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2 www.italoamericano.com L'Italo-Americano GIOVEDÌ 5 DICEMBRE 2013 Giovani senza lavoro oggi e senza pensione domani FIRENZE, chiesti 30 anni per Amanda Knox - Il nuovo processo per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher è tornato al punto di partenza, dopo la sentenza di assoluzione ricevuta in appello dai due imputati: la studentessa americana di Seattle Amanda Knox e lo studente pugliese Raffaele Sollecito. Nel formulare le richieste di condanna l'accusa ha sostenuto che due persone hanno colpito Meredith con due coltelli (Amanda e Raffaele), mentre una terza abusava di lei (Rudy). Alla ricostruzione della requisitoria nel processo d'appello bis alla Corte d'Assise di Firenze è seguita la richiesta delle pene: 30 anni per Amanda Knox e 26 per Raffaele Sollecito, per l'accusa di omicidio volontario. Mentre Rudy Guede è già stato condannato a 16 anni di carcere con patteggiamento per l'omicidio che si consumò a Perugia il primo novembre 2007. Amanda e Raffaele, dopo alcuni anni in carcere sono tornati in libertà, scarcertati con la sentenza di secondo grado che ha annullato i 26 anni comminati in primo grado all'americana e i 25 inflitti al pugliese. PERUGIA, intossicati nella casa dell'omicidio della Kercher - Non c'è pace per la villetta di via della Pergola, a Perugia, dove nella notte tra il primo e il 2 novembre del 2007 venne uccisa Meredith Kercher. Nella casa, rimasta a lungo vuota dopo il delitto della giovane studentessa inglese, otto persone di origini marocchine, fra le quali due neonati, sono rimaste intossicate dal monossido di carbonio. Le loro condizioni non destano preoccupazione. L'intossicazione, involontaria, è stata causata da una stufa difettosa. BERGAMO, ricerche finora vane dell'omicida di Yara Gambirasio - Gli investigatori non si arrendono e continuano l'immensa opera di comparazione di massa di profili genetici. Sono passati tre anni, da quando il 26 novembre 2010 un uomo rimasto sconosciuto rapì, a Brembate Sopra (Bergamo), la tredicenne Yara Gambirasio, che poi venne trovata uccisa tre mesi dopo in un campo a pochi chilometri di distanza, a Chignolo d'Isola (Bergamo). Il disastro che si è abbattuto in Sardegna ripropone l'annoso problema della mancanza di risorse economiche per la messa in sicurezza del territorio italiano. "Sostenere che queste sciagure accadono perché non ci sono le risorse finanziarie disponibili per la tutela e la manutenzione del nostro territorio risulta difficile, soprattutto a fronte dei 43,88 miliardi di euro che vengono incassati ogni anno dallo Stato e dagli Enti locali dall'applicazione delle imposte ambientali, di cui il 99% finisce invece a coprire altre voci di spesa. I soldi ci sono, peccato che ormai da quasi un ventennio vengano utilizzati per fare altre cose". Così il segretario della Cgia di Mestre (confederazione degli artigiani), Giuseppe Bortolussi dopo la recente elaborazione realizzata dal centro studi. Risulta infatti che solo l'1% delle imposte ambientali pagate dai cittadini e dalle imprese italiane all'Erario e agli Enti locali è destinato alla protezione dell'ambiente. Passando ai dati, e gli ultimi disponibili riguardano il 2011, a fronte di 43,88 miliardi di euro di gettito incassati dall'applicazione delle cosiddette imposte "ecologiche" sull'energia, sui trasporti e sulle attività inquinanti, solo 448 milioni di euro sono andati a finanziare le spese per la protezione ambientale. La Cgia sottolinea che la selva di tasse e imposte ambientali che grava sugli italiani è lunghissima e i tre grandi capitoli su cui insistono le imposte "verdi" sono: energia, trasporti e inquinamento. Come dire che tutta quella serie di imposte che gli italiani pagano continuamente quando fanno il pieno all'autovettura, quando saldano la bolletta della luce o del gas/metano, il bollo dell'auto o l'assicurazione dell'auto, non vanno a sostenere le attività di salvaguardia ambientale per le quali sono state introdotte ma sono disperse altrove.