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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 2 GENNAIO 2014 Argonauti in partenza Altorilievi frontonali. Ritrovati a Tivoli, queste terracotte policrome della fine del IV - III sec. a.C. sono oggi esposte nei Musei Vaticani di Roma. Le figure frammentarie ad altorilievo furono casualmente rinvenute nel 1835 durante i lavori per la sistemazione della zona antistante il Ponte Gregoriano sull'Aniene. La relazione ottocentesca sul ri-trovamento parla già di statue prive di testa, mani e piedi. Il soggetto della rappresentazione è desumibile da una particolarità dell'albero accanto alla quarta figura da sinistra, dalla quale pende una delle zampette posteriori di una pelle di montone, vuota e inerte. Questo dettaglio richiama l'iconografia del vello d'oro e conferma che il tema centrale di questo monumento è la spedizione degli Argonauti. Le figure de-coravano il frontone di un tempio come è dimostrabile dalle loro dimensioni e dalla forte inclinazione. Contenuto patetico Deposizione dalla Croce. Benedetto Antelami, una delle più grandi personalità della scultura romanica nell'Italia settentrionale, lo preparò per il Duomo di Parma nel 1178. L'o-pera datata e firmata manifesta la componente classica e bizantina della raffinata cultura dell'artista. Faceva parte di un pulpito addossato a un recinto presbiteriale poi andato distrutto nel 1556, e di cui sono state recentemente ricuperate nel pavimento alcune lastre. Ha caratteri bizantini nella solenne simmetria della composizione che si svolge entro una preziosa incorniciatura, dove il serrato schieramento dei personaggi si dirada al centro per far campeggiare contro il fondo la dolente curva del corpo di Cristo che viene accolto tra le braccia di Nicodemo. Ed è nella commossa adesione al contenuto patetico dell'episodio l'accento personale dello scultore. Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Gusto decorativista Monumento funebre a Medea Colleoni. A Bergamo, per la Cappella Colleoni, preparò una delle opere più note di Giovanni Antonio Amadeo (del 1470-76 ca). La struttura e i moduli rinascimentali dello schema a pianta centrale sono quasi annullati dalla ricchissima decorazione scultorea e policroma dello sfondo: una soluzione ad effetto che già definisce la personalità artistica di Amadeo, il quale assimilò la cultura fiorentina interpretandola secondo un vivace decorativismo di gusto lombardo. Come scultore adeguò le forme toscane alla tradizione dei lombardi, ora risolvendo il virtuosismo in eleganza e misura compositiva, ora ricercando una dimensione narrativa vivacemente naturalistica entro serrate quinte prospettiche (come nel rilievo con la Carità di sant'Imerio per il Duomo di Cremona). www.italoamericano.com Fredda enfasi Fuga di Attila. Alessandro Algardi raggiunse l'apice della sua fortuna nel 1650 quando, in occasione dell'Anno Santo, venne esposto in San Pietro il modello in gesso a grandezza naturale della colossale pala marmorea con la Fuga di Attila che, commessagli nel 1645, fu da lui terminata nel 1653. Enfatica e fredda al tempo stesso, sembra la traduzione plastica di una tela carraccesca anche per la macchinosa suddivisione in due parti, quella bassa con le due figure affrontate di Leone Magno e del piroettante Attila e quella superiore con San Pietro e San Paolo che si precipitano "in picchiata". Non appare risolto il rapporto tra i primi piani e il carattere quasi grafico delle immagini retrostanti. Di qualità la figura del personaggio accoccolato dietro al Papa che erompe fuori della cornice del quadro. 9 Compattezza plastica Annunciazione di Toeplitz. Gessi del 1931 dello scultore toscano Libero Andreotti che nel gruppo del Novecento, di cui fu figura di primo piano, si distinse per la tendenza alla sintesi plastica, influenzata anche dal recupero della tradizione quattrocentesca toscana. L'Annunciazione è esposta alla Galleria di Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze. Nella sua formazione artistica fu molto importante il soggiorno parigino non solo perchè gli permise di sprovincializzarsi ma, anche attraverso la conoscenza artistica di Rodin, Andreotti (poi illustratore e ceramista) potè acquisire nuove competenze tecniche. In particolare assimilò la ricerca della compattezza nella massa plastica, poi costante della sua arte che si accompagna a un senso della bellezza tradizionale della forma.