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GIOVEDÌ 17 LUGLIO 2014 www.italoamericano.com 19 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | A 5 anni dal devastante terremoto, la Georgetown University torna a L'Aquila con 5 studentesse. Tra loro le californiane Mary ed Emilie Venivano ogni anno, all'Aquila, gli studenti della Georgetown University di Washington DC per l'attesa Summer School guidata dalla prof. Laura Benedetti, che di quell'ateneo è direttrice del Dipartimento di Italiano. Ormai era un'annuale consue- tudine, per la quale gli studenti Negli anni successivi al 2009 altri allievi della Georgetown University sono venuti in Italia, sotto la direzione di Laura Benedetti, ma non all'Aquila, per via dei comprensibili proble- mi logistici ed organizzativi legati alla difficile situazione del post-terremoto. È invece da quest'anno che un'avanguardia di cinque ragaz- talmente profonde e toccanti sono state le annotazioni doloro- se per lo stato del centro storico come pure intenso è stato il calore, dopo l'iniziale cautela, riscontrato tra la gente aquilana. In fondo, ne hanno potuto ricavare un segno di fiducia e di speranza nel futuro, affidato nella mani degli stessi Aquilani, che nella loro plurisecolare sto- ria hanno conosciuto numerosi e disastrosi terremoti, dai quali hanno sempre saputo risorgere. Oggi, l'attenzione del mondo verso L'Aquila, città d'arte diventata moralmente patrimo- nio dell'intera umanità, si arric- chisce con l'affetto e l'amicizia, quanto alla formazione olistica di "men and women for others" (uomini e donne per gli altri), ossia persone educate secondo valori di solidarietà e giustizia sociale. La più antica istituzione cattolica d'istruzione universita- ria negli Stati Uniti, fu fondata dal gesuita John Carroll a ridos- so della nascita della nazione americana. Carroll, poi diventato arcivescovo di Baltimora, è con- siderato il fondatore della Chiesa cattolica nel continente norda- mericano. Al Georgetown College le lezioni iniziarono nel 1792. Oggi la Georgetown è cresciuta fino a diventare un'importante univer- sità di ricerca internazionale, con otto Facoltà e un ospedale clini- co. Attualmente conta più di 12.000 studenti e più di 5.000 docenti e membri del personale. Le 5 ragazze hanno fatto escursioni nel circondario aqui- lano, visitando le magnifiche Grotte di Stiffe, poi Bominaco con l'oratorio di San Pellegrino splendidamente affrescato, la chiesa di Santa Maria Assunta e il castello, Santo Stefano di Sessanio e Rocca Calascio, tutti borghi suggestivi e con viste mozzafiato. Hanno inoltre visita- to Roma, Pompei, Sorrento e Capri. Chi scrive è andato ad incon- trare le allieve. Le ragazze ave- vano appena terminato le loro due ore di lezione con la prof. Benedetti. Ho chiesto quale fosse la loro provenienza, quali gli studi che seguono alla Georgetown University: Mary Ahearn viene dalla California, studia italiano e storia dell'arte; Dara Al-Sulayman è dell'Arabia Saudita, di Gedda, studia le lin- gue straniere, in particolare ita- liano e francese; Nicolette Fata è del New Jersey, studia italiano, scienze politiche e economia; Erica Steiner viene dal New Hampshire, studia italiano e psi- cologia; Emilie Uhrhammer è della California, studia italiano e la politica internazionale. Le cin- que ragazze hanno in comune la grande passione per l'italiano, per l'arte e la cultura italiana in genere. Hanno spigliatezza e parlano abbastanza bene la nostra lingua. Sono stato con loro quasi un'ora, accennando alla storia singolare dell'Aquila, nata con un disegno unitario ed armonico e con il concorso di un'ottantina di Castelli, federatisi per costrui- re la civitas nova. Un'esperienza originale, mai accaduta nella sto- ria dell'urbanesimo, che riscon- trerà un caso similare solo nel 1703, con la nascita di San Pietroburgo. Ho parlato d'una città che per tre secoli, dalla sua fondazione nel 1254, ha avuto un importante ruolo civile, politico, economico, culturale e commerciale. Quest'ultimo in tutta Europa, con il commercio dello zafferano e della lana che fece insediare in città molte comunità "straniere" - tedeschi, francesi, fiamminghi, lombardi, veneziani, fiorentini ed altri - conservate nella memo- ria civica anche attraverso la toponomastica cittadina. Una città, dunque, molto aperta ed accogliente, portatrice d'un forte messaggio spirituale di riconciliazione e di pace, ere- ditato dal magistero di Papa Celestino V che lasciò all'Aquila, e all'intera umanità, il privilegio della Bolla istitutiva della Perdonanza, il primo giubi- leo della Cristianità. Ho poi chiesto a ciascuna di loro di esprimere un'impressio- ne, un'emozione, di raccogliere in un pensiero la loro esperienza nella città ferita e nel contatto con la gente aquilana. Ne ho ricavato una forte commozione, Le 5 allieve sono: Mary ed Emilie dalla California. Dara dall'Arabia Saudita, Nicolette dal New Jersey, Erica dal New Hampshire di quella università facevano a gara per aggiudicarsi la possibi- lità di partecipare. Sia perché un viaggio in Italia resta sempre quanto di più intrigante immagi- nare, sia pure perché il passapa- rola tra studenti con chi aveva già conosciuto L'Aquila, una città per loro da sogno, per la bellezza artistica e per la dimen- sione umana, costituiva il più forte elemento di curiosità e desiderio per i nuovi aspiranti. Poi fu quel tragico 6 aprile del 2009, quando il terremoto mas- sacrò la città e le sue meraviglie d'architettura e d'arte. Ma l'affetto della prestigiosa università americana non venne meno. Anzi. L'anno seguente al terribile sisma, il 4 e 5 giugno 2010, la Georgetown University organizzò a L'Aquila un memo- rabile convegno "Dopo la cadu- ta: memoria e futuro". Fu una straordinaria occasione dove stu- diosi, storici, scienziati e cittadi- ni aquilani si confrontarono per due giorni riflettendo sulla storia della città, su quanto era accadu- to quel drammatico 6 aprile 2009, sulle prospettive di futuro d'una comunità, una piccola "capitale" che doveva rinascere, moralmente e materialmente. Anima di quel convegno fu Laura Benedetti, un'aquilana radicalmente appassionata della propria città, sentimento mai attenuato neanche a migliaia di chilometri di distanza, in Nord America, dove da circa un tren- tennio lei vive. Dopo aver conseguito la lau- rea in Lettere all'Università di Roma La Sapienza, passò dap- prima per l'Università dell'Alberta, ad Edmonton in Canada, poi negli States a Baltimora, alla Johns Hopkins University per conseguire il dot- torato, quindi ad insegnare all'Harvard University ed infine alla Georgetown di Washington a dirigere il dipartimento di studi italiani. Goffredo Palmerini incontra docenti e studentesse all'Università dell'Aquila che non cesseranno, di queste giovani e brillanti allieve della Georgetown, ambasciatrici d'amore per L'Aquila a Washington e nei luoghi di loro provenienza. Laura Benedetti ha così sinte- tizzato il senso di questo rappor- to tra L'Aquila e la Georgetown University: "Ripristinando il suo programma estivo a L'Aquila, dopo un'interruzione quinquen- nale a seguito del sisma del 2009, la Georgetown University vuole esprimere un gesto concre- to di solidarietà e di fiducia nella ripresa della città e del suo ate- neo". L'allieva Dara Al- Sulayman, nel saggio finale del corso, ha scritto questo giudizio: "Nonostante gli Aquilani abbia- no perso il senso di comunità associato al territorio, il terremo- to ha ispirato loro il senso di una nuova solidarietà, legata alla condivisione di una esperienza dura e traumatica". Al Georgetown College le lezioni iniziarono nel 1792. Oggi ha 8 Facoltà e un ospedale clinico per 12.000 studenti ze dell'ateneo della capitale federale americana è tornato in città per un corso di studi di tre settimane, coordinato dalla prof. Benedetti. Le studentesse hanno seguito un corso intitolato "2009 and Beyond: Tales of Loss and Rebirth" (2009 e oltre: Storie di Sconfitta e Rinascita), che ha inteso esplorare il sisma del 2009 da vari punti di vista: storico, urbanistico, psicologico, sociolo- gico. Il corso è stato reso possi- bile da un accordo tra Georgetown University e Università dell'Aquila. L'accor- do era stato stipulato e firmato poco prima del terremoto del 2009 ed era rimasto allo stato virtuale fino a quest'anno quan- do, grazie all'apertura del Dipartimento di Scienze Umane nella nuova sede, l'ateneo ha portato un contributo importante alla rivitalizzazione del centro storico della città. Il corso s'inserisce pienamen- te nella filosofia della Georgetown University, la più antica università gesuita degli Stati Uniti, che tende non solo a impartire competenze specifiche, GOFFrEdO PAlMErINI Le cinque studentesse americane