L'Italo-Americano

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 12 DICEMBRE 2013 Scena di pathos Formelle da orefice Monumento funerario con Adone morente. Terracotta policroma della seconda metà del III sec. a.C. si trova nei Musei Vaticani. Il famoso monumento fu rinvenuto nel 1834. Vi è raffigurato il mitico giovinetto cacciatore che giace sul letto, ferito a morte. La patetica scena è resa con cura, sia che essa fornisse qualche aggancio con l'estrema vicenda del defunto, sia che fosse prediletta fra i molti temi del mito greco che dal IV secolo in poi popolano la visione etrusca dell'oltretomba. Spesso indicato come urna cineraria, si presenta in realtà come un oggetto concluso nel suo insieme, privo di cavità adatte ad ospitare delle ceneri. Al suo interno si intersecano a scacchiera dei setti di terracotta con funzione strutturale. I fori sulla superficie garantirono l'omogenea areazione dell'argilla durante l'essiccamento e la cottura. Si tratta di un coronamento che veniva posto sopra un'urna. Portale settentrionale del Duomo di Monreale. Lungo il fianco sinistro della cattedrale, vi è il portico più antico, edificato tra il 1547 e il 1569. In stile rinascimentale si apre con undici archi a tutto sesto. In corrispondenza dell'arcata centrale, si apre un secondo portale, i cui battenti bronzei furono realizzati intorno al 1185 da Barisano da Trani. Le formelle che compongono il portale sono ottenute a stampo, rifinite a freddo e applicate su una base lignea, tecnica più vicina all'oreficeria che alla scultura vera e propria, e mostrano influssi arabi e bizantini. Si ispira, sia ai motivi delle stoffe provenienti dall'Oriente sia ai cofanetti eburnei dell'arte bizantina. Diversamente da scultori della sua epoca, Barisano non è un narratore: predilige inserire nelle formelle delle porte figure religiose singole oppure figure statiche e isolate di fantasia. Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Esasperato realismo La Crocifissione e santi di Santa Maria Nuova. Affresco staccato di Andrea del Castagno, databile al 1440-1441 e situato nell'Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze. All'interno di una cornice dipinta che imita un'architettura classicheggiante si trova la Crocifissione di Gesù. La linea di contorno delle figure è vibrante e nervosa ed evidenzia espressivamente le figure, tanto che alcuni parlano di "esasperazione realistica". Nei manti la luce si impasta col colore, con effetti di accentuato luminismo, che arriva ad assomigliare al marmo scolpito nelle vesti bianche. Il Cristo è raffigurato con un'anatomia perfetta, la testa scorciata come se si proiettasse coerentemente verso l'esterno. Le aureole, inclinate, hanno effetti di lustro metallico che le fanno assomigliare all'oro. www.italoamericano.com Virtuosismo rococò Il sacrificio di Ifigenia. È considerato il capolavoro di Giovanni Battista Crosato, pittore (1686-1758) di formazione veneziana, chiamato nel 1753 per realizzare gli affreschi scenografici del Palazzo di Stupinigi a Torino. Oltre alle influenze dei grandi decoratori veneziani, Crosato evidenziò accostamenti con la pittura del Tiepolo, dal quale si distinse per il cromatismo, la luminosità e le tinte delicate. Accanto a temi di grande virtuosismo, manifestò elementi realistici. La sua attività si distinse per la fantasia e per lo stile in cui prevale sicuramente una forte componente rococò. Il suo linguaggio si caratterizza per complessità culturale e cosmopolita, eredità della corte sabauda, e per la sua quasi costante collaborazione con quadraturisti e scenografi. Pennellata frizzante, fattura rapida, e composizione popolaresca. 9 Ossario garibaldino Il sacrario di Pianto Romano. Monumento garibaldino nel territorio del comune siciliano di Calatafimi. Nel 1892, in memoria della battaglia avvenuta il 15 maggio 1860, venne inaugurato il sacrario di Pianto Romano, progettato nel 1885 da Ernesto Basile, che per tutta la vita realizzò edifici pubblici e ville private in diverse località siciliane e dell'Italia meridionale. Contiene un ossario dove sono custodite le spoglie dei caduti, garibaldini, picciotti e borbonici, ed altri cimeli. Sorge proprio nella sommità dell'altura che fu teatro della battaglia, a qualche chilometro dal centro abitato ed ha la forma di un obelisco. È decorato da due altorilievi in bronzo, opera di Giovanni Battista Tassara, raffiguranti lo sbarco a Marsala dei garibaldini e la battaglia di Calatafimi.

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