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GIOVEDÌ 19 GIUGNO 2014 www.italoamericano.com 14 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | La memoria del nostro tragico passato sfugge ai più giovani 13 Giugno. Solenne comme- morazione della Liberazione dell'Aquila dall'occupazione te- desca nell'aula consiliare del Comune. Presenti autorità civili e militari. Partecipazione, diciamo così, popolare, nulla. Mancava il pubblico, non solo, ma anche i rappresentanti della città eletti dal popolo per il consiglio comunale. Leggo sul post Facebook di uno dei relatori, lo storico Walter Cavalieri, la frase seguente: "Consiglieri comunali presenti: Nessuno". Una nota di Goffredo Palmerini aggiunge: "Una grande tristezza, stamattina". Tonino De Paolis, unico consigliere presente. Una rondine non basta. Abbondano i commenti degli elettori, in gene- re negativi. Quasi incredibile, per gente portatrice di frammentari, ma vi- vissimi ricordi personali di vita quotidiana di bombardamenti, razionamenti del cibo, tessere annonarie, blocchetti di un pane nero pesantissimo, sirene d'al- larme, coprifuoco, liberazione e di quel che ne seguì. Questi gio- vani aquilani, uomini e donne che rappresentano la città nel comune, sono nati nell'abbon- danza e nel boom della ripresa economica del dopoguerra, han- no avuto una scuola orientativa e non selettiva, professori com- prensivi ed indulgenti, l'insuffi- cienza sempre colpa dell'inse- gnante che non ha saputo inse- gnare. Oltre a ciò, le favole nar- rate dalle televisioni pubbliche e private. Sono forti in informatica, materie scientifiche, leggi di mercato, marketing, tendenze e mode dell'economia globale. Un po' meno della nostra sto- ria recente, memoria di pensiona- ti con i capelli bianchi, gente da rottamare. E dunque oggi i giova- ni rappresentanti del popolo aqui- lano hanno fatto scelte diverse, individuali, secondo necessità o gusti personali. Semplicemente, non si sono sentiti coinvolti in affari per loro troppo lontani nel tempo. E allora sforziamoci di con- servare il ricordo di ciò che fu e comunicarlo ai giovani, affinché sia linfa vitale dell'oggi e del futuro della città. La celebrazione della libera- zione è incominciata con l'esecu- zione dell'inno nazionale fatta da un'orchestra di ragazzi e ragazze dell'Aquila. Non gli studenti del conservatorio, ma studenti delle scuole medie e del liceo a indiriz- zo musicale. La loro presenza, più e meglio di tanti altri discorsi evocativi del passato, testimonia il cammino e il progresso della vita cittadina. Abbiamo oggi una scuola che può diffondere la musica fra i suoi ragazzi, non solo per eventuali e difficilissimi sbocchi professionali, ma per la diffusione e conoscenza di essa, aspetto rilevantissimo del nostro patrimonio culturale, immenso, fatto di valori e sentimenti. Mettere insieme ragazzi diver- si fra di loro per carattere ed e- ducazione per ottenere un suono omogeneo, insomma un suono di orchestra, deve essere un'im- presa assai ardua, un mezzo ec- cellente per contribuire alla rina- scita del tessuto sociale della città. Se ne sente il bisogno, ora che tanti cantieri affollano il cen- tro storico. Stimolante la relazione del Prof. Walter Cavalieri sui fatti L'Aquila fu liberata il 13 giugno '45 aquilani dal '43 al '44, che ha ordinato i miei ricordi sparsi e frammentari in un tessuto com- patto, ricco di sfumature e spunti di riflessione. Ricordo il fecondo esempio di incontro fra memorie del passato e realtà viva di oggi, aperta al futuro, che ha avuto luogo ad Onna l'11 giugno, al termine della celebrazione del settantesi- mo anniversario della strage di diciassette onnesi barbaramente trucidati dai tedeschi. Una cele- brazione partecipata e sentita, svoltasi nel silenzio intensamente commosso dei presenti, ha unito passato e presente, i caduti di allora e quelli, più numerosi, di oggi. Al termine della cerimonia, su indicazione del giornalista Giustino Parisse, c'è stato l'abbraccio, prima esitante e poi La carta annonaria era una tessera a punti (un punto al giorno) per avere pasta, pane, tabacco, caffè, latte, burro, olio, latte in polvere per i neonati intenso e sentito, fra la vice am- basciatrice di Germania in Italia, ed il presidente della pro loco del paese. La rappresentante della Germania, un signora snella ed elegante che parla un buon italia- no, a proposito della guerra, in pubblico ha affermato: "Fu una guerra orribile, ideologica e non umana. Ad Onna ho trovato cuori aperti, amici che hanno lavorato con noi. Non era facile, grazie". Lei ha ringraziato gli onnesi per l'accoglienza ricevuta dopo il sisma, quando i tedeschi offerse- ro spontaneamente il loro aiuto al paese distrutto e colpito da tanti lutti. "Wir für Onna, Cronaca di un'Amicizia", il titolo del libro di Giustino Parisse che racconta le tappe di questo complesso intrec- cio di relazioni umane. eMANuelA MedoRo