L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-12-2014

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GIOVEDÌ 12 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 24 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | FABRIZIo Del BIMBo La Fondazione Longhi, in col- laborazione con la Collezione Merlini propongono, un raffina- tissimo omaggio a Giorgio Morandi nel cinquantenario della sua scomparsa avvenuta il 18 giugno 1964. Sede di questo tributo non poteva che essere villa Il Tasso, a Firenze, la casa di Roberto Longhi, ora sede della Fondazione a lui intitolata. Qui, fino al 22 giugno, è allestita la mostra "Giorgio Morandi Ro- berto Longhi. Opere Lettere Scritti", curata da Maria Cristina Bandera, direttrice della Fonda- zione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi, a cui si devono mostre importanti di Morandi. Per rendergli omaggio e verifi- care il giudizio lungimirante che Longhi espresse sul pittore, la Fondazione apre le proprie stan- ze per esporre i Paesaggi e le Nature morte di Morandi appar- tenute a Longhi e da lui sele- zionati, accanto ai Fiori donati dal pittore al critico e alla mo- glie, la scrittrice Anna Banti. Per questa occasione torna "a casa", anche se solo tempora- neamente, il Cortile di via Fondazza, 1935, appartenuto per lungo tempo a Longhi, poi dona- to al proprio medico curante, ora nella raccolta Merlini. La tela è accompagnata da altre opere della stessa collezione: due dipinti - Natura morta, 1948 (già appartenuta a Emilio Jesi, fu selezionata da Morandi per la propria sala alla IV Biennale del Brasile del 1957 per la quale ottenne il Gran Prix per la pittu- ra) e Fiori, 1957 - e da un acque- rello, Natura morta, 1956, dal- l'importante storia espositiva. La presenza, inoltre, di tre in- cisioni donate da Morandi a Longhi, restaurate per questa oc- casione da Mariella Gnani, cura- trice della Collezione Merlini, esposte ora per la prima volta, permetterà di ripercorrere il lungo tratto di cammino artistico del grande pittore attraverso le tecniche privilegiate in cui si espresse. L'esposizione di alcune lettere autografe di Morandi indirizzate allo storico dell'arte e di appunti manoscritti di Longhi dedicati al pittore fa di questa mostra un unicum. Nelle sale espositive è proiet- tata la registrazione della tra- smissione "L'Approdo" in cui Longhi, nel giugno di cin- quant'anni fa, ricorda Morandi davanti alla porta d'accesso del proprio studio, affiancata, allora come oggi, da una pianta di oleandro. Quelle del pittore e dello stori- co dell'arte, furono quasi due vite parallele, tanto furono acco- munate da interessi giovanili, da incontri e scambi d'opinione in età matura a Bologna, dove l'uno viveva e l'altro insegnò dal 1934. Anzi, proprio nella sua prolusio- ne all'università felsinea in cui ripercorreva i Momenti della pit- tura bolognese, Longhi consacrò ufficialmente il pittore eleggen- dolo "uno dei migliori pittori viventi d'Italia". Da quel tempo ebbe inizio il loro lungo sodali- zio improntato a una profonda e reciproca ammirazione. Frequentazione intellettuale e vicinanza di pensieri, quella tra il pittore e il suo critico, che continuarono anche nei trent'an- ni a venire, com'è attestato dalle lettere che si scambiarono quan- do Longhi nel 1939 si trasferì a Firenze prendendo casa a Il Tasso, sulle colline che circon- dano Firenze. Corrispondenza che si intensificò negli anni Quaranta, quando la guerra - è Longhi a ricordarlo - "diradò, poi addirittura interruppe la con- suetudine quasi quotidiana" delle "tornate critiche" bolognesi. Dopo il blackout degli eventi dare "il grande pittore" al mo- mento della sua scomparsa per la trasmissione televisiva "L'Ap- prodo", registrata nel giugno 1964. Alle parole commosse per la perdita di un grande "Amico", rafforzate dalla certezza che non vi sarebbero più stati "altri, nuo- vi dipinti di Morandi", il critico non fa mancare la propria vis polemica. Sottolinea, infatti, come "una nemesi capricciosa ma non priva di significato" a- vesse voluto "che Morandi uscis- se di scena il giorno stesso in cui venivano esposti a Venezia i prodotti della 'pop art'". Ma soprattutto Longhi, con parole quasi profetiche, impri- merà una sorta di energia a que- sto saluto proiettando la figura di Morandi nel futuro, assegnando- gli un ruolo da protagonista: "Voglio dire che la statura di Morandi potrà, dovrà crescere ancora, dopo che questo ultimo cinquantennio sarà stato equa- mente ridimensionato", dopo di che "ben pochi resteranno a con- tarsi, forse sulle dita di una sola mano; e Morandi non sarà secondo a nessuno". La mostra è affiancata da un volume sempre a cura di Maria Cristina Bandera che ripercorre le vicende dei due protagonisti e delle opere di Morandi della Collezione Merlini. Il volume, in italiano e in inglese, è edito da Silvana editoriale. Il cortile di via Fondazza,1935, olio su tela. Collezione Merlini Da Cipro a Bologna la promessa dell'arte attuale in mostra al museo di Montevarchi Il Cassero per la scultura ita- liana dell'Ottocento e del Nove- cento, unico museo civico in Italia interamente dedicato alla scultura, ha ospitato la mostra "Alexandros Yiorkadjis. L'armo- nia e il contrasto". Il 33 enne è un emergente scul- tore cipriota formatosi all'Acca- demia di Belle Arti di Bologna, vincitore del Premio Nazionale delle Arti del 2007-2008 per la Sezione Scultura e definito dagli "addetti ai lavori" come uno dei giovani più interessanti nel pa- norama dell'arte attuale. Ha al suo attivo diverse partecipazioni a mostre collettive in Francia, Italia, Grecia ed alcune impor- tanti personali a Monaco di Baviera e a Nicosia. "Alexandros Yiorkadjis è uno scultore di forte impatto e un potentissimo modellatore - spie- ga Alfonso Panzetta direttore scientifico del museo di Monte- varchi - Le sue tematiche no glo- bal sono inserite in una visione armonica del mondo rispettosa della natura, quasi di radice pan- teistica. Un inventore d'immagi- ni nelle quali riesce a fissare il movimento dell'uomo e il dive- nire dei sentimenti e dei moti dell'animo". Le opere presentate in mostra, realizzate tra il 2008 e il 2014, costituiscono un vero itinerario spirituale verso la consapevolez- za da parte dell'individuo di se stesso e della dualità "corpo- mente" che inizia con l'istalla- zione "Human": l'uomo nasce dalla Terra e ritorna alla Terra, mentre la sua anima si "rige- nera". In "Dietro le palpebre" Alexandros raffigura un busto maschile che ruotando velocente su se stesso, mostra, attraverso volti diversi che si susseguono e si compenetrano, i moti differen- ti e opposti del proprio tempera- mento. "Tra l'essere e essere" è una donna a personificare l'umanità. Un groviglio di braccia, mani e stati d'animo diversi e opposti. L'umanità qui è vista dal dritto e dal rovescio, con movimenti rit- micamente scanditi dall'artista come in un "effetto rallenty" cinematografico ed è posta di fronte al dilemma dell'essere o dell'apparire. Il percorso espositivo termina simbolicamente con "Accet- tazione": una figura maschile, quasi di natura divina, un nudo dalle forme lineari, dal volto sereno, con il palmo delle mani aperte e rivolte verso lo spettato- re in segno di accoglienza. Alexandros Yiorkadjis,"Tra l'essere ed essere" 2013 Giorgio Morandi, Natura morta, 1956, Mart, Rovereto bellici, per dare il "bentornato" a Morandi e come "segno di soli- dale sollecitudine per la sua sorte incerta", Longhi organizzò una mostra alla galleria Il Fiore che si inaugurò nella Firenze appena liberata il 21 aprile 1945, accom- pagnandola con un testo che ri- mane un viatico imprescindibile per comprendere l'arte del gran- de artista. Infine spetterà a Longhi ricor- Omaggio fiorentino a Morandi e allo storico d'arte Longhi "Dietro le palpebre"

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