Caravaggio dipinta da Elena Zambaiti nel 1729 e benedetta dalla Vergine nell'apparizione dell'8 settembre 1729. Il Santuario fu ampliato nel 1881 e l'immagine fu incoronata l'11 agosto 1894. La Vergine, vestita di bianco con il rosario in mano, appare il 14 maggio 1729 alla pastorella Domenica Targa. La Madonna riappare a Domenica in una cappella della chiesa il 26 maggio dello stesso anno con il Bambino in braccio. Le apparizioni si ripetono l'8 settembre in chiesa e il 10 settembre dello stesso anno a Pralongo. La quinta ed ultima apparizione mariana avviene il 26 maggio 1730. La Cattedrale Vegetale opera dell'artista lombardo Mauri Sul luogo della prima manifestazione venne eretto nel 1887 un monumento in metallo fuso, rappresentante la scena dell'apparizione. Nel 1900 fu eretto, sul punto culminante del colle un maestoso monumento al Redentore, in stile risorgimento, contenente una riproduzione della Scala Santa di Roma. Il nuovo tempio fu consacrato il 26 maggio 1751. Lo stile è barocco, è a forma di croce ad unica navata e contenente 16 pregevoli tele del XVIII secolo, racchiuse in cornici lavorate a stucco, e la tela della Madonna di Caravaggio. L'altare maggiore, in marmo policromo è dedicato a Sant'Anna e sullo sfondo absidale si trova la pala della santa, opera di Francesco Unterberger del 1747. Nel braccio destro è collocato un altare con l'immagine taumaturga benedetta dalla Madonna nell'apparizione dell'8 settembre. Nel braccio sinistro il terzo altare è dedicato alla Madonna del Carmine e a Sant'Antonio. La calotta dell'abside ha un affresco di Duilio Corompai di Venezia con la prima apparizione della Vergine nel bosco della manifestazione mariana. Molte le eccellenze enogastronomiche del territorio: "Cembrani Doc" è il nome del recente consorzio che riunisce sei produttori di vino e due di grappa, aziende familiari in sinergia per promuovere l'eccellenza enogastronomica e il territorio cembrano attraverso il sito www.cembranidoc.it, dove saranno messi in vendita vini, spumanti e grappe. Si segnalano l'azienda vinicola Nicolodi Alfio, e la distilleria Pilzer. Per alloggiare in zona l'hotel Belvedere (www.familyhotelbelvedere.it) offre una nuova ed ampia area wellness, oltre ad un'ottima cucina tipica. Sul Gran Sasso a San Pietro alla Ienca per riflettere sul legame tra fede e scienza eMANuelA MeDoRo Fino ad una decina di anni fa, San Pietro alla Ienca era una semplice chiesetta di pietra alle falde del massiccio del Gran Sasso, raggiungibile a piedi attraverso impervi sentieri, oppure in macchina attraverso una stradina stretta e poco sicura. In origine un luogo noto solo a pastori ed agricoltori della zona. Oggi si chiama Santuario Gio- vanni Paolo II ed è un luogo frequentato, strade larghe a senso unico e luoghi di ristoro, nati per l'impegno dell' Associazione "Ci vediamo alla Ienca". Il luogo è cresciuto nel ricordo di un illustre personaggio che frequentava la chiesina, più o meno in segreto, Papa Woytila, che, amante della montagna, riusciva a trovare ore di tempo libero per re- Papa Giovanni Paolo II amava passeggiare in montagna carsi lì dove si raccoglieva in preghiera e meditazione, nel silenzio del verde. Più in là, sempre lungo il massiccio del Gran Sasso, ci sono i Laboratori Nazionali di Fisica Nucleare, sotto terra, nelle viscere della montagna, isolati dal resto del mondo. Il fondatore di questi laboratori, Antonino Zichichi, ha ricevuto quest'anno il premio "San Pietro alla Ienca" a riconoscimento della sua opera scientifica e del contributo alla crescita culturale e materiale della zona. Antonino Zichichi ha centrato il suo discorso di ringraziamento per il premio proprio su una frase di Papa Woytila, "La scienza e la fede sono un dono di Dio", cercando di riavvicinare il mondo dell'immanente e quello del trascendente, quello della fede e quello della ragione, della chiesa cattolica e della scienza, tanto diversi per opere e pensieri. Insomma, il Gran Sasso, i laboratori sotterranei di fisica nucleare ed il santuario di San Pietro alla Ienca a breve distanza l'uno dall'altro, sono stati il luogo ideale per riproporre un discorso vecchio Il fisico Antonino Zichichi fondatore dei laboratori sotterranei del Gran Sasso di secoli. Bellissimo sì, purtroppo limitato al luogo ed alla persona. Infatti tanti premi Nobel per la medicina, la fisica, la chimica, l'economia (pensiamo, per esempio, a Rita Levi Montalcini) sono vissuti o vivono ed operano in Usa o in Nord Europa, mondi largamente cristiani e protestanti, aperti all'accettazione di tutte le religioni, dove il Papa di Roma, con tutte le problematiche teologiche ed etiche, esiste poco o per niente. Quindi, lasciando volutamente da parte il discorso di Zichichi, si pensi solo al futuro sviluppo della zona, sicuramente legato alla diffusa fede popolare in quell'ama- tissimo Papa che sta per diventare santo. Che fare? Speriamo non megalomani e devastanti colate di cemento. Meglio sarebbe un luogo di incontro, semplice e ben inserito nell'ambiente circostante, adatto a riunioni, incontri e brevi soggiorni per accogliere gente stanca delle città, in cerca di vita sana, di momenti di silenzio e di un ambiente pulito, non inquinato. Insomma si auspica che il luogo rimanga il più possibile intatto, e che offra a tutti la naturale semplicità ed il contatto con la natura della montagna, che tanto piacevano a Papa Woytila.