Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/218322
12 www.italoamericano.com L'Italo-Americano GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE 2013 I grandi problemi del cinema italiano visto da Hollywood e attraverso l'esperienza della regista Martino DoM SERAFINI Santa Monica, California. È noto che il cinema italiano sia in coma. Come si è arrivati a questo punto e come se ne può venir fuori è l'argomento che L'Italo-Americano ha affrontato all'American Film Market con la sceneggiatrice-regista Federica Martino, incontrata alla principale fiera cinematografica di Hollywood. Federica Martino risiede sia a Roma che a New York City, si è laureata alla New York University e ha insegnato recitazione negli Usa dopo aver diretto sia opere cinematografiche, come "Beauty Queen Olivia" che televisive, come "L'ultima battuta" per Rai2. Per Martino, il problema principale è che in Italia "non c'è una vera infrastruttura. Tutto funziona in modo casuale e un film di successo rappresenta un fenomeno impossibile da replicare". A chi bisogna dare la colpa? Per Martino, nel sistema vigente interagiscono tre elementi ed ognuno presenta lacune: "Per prima cosa il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha creato una forma di dipendenza con un rapporto fiduciario con alcuni produttori che non rischiano mai in proprio. Parliamo di circa 15 persone al massimo. Questi produttori lavorano con il solito gruppo di registi. C'è bisogno di produttori veri". Il terzo problema? "È rappresentato dalle reti: Rai e Mediaset. Con pochissime eccezioni, queste non accettano presentazioni (i cosiddetti pitches su cui si basa il sistema americano) e finanziano film con i soliti produttori e registi". In questo modo, "con l'opera finanziata sia dal Ministero che dalla rete, il produttore non ha incentivo a vendere il prodotto all'estero, né ad avere un dialogo con il pubblico italiano". Parliamo ora delle soluzioni. "Per prima cosa il Ministero dovrebbe abolire il 'reference system' (si chiama proprio così, all'americana) il quale assegna dei punti se si è associati a un'opera che ha vinto qualche premio a uno dei 5 festival principali. Ad esempio, il mio punteg- La regista Federica Martino gio - dice a L'Italo-Americano Federica Martino - è 21 e dovrei arrivare a 100 perché questo possa contribuire al finanziamento dei miei progetti. La formula più efficace sarebbe quella di basarsi sulle pre-vendite (sistema canadese) dove il contributo finanziario viene concesso solamente se un progetto è pre-venduto a una rete, un servizio di video-on-demand, streaming o a un distributore; con tanto di contratto da utilizzare come garanzia per un prestito bancario. Le reti, o chi commissiona l'opera, dovrebbero finanziare solamente una parte del costo, lasciando al produttore il compito di far quadrare i conti con le vendite all'estero". In questo modo si ha la garanzia di un prodotto ben accettato in tutto il mondo, inclusa l'Italia, il cui pubblico oggi si identifica più coi film americani che con quelli italiani. Quindi come può un operatore al di fuori di questa "casta" produrre film? "Ricorrendo - conclude la sceneggiatrice-regista alle film commission, utilizzando tax credit e tax shelters e ottenendo pre-vendite all'estero e coproduzioni". 'Giusta': storia di coraggio e fede all'Aquila film festival "Giusta" di Giuseppe Tandoi, prodotto da Esprit Film e sostenuto dal Mibac, è stato proiettato in anteprima all'Aquila Film Festival. Il regista, pugliese ma aquilano d'adozione, diplomato in regia all'Accademia dell'Immagine dell'Aquila, già autore del film "La città invisibile", ha raccolto intorno a sé una troupe giovane proveniente in parte dall'Accademia per raccontare la storia di Santa Giusta di Bazzano, una delle prime evangelizzatrici del territorio aquilano e dell'Abruzzo. Una città come L'Aquila, privata delle sue antiche pietre e ancora immersa in una lunga ricostruzione, ha bisogno di ricordare le sue radici. "Giusta" arrivò quando ancora L'Aquila non esisteva. Giunse accompagnata dai familiari (Giustino, Felice, Fiorenzo e Umbrasia, tutti Santi), dall'antica città pugliese di Siponto, l'attuale Manfredonia, portando un seme di speranza e il germoglio del Cristianesimo, in gran parte sconosciuto nel III sec d.C. nelle terre d'Abruzzo, nell'area della Conca aquilana. Giusta era una bella fanciulla, desiderata da molti, che aveva reso possibili molti miracoli. Perseguitata e catturata dai Romani per la fede cristiana, venne martirizzata, gettata prima in un forno, dove però le fiamme si rifiutarono di bruciarla, poi finita con frecce e lance. Il suo amore e la sua fede furono stimolo per le popolazioni locali per resistere alle persecuzioni, che la ricordarono per la sua santità fino a quando, nel Medioevo, il culto si diffuse in tutto l'Abruzzo. La prima chiesa a lei innalzata, dove fu conservato il corpo, è a Bazzano. All'Aquila sorge la bella chiesa dedicatale, una delle più antiche, che dette il nome ad uno dei quarti dell'originaria città. La storia di Giusta, liberamente rielaborata in questo film, è un delicato ma forte racconto di fede e coraggio. Nel cast giovani attori: la pugliese Claudia Lerro, l'abruzzese Andrea Bartolomeo, e l'aquilano: Claudio Marchione.