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GIOVEDÌ 24 APRILE 2014 www.italoamericano.com 14 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | IL FORTINO DI SILVIO Belusconi difende il suo fortino La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani In fondo è andata come sperava, come aveva preannunciato ai suoi delfini, quelli che mai, in questi vent'anni, lo hanno abbandonato. In verità, qualcuno ha mollato gli ormeggi, dopo il clamoroso sfratto sancito pure da Alfano, Schifani e Lorenzin. Silvio Berlusconi ha registrato la fuga pure dell'ex, fidatissimo suo portavoce Bonaiuti, anch'esso accasatosi nella casa dei moderati del Nuovo Centro Destra, costola nata da Forza Italia. Gli altri sono rimasti, non meditano contestazioni o addii frettolosi. E così Berlusconi – appuntata la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano che l'ha assegnato, una volta a settimana, ad assistere gli anziani di una struttura di Cesano Boscone, a corredo della condanna a quattro anni per frode fiscale, già passata in giudicato – torna ad affilare le armi. La misura inflittiva, infatti, non limiterà la sua voglia (grande) di fare campagna elettorale in vista della tornata per le Europee e per le Amministrative, programmate nell'ultima settimana di maggio. Berlusconi dovrà rincasare ogni giorno alle 23, non potrà lasciare la Lombardia, ma è autorizzato a raggiungere Roma – dove ha recentemente eletto il proprio domicilio – dal martedì al giovedì. Semplificando: tornerà a frequentare i palazzi della politica, a sfogliare la lista dei potenziali candidati forzisti per lo scranno di Bruxelles, provando – soprattutto – a ridare linfa vitale a un movimento (Forza Italia) che, privato di molte sue anime, immalinconito da divorzi eccellenti, rischiava davvero di arrivare al capolinea della sua avventura, senza più incidere compiutamente. Riecco, Berlusconi, invece, asserragliato nel suo fortino, in quello che, mica tanto tempo fa, veniva etichettato come "cerchio magico". Ora molti interpreti di quel sodalizio hanno preso altre strade, lasciando Silvio solo. Ma il califfo non molla e, con baldanza, l'ha pure esternato. Forza Italia accreditata di meno del venti per cento dei consensi dai sondaggisti, in vista delle Europee? Tranquilli – ha tuonato Berlusconi – se torno in sella, facendo nuovamente campagna elettorale, potremmo facilmente risalire al trenta per cento. Che poi, se davvero riuscisse ad acciuffare in rimonta una simile soglia, significherebbe attestarsi al mozzo del Partito Democratico, oggi accreditato di un trentadue/trentatré per cento dei gradimenti. Sarebbe, oggettivamente, viste le premesse, una sorta di miracolo, un altro che compirebbe Silvio, per nulla appassito dagli anni che passano e dal pressing dei magistrati. Orgoglioso come pochi, Berlusconi ha in animo di tornare prepotentemente in mischia, in sella a un partito che, senza il suo fattivo apporto, ha dimostrato falle e carenze, incapace di esprimere una risorsa della stessa pasta combattiva dell'ex, pluri Premier. Berlusconi incontra Renzi, rinsalda il patto con l'Esecutivo per le riforme. ma lancia nuovamente il guanto di sfida. Mai come stavolta sarà il responso delle urne – si voterà anche per le Amministrative, con importanti Regioni come Piemonte e Abruzzo in attesa di conoscere il loro nuovo Governo – a sancire la sua fine o la sua (ennesima) resurrezione. Saranno gli elettori (nonostante la previsione che vede il fronte dell'astensione attestato sul trenta per cento) a decretare se Berlusconi sia il passato o, ancora, il futuro. Ecco perché l'attesa è tanta. Un salto indietro nel tempo: al Celio si visitano sorprendenti case di epoca romana È passato più di un secolo da quando Germano di San Stani- slao, rettore della Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio, inco- minciò a cercare la sepoltura dei due santi cui è dedicata la basili- ca. San Giovanni e Paolo furono ufficiali della corte imperiale, subirono il martirio e furono sepolti nella loro casa sul Celio nel IV secolo dopo Cristo, all'epoca dell'imperatore Giu- liano l'Apostata. Qualcosa di ben diverso di una semplice se- poltura venne alla luce. Era il 1887, il padre passionista si trovò in una serie di vasti ambienti sotterranei, alcuni con pareti affrescate. Interventi con- dotti successivamente, nel 1913- 14 e nel 1951, hanno riportato alla luce un intero complesso archeologico, una serie di tra- sformazioni e stratificazioni edi- lizie avvenute fra il II secolo e la fine del IV d.c., concluse con la costruzione della basilica sopra- stante, voluta dal senatore Pam- machio, ultimo proprietario della domus dei Santissimi Giovanni e Paolo. Questo complesso resi- denziale dal 2002 è aperto alle impenetrabile, è stupito dall'as- petto più rilevante di questo in- trico di tempo e spazio: la conti- guità delle manifestazioni del passaggio dalla cultura pagana a quella cristiana. Ecco su una parete vicina al- l'ingresso una delle prime imma- gini della crocifissione del Cri- sto, visto dal basso in alto, il corpo appare come una semplice colonna scura con le braccia aperte, il capo appena inclinato circondato da un'aureola dorata. Molto simile l'immagine, poco più in là, dell'Orante, cioè del- l'uomo in preghiera. Subito dopo, ecco decorazioni EMANuELA MEdORO visite del pubblico. Ho visitato questo luogo insie- me ad un gruppo guidato da un'esperta archeologa dell'Art Club di Roma. Per raggiungere l'ingresso delle case romane, bi- sogna entrare nell'area archeolo- gica del Celio, accanto al Colos- seo, una zona di ampi spazi verdi, quieta e silenziosa. L'in- gresso delle domus si trova nel Clivo di Scauro, uno straordina- rio esempio di coesistenza di sti- li architettonici classici, medie- vali e moderni, che termina nel piazzale antistante la basilica. Subito dopo l'ingresso, si trova la pianta del complesso, necessa- ria per orientarsi nel luogo in cui ci si trova. Un intrigo di fabbrica- ti: case, botteghe, negozi, strade, mura decorate, mura di fonda- mento della basilica soprastante, terme, ambienti di preghiera e sepolture. Tutto insieme costitui- sce un sorprendente labirinto sot- terraneo, croce e delizia di archeologi, fonte inesauribile di ipotesi, interpretazioni, discus- sioni. Il visitatore di un giorno, ap- passionato de "la grande bellez- za" di Roma, eterna, misteriosa e di un vivace color rosso pom- peiano, con fregi geometrici o ispirati alla natura, flora, fauna e trascorrere delle stagioni. Ri- cordo soltanto, ad esempio delle tante decorazioni di cultura paga- na, la Stanza dei Geni, con figure di giovani nudi ed alati, i Geni, collegate da ghirlande di fiori e frutti, uccelli descritti con cura, putti che vendemmiano. Per seguire questo percorso si cammina su pavimenti di mosaici diversi per qualità e fattura. Alcuni di essi sono composti da tessere policrome raffinate e mi- nute ordinate in disegni geome- trici, che dovevano essere lo chic della buona borghesia del- l'epoca. Si calpestano anche grossi lastroni in pietra nelle stra- dine che separavano i palazzi. Tra le informazioni ricevute nel corso di questa visita, una mi ha colpita in particolare, come esempio della presenza degli antenati della Roma repubblicana o imperiale nella vita quotidiana odierna. Ho scoperto una forma di con- tinuità con la Roma pagana nel tipo di progettazione e costruzio- ne delle case del Celio, per pro- prietari o affittuari. I tecnici di allora realizzavano in mattoni palazzine di cinque piani con botteghe e piccoli laboratori a piano terra. Abito in un fabbrica- to di quattro piani in cemento armato, con ambienti commer- ciali a piano terra. Nihil novi sub solem: nulla di nuovo sotto il sole. Straordinaria conserv azione di un edificio di epoca romana al Celio