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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2013 www.italoamericano.com 5 Padula-New York-Palermo: al Columbus Day e in un premio rivive la memoria del coraggioso poliziotto italo-americano Joe Petrosino Anche quest'anno una delegazione dell'Associazione Internazionale "Joe Petrosino" di Padula (Salerno) sarà a New York, per partecipare ad eventi e manifestazioni organizzate per il Columbus Day. Tra le tante, nel Palazzo di vetro sede dell'Anps sezione di New York-New Jersey (Associazione nazionale Polizia di Stato) intitolata proprio a Joe Petrosino, si terrà l'appendice americana della XIII Edizione del Premio Internazionale "Joe Petrosino". La delegazione di cui fa parte Giovanni Melito Petrosino, presidente onorario nonché pronipote di Joe Petrosino, su invito della sezione New YorkNew Jersey, parteciperà alla cerimonia di deposizione, al World Trade Center, di una corona di fiori da Anps Usa, alla presenza di una folta rappresentanza della Polizia di Stato Italiana, dei vertici del Port Authority, del diret- tore del 9/11 Memorial & Museum e di personalità civili e militari newyorkesi. Quest'anno la XIII edizione del premio svoltasi a Padula, paese natale del leggendario poliziotto italo-americano, ha assegnato il premio a Federico Cafiero De Raho (procuratore della Repubblica di Reggio Calabria), alla memoria di Don Pino Puglisi considerato il primo martire della Chiesa vittima di mafia (quest'anno ricorre il ventesimo anniversario del suo barbaro e vile assassinio) e alla memoria di Peppino Impastato, giornalista e attivista noto per le sue denunce contro le attività mafiose a seguito delle quali fu assassinato, vittima di un attentato il 9 maggio 1978. Il premio prevede anche la premiazione a New York (dove Petrosino ha svolto la sua azione di contrasto alla criminalità) di Graziano Perri, Capo del Settore Padula ricorda anche con una via, la storia del celebre concittadino Indagini Giudiziarie del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Firenze. L'Associazione Internazionale "Joe Petrosino" intende in tal modo tenere sempre alta la guardia nella lotta contro il crimine, assegnando ogni anno il premio, intitolato al Lt. Joe Petrosino, a coloro che si sono particolarmente distinti nella lotta al crimine, lungo quella direttiva che costituisce il percorso di vita e lavoro del mitico poliziotto: Padula (dove nacque), New York (dove svolse la sua azione), Palermo (dove venne assassinato). L'Associazione Internazionale "Joe Petrosino" si è costituita nel 1999 per contribuire a sensibilizzare le coscienze e diffondere la cultura della legalità. A tale scopo la città di Padula ha voluto affidare alla stessa associazione la gestione del Museo allestito nella casa natale dell'illustre poliziotto, in via Giuseppe Petrosino, nel cuore del centro storico, dove tra le altre cose è conservata la divisa del poliziotto naturalizzato americano. CHI FU PETROSINO - Giuseppe Petrosino (detto Joe) nacque a Padula il 30 agosto 1860. Emigrò, giovanissimo, nel 1873 alla volta di New York col padre Prospero, sarto, e l'intera famiglia composta dalla madre, da due sorelle e da tre fratelli. In un primo momento, si adattò a tutti i mestieri, studiò la lingua inglese frequentando corsi serali, e il 19 ottobre 1883 si arruolò nella polizia di New York, indossando l'uniforme da poliziotto con la placca d'argento con numero 285. Dopo un breve periodo di rodaggio come agente di pattuglia nella Tredicesima Avenue, cominciò a scalare i gradini della gerarchia, imponen- Il poliziotto italo-americano celebre per la lotta alla mafia, la "Mano nera" dosi per i suoi sistemi di lavoro che si ispirarono a passione per il mestiere, grande fiuto, intelligenza, senso di responsabilità, alta professionalità. Il suo grande sogno e scopo della vita fu uno solo: sconfiggere la mafia, allora contraddistinta col nome di Mano Nera. Compì imprese leggendarie e meritorie, guadagnandosi persino la stima del Presidente degli Stati Uniti, di cui era grande amico e dal quale aveva grandissima considerazione. A trent'anni, promosso detective, passò al servizio investigativo; nel 1895 è il Presidente Roosvelt in persona a nominarlo Sergente e nel 1905, con la promozione a Tenente, gli viene affidato il comando dell'Italian Legion, cioè gruppi di agenti italiani, a suo giudizio indispensabili, per combattere la Mano Alla parata della 5th Avenue, sfilano l'orgoglio italiano e la candidatura de L'Aquila a capitale culturale Dopo qualche giorno in Belgio, dove ha partecipato al congresso degli Abruzzesi nel mondo (Cram), Goffredo Palmerini, collaboratore de L'Italo Americano, è negli Stati Uniti con una delegazione in qualità di ambasciatore dell'Aquila e dell'Abruzzo per una missione che lo impegnerà fino al 17 ottobre. Sarà a New York a guidare la delegazione internazionale dell'Anfe, l'Associazione Nazionale Famiglie Emigrati negli eventi del Columbus Day e per partecipare il 14 ottobre alla famosa parata sulla Quinta Avenue, la più grande manifestazione dell'orgoglio italiano negli States. In programma poi una visita all'Università di Princeton per incontrare Sara Teardo, curatrice con Susan Stewart della traduzione inglese del romanzo postumo di Laudomia Bonanni "La rappresaglia" (The Reprisal). All'incontro anche il drammaturgo aquilano Mario Fratti, che dal L'Anfe promuove scambi culturali, assistenza e tutela degli immigrati Alla parata sulla 5th Avenue anche una delegazione di abruzzesi 1963 vive a New York, in vista della presentazione del romanzo della Bonanni, il 25 aprile 2014. Previsto inoltre un incontro al Calandra Institute della City University of New York e una visita a Casa Zerilli Marimò, oltre a contatti con esponenti della comunità italiana nella Grande Mela, per illustrare, su espresso incarico del Comitato promotore, la candidatura dell'Aquila a Capitale Europea della Cultura 2019 (www.laqui-lacapitale.eu). Proprio dal congresso Cram, con i delegati delle comunità abruzzesi di tutto il mondo, con una mozione approvata all'unanimità, è giunto un forte sostegno alla candidatura dell'Aquila a Capitale della Cultura, una scelta che darebbe impulso alla ricostruzione della città ferita consentendole, a dieci anni dal terremoto, di mostrare il ricco patrimonio artistico ed architettonico, i valori ambientali, la sua storia, la qualità delle sue produzioni. Nera. Dichiarò guerra ed assicurò alla giustizia boss di alto calibro, che nessun corpo di polizia era mai riuscito a prendere, con imprese funambolesche e travestimenti, che gli consen- La casa museo a Padula tirono di vivere più da vicino il complesso mondo della mafia. A lui solo viene attribuita la grande intuizione di aver capito che la mafia, in New York, aveva le sue radici in Sicilia, tant'è vero che intraprese un viaggio in Italia, diretto appunto in Sicilia, per infliggerle il colpo mortale. Fu ricevuto dall'allora Presidente del Consiglio Giolitti dal quale ricevette in regalo un orologio d'oro e dopo essersi fermato per qualche giorno a Padula, nella sua casa natale ove c'era il fratello Michele rimpatriato (e dove continuarono a vivere fino ai nostri giorni i parenti di Giuseppe: fratello, nipoti, pronipote), partì alla volta della Sicilia. Avviò un grosso lavoro che l'avrebbe portato a sconfiggere definitivamente la mafia, ma la sera del 12 marzo 1909, nella piazza Marina di Palermo, fu raggiunto alle spalle da quattro colpi di rivoltella che lo uccisero. Proprio per il suo impegno nella difficile missione di scoprire i legami tra mafia siciliana e quella di New York, per le virtù civiche e lo spirito di servizio, nel 2008 gli è stata attribuita, in memoria, la medaglia d'oro al merito civile della Repubblica italiana.