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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2014 www.italoamericano.com 8 teReSA dI FReSco Sarà per il titolo "La mafia uc- cide solo d'estate" che il film di Pif, all'anagrafe Pierfrancesco Diliberto, palermitano, sta otte- nendo un grande successo di pubblico e di critica. Oppure c'è effettivamente qualcosa di vera- mente interessante e ben costrui- Nel film si parla anche di Ma- rio Francese, giornalista palermi- tano, ucciso per mano mafiosa trentacinque anni fa. Cronista di "nera" era una delle brillanti firme del Giornale di Sicilia, uno di quelli che andava oltre la noti- zia, con la schiena dritta, che non si fermava davanti alla verità e al pericolo che essa poteva com- Il regista palermitano Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif per riaprire l'inchiesta, per sco- prire colpevoli, mandanti ed ese- cutori del delitto e fu il più pic- colo dei fratelli, Giuseppe, se- guendo lo stesso metodo investi- gativo del padre, cercando tra le sue carte, a convincere il magi- strato Laura Vaccaro a cercare gli assassini di Mario Francese. Leoluca Bagarella, esecutore materiale, Totò Riina e Bernardo Provenzano, mandanti, vengono finalmente condannati, la "Cu- pola" viene fortemente colpita e al giornalista che per primo ave- va "osato" fare il nome di Totò Riina e alla sua famiglia, viene finalmente resa giustizia. Quest'anno nella ricorrenza del trentacinquesimo anniversario dall'efferato delitto di mafia, Corleone, paese di Riina e Provenzano, ha voluto ribadire la sua condanna ai due concittadini che ne hanno così tanto infangato il nome, intitolando una piazza a Mario Francese. Contemporaneamente, a Paler- mo, il sindaco Leoluca Orlando insieme al presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Riccardo Arena e ad altre autorità, ha inti- tolato al giornalista ucciso 35 anni fa, uno spazio verde in viale Campania, luogo in cui avvenne l'omicidio. Il giorno 27, è ormai un appun- tamento che si ripete da circa venti anni anche se con alcune interruzioni, è stato il momento celebrativo per l'edizione 2013/2014 del Premio Giornali- stico Mario Francese che è stato attribuito a Pif ed è stata la prima volta che non è stato un giornali- sta a ricevere il premio ma un regista, attore e protagonista, sceneggiatore e soggettista. La giuria, presieduta dal gior- nalista Gaetano Savatteri, mila- nese di nascita, ma di origini siciliane (i genitori erano di Racal-muto, paese dell'agrigenti- no, tornato poi in Sicilia come studente e come collaboratore del Gior-nale di Sicilia) ha assegnato il premio a Pif perché ha saputo raccontare la mafia con attenzio- ne e profondità degne di un cro- nista di lungo corso. Altri riconoscimenti sono stati consegnati nell'ambito della ma- nifestazione e la giovane Ester Castano, giornalista precaria che ha denunciato coraggiosamente le infiltrazioni della 'ndrangheta nel Comune di Sedriano (in pro- vincia di Milano), ha ricevuto il Premio Giuseppe Francese intito- lato al minore dei figli di Mario che, dopo avere tanto contribuito alla ricerca della verità sul delitto perpetrato dalla mafia ai danni del padre, si tolse la vita. Altre targhe sono state attribui- te a cronisti siciliani e una è an- data pure a Valerio Castaldi del Tg2, autore del servizio-scoop sul trattamento anti scabbia nel centro di accoglienza migranti di Lampedusa. Sono state premiate anche Le- oluchina Savona, sindaco di Cor- leone e Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa per il loro corag- gio di amministrare due realtà diverse, ma entrambe difficili da gestire. Nel momento in cui la mafia tenta di rialzare la testa lancian- do segnali minacciosi per inti- morire la magistratura, il modo ironico, ma insieme impegnato che si legge nel film di Pierfran- cesco Diliberto, aiuta a tenere in vita la memoria, a ricordare, ed è per questo che il premio è certa- mente ben riposto al di là del possesso di un tesserino dell'Or- dine dei Giornalisti che, comun- que, gli verrà consegnato simbo- licamente come "atto di incorag- giamento ad entrare a far parte della "grande famiglia" dell'in- formazione", come recita il co- municato stampa diramato dal- l'Ordine. La premiazione ufficiale con la consegna delle targhe è avvenuta presso l'Istituto Alberghiero Pie- tro Piazza di Palermo il cui pre- side prof. Rosolino Aricò, nel corso della cerimonia, ha intito- lato la sala a Mario Francese. Nel comunicato si legge pure che il premio è stato finanziato esclusivamente dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia e, per la prima volta dalla sua istituzione, non ha ricevuto alcun contributo dalla Regione Siciliana. Targhe per i premiati che pos- sono essere messe a confronto con quelle che tappezzano i muri della città di Palermo, targhe in La giornalista Ester Castano che ha denunciato infiltrazioni criminali Alex Bisconti, interprete del film "La mafia uccide solo d'estate"diretto ed interpretato da Pierfrancesco Diliberto, più noto come Pif to in quei novanta minuti di proiezione cinematografica? L'ironia che sostiene la pellico- la è certamente il modo migliore di parlare ancora una volta di ma- fia, riuscendo però con l'uso di un linguaggio (non soltanto par- lato) diverso dagli stereotipi a cui siamo abituati, a ridicolizzarla proprio per la sua incidenza nella vita di ogni giorno, ed essendo essa stessa l'ironia, la comicità, uno strumento e non un fine. Insomma, è un film che attra- versa confini tra il comico e il tragico, prediligendone la visione attraverso gli occhi disincantati di un bambino che manterrà a lungo la sua innocenza e che ve- drà la sua vita condotta sul filo di una lama che tenterà sempre di spingerlo da una parte che non è quella alla quale affidare il pro- prio io, la propria dignità. Pif è stato aiuto regista nel film "I cento passi" di Marco Tullio Giordana nel 2000, ma finalmen- te ha potuto realizzare con "La mafia uccide solo d'estate" il so- gno della sua vita: fare il regista cinematografico. Dal 2007 conduce per il canale televisivo Mtv "Il Testimone", programma che racconta storie che non occupano spazi sulle pa- gine dei giornali, ma che lui documenta con l'aiuto di una pic- cola telecamera che porta sempre con sé, come se fosse un terzo occhio puntato su una realtà che, proprio per la tecnica adottata, risulta scarna e obiettiva come un pezzo di cronaca "da manuale". portare in un periodo in cui – erano gli anni '70/80 – la mafia non risparmiava nessuno che si frapponesse tra lei e i suoi inte- ressi. Venne ucciso la sera del 26 gennaio 1979, mentre rincasava dopo una giornata di lavoro al Giornale di Sicilia, vicinissimo alla sua abitazione e furono i tre figli maggiori, Giulio, Fabio, Massimo – ne aveva quattro – a vederlo disteso sul selciato im- merso in una pozza di sangue e di acqua piovana, lui che aveva sempre "raccontato" ai suoi let- tori quelle cronache oscure e maledette che, invece, ora vede- vano lui come protagonista, come vittima. Ci sono voluti circa venti anni La mafia non è per tutte le stagioni Il giornalista Mario Francese memoria dei caduti per mano mafiosa che, come una palermi- tana Spoon River, trasudano dolore e insieme ribellione, quel- la di una città che non si rassegna al dolore, che vuole vivere tutte le sue stagioni, ma che è pronta ad annullare l'estate se questa portasse ancora morte, come recita il titolo del film di Pif.