L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-10-2014

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www.italoamericano.com 12 GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 FRANZONI, RITORNO A CASA Annamaria Franzoni, una tragedia dei nostri tempi La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani La mattina del 30 gennaio di dodici anni fa, le agenzie di stampa dettarono il loro primo 'flash'. Agghiacciante il testo: bambino trovato morto a Cogne, si pensa a un omicidio'. Cogne, Valle d'Aosta, terra di montagna, vallate. Qui Annamaria Franzoni, ultima di undici fratelli, aveva seguito il marito, Stefano, salito dagli Appennini in uno degli ultimi lembi d'Italia. Dopo giorni di indagini, riscontri, approfondimenti, Annamaria Franzoni venne arrestata con l'accusa infamante di aver ucciso, in modo barbaro, suo figlio Samuele. I tre gradi di giudizio furono duri, zeppi di momenti di angoscia: per colei che, alla sbarra, dovette ripercorrerli, con il cuore in tumulto, e per coloro, i sopravvissuti familiari di quell'eccidio, che portò via un bambino in tenerissima età. Annamaria Franzoni venne condannata, in Cassazione, a sedici anni di carcere. Oggi, dopo sei anni di detenzione, il Tribunale di Sorveglianza di Bologna, al termine di una lunga istruttoria, condita dagli ovvii interventi di professori universitari e di medici, le ha accordato i domiciliari. Semplificando: la Franzoni sconterà il resto della pena a casa, in un paesino sugli Appennini, al confine tra Toscana ed Emilia. Non, ovviamente, a Cogne, la terra di un delitto efferrato. 'Non sbaglierà più: anni fa, quando successe l'evento, l'imputata era allo stesso tempo carnefice e vittima'. Le parole dell'ex-Procuratore di Aosta, Bonaudo, fotografano al meglio la decisione assunta dal Tribunale di Sorveglianza, che ha nuovamente consegnato alla propria famiglia - composta dal marito, Stefano, e da due figli, uno dei quali nato dopo la morte di Samuele - Annamaria Franzoni, la donna che uccise un suo bambino. Come si svilupperà adesso - fuori dal carcere - il percorso di redenzione di Annamaria? Con sedute di psicoterapia, con l'affetto dei propri cari. Nella perizia definitiva - quella che ha accolto il ricorso dei difensori della Franzoni - si sostiene, senza remore, che 'non vi sia più il rischio che si ripeta quanto accaduto a Cogne nel 2002'. Soprattutto viene escluso che Annamaria Franzoni possa diabolicamente ripetere quanto messo in pratica, all'alba del 30 gennaio 2002, sul povero corpicino di Samuele. Nella relazione conclusiva viene esaltato il ruolo della famiglia: quella del marito, Stefano, che si è accollato l'onere di pesantissime spese legali. E quella della famiglia di Annamaria, una sorta di tribù, affezionatissima al suo patriarca e a sua moglie. Undici fratelli, quattro imprese edili e due agriturismo costruiti e consolidati partendo praticamente dal nulla, col peso dei calli delle mani e col sudore. All'epoca, nel 2002, hanno confermato perizie e approfondimenti clinici, Annamaria era affetta da una depressione profonda: nulla di tutto ciò ad oggi, hanno ripetuto i baroni della medicina. E il loro orientamento è stato confermato dai giudici del Tribunale di Sorveglianza di Bologna. Da una settimana Anammaria Franzoni è tornata a casa: resta, al di là di ciò che è accaduto, l'amore del marito che mai l'ha abbandonata, pur avendo dovuto seppellire, per l'omicidio perpetrato dalla moglie, un figlio in tenera età. Resta l'affetto delle rispettive famiglie: mai un dubbio su ciò che pareva giusto fare, riportare ovvero Annamaria a casa. Una storia triste, forse irripetibile, sulla quale, da pochi giorni, è calato l'oblio. L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Dal micro-cellulare ai tablet 'giganti' ma che evoluzione è? Ci si chiede, come mai con l'evoluzione della tecnologia e il dinamismo dell'era moderna, che dovrebbe costringerci ad avere in tasca tutto ciò che serve per sbri- gare tutte le faccende della gior- all'apice nel 2007 con il Modu Mobile che misurava 72 mm x 37 x 7,8 del peso di 40 grammi. Lo stesso anno, Steve Jobs della Apple annunciava l'introdu- zione in commercio dell'iPhone, basato sul concetto dello smartphone (telefono intelligen- te) popolarizzato dal Blackberry nel 1999 con il suo Rim 850 dalle dimensioni molto portatili di 6,4 cm x 8,9 x 2,4. Come abbiamo già osservato prima, fino al 2007 la corsa era verso la super miniaturizzazione della telefonia. Dal 2007 in poi, con l'introdu- zione dello smartphone, gli appa- recchi hanno cominciato a diven- tare sempre più ingombranti fino ad arrivare nel 2013 a 179 mm x 92 x 6,5 con il Sony Z Ultra: molto leggeri, ma dalle dimensio- ni addirittura più grandi dei primi cellulari Motorola Micro Tac, che misuravano "appena" 125 mm x 53 x 24. Ai giorni nostri, però, se si va in un ristorante rinomato di New York City o Los Angeles senza avere in mano un "tablet" dalle dimensioni di uno specchio da bagno, è garantita un'attesa di almeno 45 minuti anche con la prenotazione! Dal 1992 in poi la corsa è stata verso un cellulare sempre più piccolo. Ai quei tempi, entrare in un ristorante esclusivo tenendo all'o- recchio un cellulare "miniaturiz- zato" dalle dimensioni di 59 mm nata, stiamo tornando indietro, quando il portatile era solo uno slogan futuristico. Oggi i giovani si vergognano a farsi vedere con i genitori che ancora usano cellulari modello "flip" che sono comodi, piccoli ed hanno tutte le funzioni neces- sarie per comunicare via voce o sms. Da tener conto che il telefono con la tecnologia cellulare è stato introdotto nel 1973, ma fu solo nel 1984 che venne commercia- lizzato. In quel periodo più che un cellulare l'apparecchio era un "mattone" sia per le dimensioni che per il peso: infatti il nomi- gliolo inglese era "brick", ed il costo si aggirava intorno ai 3.000 dollari. Ci vollero cinque anni per farlo diventare un po' più portati- le. Ciò nonostante si trattava sempre di un aggeggio comodo da tenere in auto, ma impossibile da portarsi addosso. La sola pila del famoso Motorola Micro Tac pesava quasi mezzo chilo ed il costo del cellulare era di circa 2.000 dollari. di larghezza, 160 di lunghezza e 35 mm di spessore (come il Motorola Personal), assicurava a New York City un tavolo senza prenotazione. La miniaturizzazione garanti- va uno "status symbol" e arrivò La tecnologia cellulare è stata introdotta nel 1973, i tablet nel 2000 doM seRAFINI Musei italiani gratis ogni prima domenica del mese Ora nei musei italiani si entra gratis, a patto che sia la prima domenica del mese. È stata introdotta, con un decreto del Ministro alla Cultura Dario Franceschini, la possibilità mensile di accesso libero nei musei, ai monumenti, alle gal- lerie, ai parchi e giardini monu- mentali, e ai siti archeologi statali. È una misura che si aggiunge alle aperture prolun- gate stabilite per ogni venerdì. Dal Colosseo alla Pinacoteca di Brera, dal Museo Nazionale di Reggio Calabria con i Bronzi di Riace alla Reggia di Caserta, dalla Torre di Cicerone ad Arpino (Frosinone) al Museo ori- entale Tucci di Roma, dalle for- naci romane di Cesenatico al museo mineralogico di Iglesias in Sardegna. Solo esempi, perché lo Stato italiano vanta 420 musei. Scopo dell'iniziativa, che si avvia con la stagione estiva, coinvolgere i turisti con l'intento di far conoscere sempre di più le meraviglie del Belpaese. Ma, come ha precisato il ministro, si vuol far conoscere i tesori nazionali agli italiani stessi che "magari non hanno mai visitato il museo sotto casa''. Con i nuovi orari sono arrivati anche i nuovi prezzi per i biglietti. Il decreto ministeriale prevede la gratuità agli under 18 e sconti per giovani fino ai 25, mentre gli over 65 d'ora in poi pagheranno l'ingresso, un po' come succede nei musei di tutt'Europa. Il ministro Dario Franceschini

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