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GIOVEDÌ 21 AGOSTO 2014 www.italoamericano.com 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | nell'antica Fiuggi per bere 'l'acqua che rompe la pietra' già decantata da Michelangelo A chi visita il Lazio, oltre alla città eterna, si consiglia viva- mente una sosta a Fiuggi, già nota come Anticoli di Campagna (da ante colles: davanti ai colli; Campagna era il nome del basso Lazio fino all'Ottocento), acquisì nel 1911 il nome attuale, origi- nariamente riferito al luogo dove fonte, fece ricorso a questa salu- tare acqua. I registri contabili pontefici dell'epoca annotano ben 187 ordini di pagamento per il trasporto dell'acqua a Roma. Altri personaggi famosi in epoca più recente si sono curati con successo bevendo acqua Fiuggi: da Papa Pio X a Giovanni Giolitti, da Benedetto le di Fiuggi Terme o Fiuggi Fonte. Si ritiene che un piccolo villaggio, di nome Felcia, esi- stesse già all'epoca degli Ernici, la popolazione preromana stan- ziata in quest'area del Lazio. Nel 367 a.C. ebbe inizio la dominazione romana, e al perio- do romano risalgono le prime attestazioni sulle proprietà delle acque locali di Fons Arilla. L'abitato, anticamente, era situato nella campagna, ma in seguito alle invasioni barbariche e dei Saraceni, gli abitanti si tra- sferirono nella vicina collina, dove sorge attualmente il centro storico, per potersi difendere in maniera più efficace. Agli inizi del XII secolo, a seguito di una lotta sfortunata contro Guarcino e altri centri, l'antica Anticoli perse parte del suo territorio. Nel XIII secolo Bonifacio VIII acquistando Torre Cajetani poté vantare diritti feudali anche su Anticoli. Con l'avvento sul soglio di Pietro di Alessandro VI Borgia il castello di Anticoli venne affi- dato al cardinale Ascanio Sforza e, successivamente, a Giovanni, figlio di Lucrezia Borgia. È nel XVI secolo che i Colonna, attraverso varie vicis- situdini, entrarono in possesso del territorio di Anticoli e la mantennero fino al 1816. Con l'unificazione nazionale al nome Anticoli venne aggiunta la spe- cificazione di Campagna con riferimento all'antica provincia pontificia di Campagna e Marittima. Fiuggi è una città ricca di eventi, dove non è possibile annoiarsi: qui viene ospitato annualmente un concorso bandi- stico a livello nazionale, la Bacchetta d'Oro, che si tiene annualmente dal 1997. Dal 2008 si svolge un festival cinematografico dedicato ai film per le famiglie, il Fiuggi Family Festival, primo nel mondo indi- rizzato, oltre che agli esperti di settore, a un target familiare per modalità e contenuti. Anteprime, retrospettive e convegni di altissimo livello caratterizzano questa iniziativa pensata per offrire una settimana di vacanza intelligente a tutto il nucleo familiare. Giunto alla set- tima edizione, il festival ha riscosso un notevole successo di pubblico ed ha visto la partecipa- zione di Emi De Sica, figlia del grande regista Vittorio, frequen- tatore delle terme, a cui è stato tributato un omaggio europeo alla carriera. Le terme Bonifacio VIII dove sgorga la celebre acqua Il castello di Velturno in Alto Adige Il teatro comunale a Fiuggi Città Lungo il 'Cammino della domenica' che illustra l'Alto Adige: itinerario spirituale e paesaggistico parte terminale con alcuni tor- nanti, per sbucare di nuovo sulla strada asfaltata che porta alla chiesetta di S.Giorgio a Snodres, ancora in salita. La "domenica", nome asse- gnato al sentiero tematico, pae- saggistico e spirituale insieme, è il tema della problematica esi- stenziale, tra il sociale, il filoso- fico e il religioso, della rifles- sione che si vuole proporre a quanti decidono di intraprendere il cammino tra le bellezze della natura e le profondità dello spiri- to. La domenica è emblema e simbolo del cammino della vita personale e, nello stesso tempo, del percorso spirituale verso l'alto: tra terra e cielo. La partenza del tracciato topografico o, se volete, turistico (per quella parte di bellezze pae- saggistiche o varietà naturalisti- che che presenta, nonché per il benessere fisico che procura), prende il via dalla fontana fiori- ta, nei pressi dell'antico Castello, sulla strada che porta a Snodres. Dopo appena cinquanta metri si apre il passaggio verso i prati e il bosco, un accesso contrassegnato da una placca di ferro riportante, incise, citazioni d'autore. Pietra e ferro sono i materiali utilizzati per il supporto artistico e culturale, la parte materiale della decorazione; quella concet- tuale sono le idee che i manufatti suscitano. Da lì ha inizio il per- corso che termina poi con l'altra "porta" ugualmente evidenziata da iscrizioni su lamine di ferro allo sbocco sulla strada per Snodres, dopo che il sentiero, tracciato un ampio arco sul fian- co della montagna, ha diretto il suo corso ad ovest. Il cammino è intervallato da quattro punti-sosta, stazioni tematiche adornate da monu- mentali pietre artisticamente ela- borate, a richiamare alla mente idee, simboli, ideali, pertinenti al tema della domenica: la sosta, il riposo, la preghiera, la santifica- zione del lavoro, lo stare insie- me, la ripartenza del cammino comunitario, il guardare avanti con fiducia. Ogni fermata è un invito alla meditazione. Prima sosta, primo pensiero: Determinare il dove. "Adamo, dove sei?" (Gen. 3,9). Seconda sosta: Riposiamo! "Venite in disparte in un luogo solitario e riposatevi un poco." (Mc. 6,31). Terza: Incontriamoci! "Caino, dov'è tuo fratello Abele?" (Gen. 4,9). Quarta: Riprendere il cammino con fidu- cia. " Va' via .... verso la terra che io ti mostrerò." (Gen. 12,1). Su questi punti si articola la meditazione che ogni viandante potrà sviluppare con opportuni approfondimenti sulla situazione della propria vita. Uno dei tanti itinerari spiritua- li, i percorsi attrezzati, ma meglio diremmo "illustrati", che si trovano in Alto Adige, è il sen- tiero campestre di recente allesti- mento a Velturno. Il "Cammino della domenica" (Sonntagsweg), ha inizio nei pressi del Castello di Velturno, nel punto dove confluiscono le due strade principali, salendo l'una da Bressanone l'altra da Chiusa in direzione opposta, e formano un trivio con la terza che ivi s'innesta proseguendo a sua volta sempre in salita verso Snodres. Ad una cinquantina di metri dal castello, il percorso si allontana dalla carreggiata: lì ini- zia il sentiero, immettendosi a destra nei campi dove segue il tracciato della mulattiera sulla cornice che asseconda il bosco e lo delimita dai prati in pendenza sulla vallata del fiume Isarco. Superata la prima stazione e la seconda, si arrampica poi nella sgorga la celebre acqua; esso deriverebbe dal latino fluvius, fiume. Michelangelo Buonarroti, sofferente di calcoli renali, descrisse in una lettera nel 1549 le proprietà salutari delle acque fiuggine. È una delle più antiche e illustri testimonianze dei benefici ottenuti bevendo l'acqua Fiuggi. La storia racconta che dalla miracolosa acqua trassero gio- vamento i dolori di re, nobili e ambasciatori. Anche Papa Bonifacio VIII, che era nato in Ciociaria e conosceva bene la Croce ad Alcide De Gasperi. L'espressione "acqua che rompe la pietra", usata da Michelangelo su basi empiriche, trova oggi una solida spiegazio- ne scientifica. Già, perché l'acqua non è un'acqua oligomi- nerale uguale a tante altre, ma presenta caratteristiche uniche che vanno bene oltre le pur con- siderevoli proprietà diuretiche. Il centro storico cittadino, noto come Fiuggi Città, sorge su una collina alle pendici dei Monti Ernici; al di sotto, circon- dato da boschi di castagni, si estende il moderno centro terma- Il palazzo comunale di Fiuggi FABRIzIo Del BIMBo luIGI CAsAle